24/06/2014 askatasuna Il solitario pomeriggio di lettura e contemplazione salta, guardo i piedi, non serve convincerli, ci si da alla fuga con la scusa di sbirciare da forcella Rua verificando che il troi per l’anello del giorno dopo sia effettivamente percorribile e sgombro. Qualche nevaio residuo mangia il sentiero verso la forca e ne approfitto per crearne uno mio che dapprima segue i cromatismi dei ranuncoli e delle primule di Wulfen, poi una verticale immaginaria. Il versante settentrionale è in gran parte libero ma dei nevai sembrano persistere proprio su alcuni tratti dei ghiaioni ove scorrono, sottilissimi e poco individuabili, i troi 368/373, già poco stabili di per sé. Scarto l’ipotesi puntando al piano B, ossia individuare la traccia nera tratteggiata sulla carta che, dalla casera, punta alle Sarodine. Intanto mi faccio prendere dalla gola di traversata, partendo verso la dorsale del Rua. La cresta è d’atmosfera, affilata e strapiombante, circondata da fumosità che alimentano il pathos. Poi di c ...