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martedì 11 gennaio 2011
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Rifugio Altavista: alle pendici del Teide

Dalla cima più alta dell'isola e di tutta la Spagna, il Pico del Teide, si domina l'immensa caldera de Las Canadas. La zona di questo grande cratere ellittico (16 km di diametro), desertica e piatta, è attraversata da una strada che la percorre tutta in quota fino a circa 2300 mt. Solo il percorrerla in auto rende l'idea di quanto diversificato possa essere il deserto lavico, e quanti colori possa riservare.
01-La Fortaleza01-La Fortaleza
02-Montana Blanca dalle pendici del Teide02-Montana Blanca dalle pendici del Teide
Lasciata l'auto, si inizia a percorrere una pista ricavata tra i sassi vulcanici in una sorta di paesaggio lunare. Superiamo la Montana Blanca, dal colore chiaro rosato, location di alcune scene del film Scontro tra Titani, disseminata dalle caratteristiche "uova" vulcaniche. Sono frammenti di lava accresciutisi durante il loro rotolamento: grossi massi neri che spiccano sulle piccole pomici chiare. Non finirà mai di sorprendermi la leggerezza delle schiumose pietre pomici che rivestono tutto il pendio, presenti in varie gradazioni di colori, dal crema al verdino e all'arancio.
03-Uova vulcaniche sulle pendici del Teide03-Uova vulcaniche sulle pendici del Teide
04-I colori della caldera del Teide04-I colori della caldera del Teide
05-Alla base del cono del Teide05-Alla base del cono del Teide
Altra pietra interessante presente è la nera ossidiana, vetrificata e lucente. Tutta la zona del vulcano è Parco naturale e soggetta a tutela. Per esempio, oltre alla raccolta minerali, è proibito uscire dai percorsi e lasciare impronte nelle distese di sabbia, in quanto le poche piogge non riuscirebbero a dare in breve l'uniformità naturale al paesaggio.
06-L'aspetto lunare del terreno dove si snoda la pista di accesso al Teide06-L'aspetto lunare del terreno dove si snoda la pista di accesso al Teide
07-Lungo la pista di avvicinamento alla Montana Blanca07-Lungo la pista di avvicinamento alla Montana Blanca
La presenza della fauna è limitata a grosse lucertole e conigli selvatici, in realtà poco visibili se non alle quote più basse, tra la boscaglia. Non ci sono, invece, serpenti. Sull’isola, nel tempo, veniva regolarmente esercitata la caccia al coniglio da parte dei cacciatori anche con l’utilizzo di furetti ai quali veniva applicata una museruola che impediva loro di divorare la preda dopo averla afferrata.
08-La Montana Blanca dalle Pendici del Teide08-La Montana Blanca dalle Pendici del Teide
09-L'arido paesaggio alle pendici del Teide09-L'arido paesaggio alle pendici del Teide
10-Uova vulcaniche con la Fortaleza sullo sfondo10-Uova vulcaniche con la Fortaleza sullo sfondo
Dove la pista si esaurisce si prosegue su sentiero, ricavato tra le pietre di piccole dimensioni, che rivestono il pendio del Teide. Questo vulcano ha lavorato in età medievale. Altre eruzioni si sono avute in tempi più recenti dal vicino Chinyero nel 1909 e dal Pico Vieho alla fine del 1700. Tutto il percorso fino al rifugio Altavista a 3260 m è di una omogeneità e semplicità disarmanti per chi proviene dalle alpi friulane. Infatti il pendio vulcanico non presenta punti esposti nè gradini di roccia. Solo le due signore dell'isola d'Elba che ci accompagnano risultano un po' affaticate ma tengono duro e salgono con noi. Più in alto si attraversa una delle colate vulcaniche che segnano di nero le pendici, ben visibile anche dal basso. Il terreno risulta assolutamente ruvido, di buona tenuta, molto polveroso. La guida Enea Campedelli ci parla di quanti scarponi debba cambiare per l'usura dovuta a questo suolo così scabro. Anche su questo terreno inospitale però crescono cesponi di ginestre e nella stagione opportuna la viola tipica della zona.
11-Colata di lava alle pendici del Teide11-Colata di lava alle pendici del Teide
12-Sulla pista di avvicinamento al Teide12-Sulla pista di avvicinamento al Teide
13-Paesaggio vulcanico alle pendici del Teide13-Paesaggio vulcanico alle pendici del Teide
Qualche decina di giorni fa ha nevicato e la neve indurita impedisce il raggiungimento della cima, oggi si arriva soltanto fino al rifugio superando solo qualche chiazza di neve che non da’ problemi. Il rifugio Altavista, sorprendentemente, dispone di macchinette elettriche per l’erogazione di caffè, ciocciolata e bibite. E' parzialmente gestito ed è possibile disporre di un posto per la preparazione dei pasti e per dormire in modo da poter vedere l'indomani l’alba dal Pico del Teide (m 3718).
14-Sul sentiero di salita al Rifugio Altavista14-Sul sentiero di salita al Rifugio Altavista
Causa ghiaccio oggi non raggiungeremo la cima, dove è presente un piccolo cratere da cui escono vapori di zolfo. Il sole ormai è alto e fa sentire i suoi effetti. Sopra alla camicia che abbiamo tenuto lungo la salita basta una giacca a vento. Gli indumenti pesanti che avevamo portato sono superflui, oggi il vento non è particolarmente forte ne’ freddo. Per chi raggiunge la cima può esserci la possibilità di un eventuale ritorno con teleferico. Infatti la funivia del Teide permette di raggiungere in pochi minuti dalla strada rotabile la quota di 3.555 m. L'accesso alla cima del Teide è consentito previo rilascio di un permesso al fine di razionalizzare il numero di visitatori in un ambiente così delicato.
15-L'interno del rifugio Altavista15-L'interno del rifugio Altavista
16-Dal Rifugio Altavista la grande caldera del Teide16-Dal Rifugio Altavista la grande caldera del Teide
17-Lungo il sentiero di discesa dal rifugio Altavista17-Lungo il sentiero di discesa dal rifugio Altavista
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