30/03/2014 loredana.bergagna Son passati diversi anni dall’ultima volta che ho percorso il troi 711 che è stato uno dei primi, se non il primo in assoluto, sul quale ho mosso i miei primi passi montanari, facile larga mulattiera sulla quale per camminare bastan i piedi, la testa può staccare la spina e lasciarsi andare ad immaginare, rivedere: fotoni, come le stelle in cielo.. Adesso dopo l’ultima casa è stato ricavato un comodo spiazzo per parcheggiare, la vecchia fontana è stata sostituita con una nuova e c’è pure l’area sosta, il piccolo guado è sempre da guadare; picchio e cuculo son mattinieri, le scorciatoie ben battute, ceppi di primule accanto alle eleganti e snob primule odorose, violette, vinca, hepatica e due genziane, salendo l’erica abbraccia la roccia quasi volesse impedirle di sgretolarsi. Sole, caldo, quota neve 1540, alla forcella, da lì vento e paesaggio invernale con magnifica vista sui Musi, dorsale del Guarda, gruppo del Canin, verso sud leggera foschia.