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    Catinaccio - Zigolade Coronelle
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BlogSentieriNatura
lunedì 31 agosto 2009

Zigolade e passo delle Coronelle

Oggi abbiamo ospiti che ci accompagnano nella nostra uscita. Si tratta di una coppia di amici, camminatori anch'essi, mai stati in val di Fassa, che vogliamo ben impressionare: abbiamo proposto loro l'anello qui descritto, che siamo certi piacerà. Si aggirerà in senso antiorario la Roda di Vael e il gruppo dei Mugogn, partendo e rientrando al rifugio Paolina.
01-Il rifugio Roda di Vael con i Mugogn01-Il rifugio Roda di Vael con i Mugogn
02-Il Teston dal Vaiolon02-Il Teston dal Vaiolon
Da Moena raggiungiamo Vigo di fassa e proseguiamo per il passo di Costalunga. Divalliamo dall'altra parte del passo per parcheggiare presso la base di partenza degli impianti di risalita che ci scaricheranno molto più a monte, alla quota di 2125 m del rifugio Paolina. E' questo solamente il primo di una serie di rifugi che incontreremo. Dato il facile accesso a questa altezza sono moltissimi gli escursionisti di tutte le estrazioni che visitano il luogo e i rifugi.
03-Verso il passo delle Zigolade03-Verso il passo delle Zigolade
04-L'alta valle del Vaiolet con il Catinaccio d'Antermoia04-L'alta valle del Vaiolet con il Catinaccio d'Antermoia
Si parte: un sentiero largo e calpestato, trafficatissimo (539) si avvia quasi in quota raggiungendo il monumento-aquila a Cristomannos. Molti si fanno immortalare accanto al monumento; noi proseguiamo (segnavia n.549) in falsopiano aggirando la parte meridionale della Roda di Vael sempre in bella vista sul fondovalle, arrivando ai due rifugi Baita Pederiva e Roda di Vael. Da qui parte sulla sinistra la via attrezzata alla cima della Roda di Vael . Noi oggi proseguiamo sul 541 (le segnalazioni date dai tabelli sono stile trentino alto adige e quindi ineccepibili). Più avanti lasciamo la deviazione a sinistra che ci porterebbe al passo del Vaiolon per proseguire con un tratto ancora orizzontale ai piedi dei Mugogn. Ci si accosta e si percorre la base di queste pareti rocciose verticali. Nei pressi di un passaggio tra rocce accostate, si trova un punto di interesse botanico imperdibile. Anche un gruppo di turisti con guida si ferma per ammirare sulle pareti la straordinaria fioritura di campanula morettiana. Dopo una sosta per fotografarle, ci attende la risalita al passo delle Zigolade che si svolge in ambiente dolomitico, detritico e friabile, ma su ottimo sentiero.
05-Campanula morettiana nelle fessure05-Campanula morettiana nelle fessure
06-Verso il passo delle Coronelle06-Verso il passo delle Coronelle
07-Il Catinaccio d'Antermoia07-Il Catinaccio d'Antermoia
La larga forcella detritica posta a quota 2550 incide in maniera netta il crinale, aprendo la visuale sulla successiva ampia conca. Guglie e torrette che emergono dalle pareti rocciose, mostrano ad ogni rientranza del sentiero nuovi scorci sempre emozionanti.
08-Nubi basse al passo delle Coronelle08-Nubi basse al passo delle Coronelle
Dopo un comodo traverso il sentiero inizia la sua salita verso il passo delle Coronelle. Le persone che ci vengono incontro scendendo vestono pesante. Come accade talvolta, dal versante opposto alla forcella sale nebbia che occupa tutta la stretta insellatura. Anche noi ci vediamo costretti ad indossare una buona giacca: a 2630 metri di altezza con la nebbia si sta bene così. La forcella ha veramente un aspetto tetro ed è stretta e intagliata tra rocce. Il versante opposto appare ripido e friabile: è quello che dovremo discendere! Infatti è "a puntini" sulla carta, osserva qualcuno. Ma abbiamo fatto ben di peggio. La manutenzione ha previsto la messa in posa di gradini in legno nei tratti più scomodi. Poi con calma si fa il resto. Il pensiero va a quando, anni fa, abbiamo compiuto questa discesa nelle medesime condizioni di visibilità: nebbia assoluta.
09-Il Catinaccio d'Antermoia09-Il Catinaccio d'Antermoia
10-Il canalone detritico che scende dal passo delle Coronelle10-Il canalone detritico che scende dal passo delle Coronelle
Usciti alfine dalla stretta gola, percorriamo un tratto di sentiero "normale"... ovvio, tra poco c'è il rifugio Fronza alle Coronelle, pensiamo, ci siamo praticamente quasi sopra... sopra sì, ma in verticale! Ci aspetta il tratto più impegnativo, una inaspettata discesa in un canalino ripido, incassato, con passaggi a volte aerei, attrezzato addirittura con cavi, ci deposita al rifugio. Strudel, caffè e birra.
11-In discesa dal passo delle Coronelle11-In discesa dal passo delle Coronelle
12-Paesaggi dolomitici lungo il sentiero per il rifugio Fronza12-Paesaggi dolomitici lungo il sentiero per il rifugio Fronza
Da qui in falsopiano si chiude lungamente l'anello al Paolina. Non c'è più nessuna difficoltà e possiamo camminare chiacchierando anche della cena che ci aspetta e ammirando le straordinarie strutture verticali alla nostra sinistra.
13-Particolari stratificazioni rocciose presso il rifugio Paolina13-Particolari stratificazioni rocciose presso il rifugio Paolina
I pallidi colori dolomitici si alternano a rocce rossastre. Presso l'intersezione con alcuni piccoli corsi d'acqua, le rocce mostrano interessanti stratificazioni. Qualche macchia di abete ci indica che siamo arrivati al rifugio. L'anello è stato approvato con pieni voti.
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