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    Madera - Punta di San Lorenzo
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lunedì 9 gennaio 2012
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Punta di San Lorenzo

Nel 1419 la nave portoghese San Lorenzo avvistò una costa lontana, dalla sagoma allungata. Puntata la direzione, attraccò per la prima volta sull’isola all'epoca ancora sconosciuta. Questa nuova terra appariva ricoperta da lussureggianti e fitte foreste. Per questo gli fu dato il nome di Ilha da Madeira, l'isola del legno. La costa su cui gli scopritori sbarcarono era quella del promontorio che oggi percorriamo a piedi con piacevole percorso: San Lorenzo.
01-Sulla penisola di San Lorenzo01-Sulla penisola di San Lorenzo
Nel tempo l’isola di Madera e la sua vicina Porto Santo ebbero la funzione importante di scalo lungo le rotte dei portoghesi verso il sud dell’Africa.
02-Gli intensi colori della Punta di San Lorenzo02-Gli intensi colori della Punta di San Lorenzo
L’escursione si discosta come paesaggio dalle verdi e lussureggianti levadas, sia per il tipo di terreno e di vegetazione che per il panorama e i colori. Il promontorio di San Lorenzo infatti è più arido e lascia spazio ai colori caldi delle terre e delle rocce vulcaniche che contrastano col blu marino in un mix fantastico.
03-Le stratificazioni lungo la costa03-Le stratificazioni lungo la costa
04-La Casa da Sardinha, quasi un'oasi04-La Casa da Sardinha, quasi un'oasi
Si lascia l’auto al parcheggio della Baia de Abra dove termina la strada. Da qui comincia subito il sentiero ben marcato che scende a gradini verso una valletta. Già da qui possiamo ammirare il dispiegarsi della penisola e la nostra meta, la Casa do Sardinha con la cimetta soprastante e l'arco naturale che si apre lungo la linea di costa.
05-Il costone su cui corre il sentiero05-Il costone su cui corre il sentiero
Visto che il presupposto per tutti i trekking nell’isola è: nessun tratto orizzontale (fatta eccezione per le levadas), cominciamo con un saliscendi e arriviamo al primo belvedere presso una sorta di insellatura affacciata su una baia dalla quale emergono alcuni enormi scogli la cui caratteristica principale è la differenza di colorazione, dal nero del maggiore, al mattone acceso degli altri. Segue un tratto in traverso che offre splendide visuali sulla linea di costa.
06-Fioriture a picco sull'atlantico06-Fioriture a picco sull'atlantico
Un sottile cordone di roccia rappresenta il punto più stretto della penisola che qui precipita sui due lati con scogliere quasi verticali. Il passaggio, esposto su dirupati versanti alti un centinaio di metri, è stato attrezzato con passamani. L’arditezza del passaggio e la dentellata cresta rocciosa soprastante sono meglio evidenti voltandosi indietro nel tratto che segue. Tra la vegetazione composta da specie amanti delle zone aride e soleggiate ci sono alcune piante già fiorite.
07-Scogli colorati07-Scogli colorati
Anche oggi per ora siamo stati soli. I turisti appaiono per magia solo verso la tardissima mattinata o nel pomeriggio, e se ne vedono davvero di tutti i colori. La maggioranza è senz’altro di nazionalità tedesca, anche se si nota una famiglia giapponese. Ma quello che lascia turbati è la diversità dell’abbigliamento che lascia spazio da canottiere su corpi rossi e accaldati a piumini e sciarponi per i più freddolosi fino a caftani amplissimi che mal nascondono le rotondità sottostanti.
08-Canali di lava tradiscono l'origine vulcanica08-Canali di lava tradiscono l'origine vulcanica
Si arriva in vista della parte conclusiva del percorso in corrispondenza di un cartello dove il sentiero si biforca: ci teniamo sulla traccia più alta a sinistra che traversa in quota fino ad un ulteriore belvedere affacciato sulle colorate falesie settentrionali.
09-Insenature lungo la linea di costa09-Insenature lungo la linea di costa
10-Un rilievo della punta di San Lorenzo10-Un rilievo della punta di San Lorenzo
Senza raggiungere, per ora, la Casa do Sardinha, si prosegue direttamente verso la cimetta soprastante seguendo un sentiero scavato nella roccia. Una gradinata, in parte obbligata da corrimani, conduce in breve ad un aereo belvedere (m 143) dal quale si apre un'ottima vista sulla città di Funchal e sui due bassi isolotti che si estendono oltre il promontorio. Parecchi aerei di linea solcano il cielo sopra di noi verso l'aereoporto del capoluogo: anche per gli aerei, come per i primi scopritori, è la punta di San Lorenzo la prima parte dell'isola che viene incontrata. Per pilotare un aereo all’aereoporto di Funchal è necessario disporre di un supplementare patentino in quanto è considerato l’atterraggio più complesso d’Europa, essendo disposto parallelo alla costa e abbastanza breve. Alcuni gabbiani gironzolano attorno alla cimetta e mi ricordano i loro neri parenti gracchi delle nostre montagne.
11-Il dispiegarsi della penisola dal punto più alto11-Il dispiegarsi della penisola dal punto più alto
12-L'ultima propaggine della Punta, territorio protetto12-L'ultima propaggine della Punta, territorio protetto
L’escursione prosegue scendendo ora verso la Casa do Sardinha dove si trova un posto attrezzato per la sosta e un interessante Centro Visite per chi vuole approfondire la conoscenza della Riserva. Prima di raccordarci con il sentiero percorso all’andata possiamo dirigerci verso la costa attraversando un magro pascolo sassoso - ora scaldato dal sole - abitato da una numerosa colonia di lucertole. Una piccola deviazione con l’immancabile gradinata ci porta a contatto con le acque dell’Oceano in corrispondenza di una piccola insenatura, presso la quale ho eseguito alcuni rarissimi scatti di Ivo al mare. Da qui si risale fino a ricongiungersi al bivio di cui si è detto in precedenza.

Aggiungo alcune note utili per l'escursione:
Difficoltà:: T
Lunghezza: 8,2 km
dislivello: 330 m
tempo di percorrenza totale: 4h
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