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  • Sulle rive del lago Scuro
    Appennino parmense - Monte Bocco
  • 04-Praterie a mirtillo presso la Foce di Branciola
    Appennino parmense - Monte Bocco
  • La linea di cresta
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  • Cippo di quota
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sabato 10 settembre 2011

Monte Bocco da Pratospilla

Oggi un'altra escursione su cresta. Da ValdiTacca (fr. di Monchio delle Corti) si prende la strada per Trefiumi, da cui si seguono le indicazioni per Pratospilla (1320 m). Giunti alla località sciistica si parcheggia nel piazzale davanti agli impianti. A sinistra del parcheggio si percorre una pista sterrata che contorna una torbiera, tornando un po’ sui propri passi, fino a trovare l’inizio del sentiero 703 (indicazioni per il lago Verdarolo). Si sale per comoda mulattiera dalla pendenza moderata, intersecando un paio di grandi pietraie. Il sentiero poi aggira uno spigolo e raggiunge un punto più elevato con bivio a destra (CAI 703B) per la salita diretta al Malpasso.
01-Sulla linea del crinale presso il monte Malpasso01-Sulla linea del crinale presso il monte Malpasso
Lo tralasciamo e proseguiamo per il segnavia principale scendendo per pochi metri nel bosco fino alla conca che ospita il lago Verdarolo. Lo si contorna sulla sinistra passando su un punto dove si trovava uno sbarramento. Il lago infatti fu fatto oggetto di uno studio per lo sfruttamento idroelettrico. Pochi metri più sopra, ad un crocevia, fare attenzione a proseguire lungo il segnavia principale in direzione del lago Scuro. Su una larga pista nel bosco con modesti saliscendi si raggiungono le sponde del lago Scuro, più appartato dell’altro e contornato dal bosco. Si contorna anche questo sul suo lato sinistro per ritrovarsi alla base di un pendio boscato a faggio che si comincia a risalire, cercando il segnavia non molto marcato. Con qualche svolta si raggiunge un’insellatura boscata alla quale si incontra il segnavia 00 del crinale. Si abbandonano tutti gli altri segnavia e si inizia a salire lungo un pendio boscato a faggio che ci porterà sulla linea del crinale. Il percorso è piuttosto ripido e dalla traccia malagevole e poco marcata. Inizialmente si attraversa qualche piccola radura, poi si entra nel bosco di piccoli faggi contorti. Si sale con buona pendenza fino a sbucare improvvisamente sulla linea del crinale nel punto in cui il bosco scompare per lasciare il posto alle praterie del crinale. Repentino e bellissimo colpo d’occhio sul grande lago Paduli e su tutto il crinale che andremo a risalire. In maniera più comoda e con pendenza più piacevole si segue fedelmente il filo di cresta fino a raggiungere la prima elevazione di questa escursione (Monte Malpasso m 1716). Si continua la bella cavalcata di cresta fino alla cima Canuti, la est e poi la ovest.
02-Denti rocciosi lungo l'erboso crinale02-Denti rocciosi lungo l'erboso crinale
Da qui fino alla prossima elevazione si affronta il tratto escursionisticamente più impegnativo in quanto il sentiero dalla cima Canuti ovest comincia a scendere ripidamente lungo il filo di cresta incontrando ben presto alcuni denti di roccia che vanno aggirati sul lato toscano (sinistro) e poi su quello destro (parmense).
03-Gruppo di carline dell'appennino03-Gruppo di carline dell'appennino
Giunti al punto più basso si contorna sulla destra un ultimo dente roccioso e si riprende a salire su terreno più comodo ed erboso sulla cresta successiva fino a raggiungere la quota di Cima della Pitturina (m 1740). Qui ci troviamo sopra la zona di arrivo degli impianti di risalita di Pratospilla. Il sentiero scende deciso seguendo sempre il filo del crinale; ancora qualche metro di una cresta sottile e un ultimo sperone più rocciosetto che va aggirato sulla sinistra e infine si cala all’insellatura di Foce di Branciola (m 1676).
