E' una strada veramente ripida e tortuosa quella che raggiunge la località Boca de Corrida a m 1235, a pochi metri dal Posto Florestal Jardim da Serra, punto di partenza di questa escursione. E' l'ultimo giorno che passiamo a Madera e questa è l'escursione che forse si avvicina più per ambiente e difficoltà alle nostre Alpi.
01-Sul comodo sentiero della prima parte
Lasciata l'auto nel piccolo parcheggio presso la cappella dedicata a Sao Cristovao ci si incammina sul marcato sentiero che conduce all’Encumeada (cartello). Con un primo saliscendi, il sentiero guadagna la Boca dos Corgos per poi salire verso il successivo Passo de Ares. Splendide visuali verso l’Encumeada e verso la valle nascosta di Curral das Freiras si alternano lungo il percorso che si snoda sempre molto panoramico al di sopra di pendii ripidissimi.
02-La valle di Curral das Freiras
Alcuni punti franati di recente sono stati sistemati. Sui castagni e sulle eriche arboree sono ancora ben visibili i segni del recente incendio che nell’estate del 2010 ha devastato la zona costringendo la autorità a chiudere il sentiero. Sotto di noi, lontanissima e a picco, appare la cittadina di Curral das Freiras, adagiata sul fondo di una conca.
Con un ampio e comodo traverso sulle pendici del Pico do Serradinho, si giunge alla Boca do Cerro (m 1300), larga forcella disseminata di ginestre fiorite che hanno ripreso a vegetare tra i cespugli ancora disseccati dal fuoco.
03-Tra le fioriture della Boca do Cerro
Qui si tralascia il sentiero principale che prosegue verso l’Encumeada per compiere una marcata svolta a destra. Dopo pochi metri, ad un ulteriore bivio, si lascia a destra il sentiero che scende verso Curral das Freiras e ci si tiene a sinistra cercando le indicazioni per il Pico Grande su un masso. Oltrepassate una piccola radura con alcune piante di castagno e l’ingresso di una cavità scavata nella roccia, ci si accosta alle scoscese pendici del Pico Grande.
04-Traverso sulle ripide pendici del Pico Grande
05-Le rocce alla base del Pico
Il sentiero ora si restringe sensibilmente fino a raggiungere la base di una rampa gradinata che si risale con attenzione, aiutandosi anche con il cavo passamano. Segue poi un tratto su erba e gradoni ricavati dalla roccia, facile ma esposto, oltre il quale ci si affaccia su terreno più agevole. Raggiunto un gruppo di castagni (bruciati anch'essi) si punta direttamente in alto salendo con pendenza decisa verso alcuni torrioni, uno dei quali si rivelerà poi la vetta principale. Solo più in alto vengono disegnati alcuni tornantini che rendono meno faticosa la salita.
06-Formazioni rocciose cariate
07-Le strane formazioni rocciose presso la cima
Raggiunta la cresta ci troviamo su un bel ripiano di roccia levigata che invoglia ad una breve sosta prima di affrontare l’ultima difficoltà.
08-Ai piedi del cupolotto terminale
09-Formazioni rocciose presso la cima
Strana questa roccia: è così liscia ma su di essa lo scarpone ha un'ottima presa, sembra di avere le pelli di foca sotto la suola. Lo scuro torrione che ci sta davanti presenta alcuni brevi salti attrezzati con un cavo metallico. Il primo spezzone è sfilacciato ed è assolutamente matematico che si infilzi nella pelle della mano sinistra alla base del pollice (niente di serio). Lo affermo in quanto è successo a Ivo e successivamente a me. Una coppia di inglesi si sono aiutati con lo stesso cavo prima che potessi avvisarli e anche loro sono incappati nel cavo sfilacciato. La vetta (m 1654) offre una visuale eccezionale sul massiccio centrale ed in particolare sulla lunga cresta che unisce il Pico Ruivo all’Encumeada.
10-Formazioni rocciose cariate
11-Pieghe della roccia
Attorno a noi acqua e vento hanno disegnato formazioni rocciose stranissime e colorate, creando un paesaggio quasi marziano. La discesa può essere effettuata lungo lo stesso itinerario dell’andata. Noi invece, attratti dalla quota vicina, abbiamo imboccato a sinistra poco sotto la cima un visibile bivio che porta in falsopiano alla forcelletta tra le due elevazioni.
12-I colori degli strati rocciosi
Arrivati alla piccola insellatura, segnata da linee di muretti, si sale senza sentiero i pochi metri che mancano alla vetta.
Senza bisogno di tornare al bivio lasciato in precedenza, si continua a scendere su sentiero marcato, segnato da pochi bolli rossi e da ometti, che con zig zag divalla, attraversa un piccolo impluvio e giunge ai tre castagni nominati sopra. Da qui abbiamo chiuso l'anello.
13-I rilievi presso il Pico Grande
Aggiungo di seguito qualche nota tecnica:
Difficoltà: EE
lunghezza: 10,4 km
dislivello 700 m
tempo di percorrenza: 4h:30m complessivi al Pico senza la deviazione