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BlogSentieriNatura
domenica 8 gennaio 2012
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La cascata di Risco e le 25 Fontes

Due levadas che scorrono su livelli diversi permettono di visitare in un’unica giornata la cascata di Risco e le 25 Fonti. L’escursione comincia in discesa. Dal parcheggio situato al bordo dell'altopiano Paùl da Serra infatti proseguiamo lungo la strada asfaltata ma interdetta al traffico (esiste un servizio di bus navetta per i turisti) che perde quota per un paio di chilometri fino a raggiungere il Posto Forestal di Rabaçal. Da qui seguendo i cartelli si prosegue in direzione della levada 25 Fontes.
01-Il salto della cascata di Risco01-Il salto della cascata di Risco
Al successivo bivio abbiamo lasciato per il momento la discesa per la levada delle 25 Fontes per proseguire diritti in direzione della cascata di Risco, lungo la levada che porta lo stesso nome. Una bella pista in quota immersa in tunnel di alberi di erica dal tronco rossastro ci porta in poco tempo ad uno spiazzo recintato da muretto, belvedere messo in sicurezza su una vertiginosa forra e sulla altissima cascata di Risco. La levada continua fino a passare sotto la cascata e oltre ma il percorso diventa troppo esile e pericoloso ed una grata impedisce l’accesso al primo tunnel. Fringuelli confidenti accettano volentieri briciole a poca distanza da noi.
02-Fringuello presso il belvedere della cascata02-Fringuello presso il belvedere della cascata
03-Da notare dove prosegue la linea della levada03-Da notare dove prosegue la linea della levada
Ritorniamo sui nostri passi e imbocchiamo il sentiero parzialmente lastricato che scende ripidamente per raggiungere più in basso il livello della levada delle 25 Fontes. Raggiunto il piano della levada si prosegue a destra fino alla gola scavata dalla Ribeira Grande che si oltrepassa su un ponticello.
04-Erica arborea lungo il camminamento04-Erica arborea lungo il camminamento
Si continua immersi per lo più nel bosco di erica e ginestra. Il camminamento corre su un cordolo lastricato adiacente la levada, ricoperta da muschi.
05-La levada osservata da vicino05-La levada osservata da vicino
Nei punti esposti sulla forra (e ce ne sono parecchi, celati dalla vegetazione che cresce anche sul verticale) corrimani in acciaio ci proteggono. Alcune aperture ci lasciano intravedere la valle.
06-Un tratto della levada all'aperto06-Un tratto della levada all'aperto
Chissà perché la popolazione dei turisti, tedeschi ed inglesi perlopiù, nasce e cresce nelle tarde ore della mattinata o a ora di pranzo. Sono diversi i gruppi con le guide locali.
07-Il bacino delle 25 fontes07-Il bacino delle 25 fontes
Arriviamo al solco creato dall’acqua della cascata. La levada prosegue oltre su un ponticello (percorribile) mentre noi voltiamo a destra per raggiungere il piccolo bacino delle 25 Fontes. Lo spettacolo è davvero splendido. Da un’alta parete a semicerchio ricadono da ogni parte rivoli d’acqua che solcano pareti verdi di muschio, acque provenienti dal grande altopiano Paùl da Serra. Il bacino, piccolo e racchiuso dalle pareti e dalla vegetazione, lascia poca luce e fotografare senza cavalletto è difficile. Un turista inglese è da parecchio tempo alle prese con uno scatto impossibile, non trova la roccia adatta su cui appoggiare la macchina per una inquadratura che lo soddisfi. Gli prestiamo il nostro cavalletto, ci ringrazia dicendo che ha lasciato il suo in hotel.
08-I mille rivoli d'acqua (o 25?) che cadono nel bacino08-I mille rivoli d'acqua (o 25?) che cadono nel bacino
Per il ritorno abbiamo compiuto un piccolo anello. Tornati sui nostri passi, prima di risalire al bivio con la cascata di Risco, si continua (direzione per Calheta) più o meno in quota, contornando diverse rientranze. Arriviamo all'ingresso di un lungo tunnel (sono 800 m al buio a fianco della levada, necessaria torcia). Lo percorriamo, è comodissimo, lastricato sul fondo e dalle pareti ben arrotondate.
09-L'ingresso del tunnel di 800 metri09-L'ingresso del tunnel di 800 metri
Si esce presso una costruzione in rovina. Prima della casa tenersi a sinistra (ignorando il sentiero segnalato per Calheta) seguendo per poco il corso della levada. Pochi metri dopo un ponticello, individuare a sinistra un sentiero che sale erto tra ginestre e felci, in questa stagione secche. Nonostante il pendio ripido, si riescono a disegnare diversi tornanti. Si punta in alto ai pali di una linea elettrica. Raggiunta la dorsale si piega a sinistra mirando alla costruzione che si trova poco più in alto alla quale arriva una tubatura. Si costeggia a destra una recinzione e alfine si esce sulla strada dove abbiamo parcheggiato l’auto.

Aggiungo un paio di note per l'escursione:
Difficoltà: E
Lungh.: 12 km
dislivello: 300 m
Tempo di percorrenza: 4h:30m
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