04-Praterie a mirtillo presso la Foce di Branciola04-Praterie a mirtillo presso la Foce di Branciola
Si rimonta per verdi comodamente in poco più di una decina di minuti all’ampia cima del monte Bocco (m 1791) segnata da un cippo di massi sovrapposti.
05-In vetta al monte Bocco05-In vetta al monte Bocco
In corrispondenza del Bocco il crinale piega decisamente verso nord ovest e scende in modo deciso fino alla selletta successiva da dove poi rimonta ad una successiva elevazione (l'Uomo morto: allegria!).
06-Nuvole rimontano dal versante toscano06-Nuvole rimontano dal versante toscano
Da qui ha inizio un tratto molto panoramico, che coincide esattamente col filo di cresta e compie solo modesti saliscendi che percorriamo in maniera estremamente godibile in quanto non ci sono salite impegnative. Si oltrepassa una selletta dove arriva una mulattiera sterrata; si superano in successione due elevazioni erbose molto panoramiche e si arriva al passo di Giovarello dove termina per oggi il percorso sul crinale.
07-Il crinale a nord-ovest del Bocco07-Il crinale a nord-ovest del Bocco
Piegando a destra si scende al Lago Martini. Da qui proseguiamo ancora a scendere in diagonale seguendo le indicazioni per Pratospilla, tralasciamo a sinistra un sentiero diretto per il lago Ballano e facendo attenzione al dedalo di sentierini che attraversano il pendio di mirtilli, imbocchiamo il 705 per Pratospilla. Questo traversa in direzione di una costa che si raggiunge in corrispondenza di una insellatura a sud ovest del monte Torricella.
08-Riflessi nel lago Martini08-Riflessi nel lago Martini
Superato questo costone si divalla sull’altro versante entrando immediatamente nella faggeta. Si cala su sentiero malagevole dal fondo sassoso e con schianti, si sfiora il bordo di una grande torbiera, poi si confluisce su una delle piste da sci di Pratospilla tramite la quale si raggiunge il punto di partenza.
Commenti
  • 25/06/2016 Rifugio chiuso, ristrutturazione tetto, impianti sciistici oramai dismessi per sempre minor innevamento e quando la neve c'è, ci pensa "il marino" a scioglierla, cannoni venduti, seggiovia vecchia di 30 anni. Il lago Verdarolo sta diventano una semi palude, al lag Scuro solo qualche plip-plop di pescetti guizzanti. E poi si sale di brutto e a vista da un segnavia (raro) all'altro (sbiadito) fino all'incrocio con il percorso GEA. Ancora ripida salita fra piccoli faggi contorti e terreno scivoloso, non poche difficoltà a trovare il sentiero, fatto avanti e indietro più volte e poi individuato un ramo tagliato alla base e a terra un cartello del Parco, dopo tutto si è fatto più semplice. In questo tratto di percorso la boscaglia ha oramai preso il sopravvento, è tutto un intrico fino a che non si esce sul crinale con lo spettacolo del sottostante lago Paduli luccicante al sole. A destra si giunge in breve al Monte Malpasso e subito anche alla Cima Canuti est, la Canuti ovest non è proprio dietro l'angolo. Ho sudato un po' (e non per il caldo) per arrivare alla Cima della Pitturina, lì ho fatto un bel sospiro avendo alle spalle le difficoltà degli aggiramenti rocciosi e verticali. La foce di Branciola è contraddistinta da due vecchi cippi, uno simile l'ho trovato anche sul soprastante monte Bocco (ometto grande quanto un nuraghe). Lì, sulla cima nessun cartello indicante la mia via, un aiutino dalla bussola e anche l'Uomo Morto è raggiunto con un percorso fra erba alta e terra smossa, sole caldo ma oggi fortunatamente c'è un venticello gradevole. Alla mia destra vedo la capanna Cagnin e poi finalmente il passo Giovarello, giù al lago Martini come ieri e via di Prato Spilla a chiudere l'anello. (24.06.2016)
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