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    Cuel di Nuvolae e monte Sorantri da Esemon di sopra
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaB09

Cuel di Nuvolae e monte Sorantri da Esemon di sopra

Avvicinamento

Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 seguendo il corso del Tagliamento fino a giungere a Villa Santina. Al bivio con la statale n.355 si continua lungo questa per un breve tratto deviando poi a sinistra in direzione di Raveo. Dopo avere costeggiato le case di Esemon di Sopra si oltrepassa anche il ponte sul torrente Chiarzò parcheggiando al suo termine (m 410, comodo spiazzo, cartello del Parco Intercomunale delle Colline Carniche).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Bosco
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
013
Dislivello
600
Lunghezza Km
13,3
Altitudine min
410
Altitudine max
896
Tempi
Dati aggiornati al
2022
I vostri commenti
  • 15/02/2022 12/02/2022-Sul traverso dopo il primo significativo tornante, eseguita una variante che richiede poco tempo. Abbiamo imboccato l'evidente sentiero che risale a destra la quota boscata esposta magnificamente sulla val Degano. Abbiamo raggiunto la quota più a est. L'esposizione favorevole sulla valle è sottolineata dalla presenza di una postazione bellica appena sotto la cima.Poco sotto la cima del monte Sorantri è stato predisposto un belvedere protetto da staccionata (bandiera). Sulle pareti rocciose sottostanti alcuni alpinisti stanno scalando.La cimetta del Sorantri è evidenziata da bandierine tibetane.
  • 12/03/2020 Escursione del 08/03/2020. Per la salita al Cuel di Nuvolae, alla selletta di quota m 514, salire a sx, al bivio successivo ancora a sx; la mulattiera poi si perde nella vegetazione sommitale. Attualmente sono presenti alcuni schianti proprio nel punto in cui c’è una deviazione: non proseguire a sx lungo il percorso più evidente, ma prendere a dx una traccia (inizialmente poco evidente) che cala rapidamente alla selletta tra il Cuel Taront ed il Cuel di Nuvolae dove si ritrova la strada sterrata. Dopo avere sfiorato la radura con due stavoli merita una breve deviazione al casolare Bodule. Nella parte finale, dalla panoramica curva (panca e cartello), puntare verso i due fienili situati a monte della strada, superati i quali, tenendosi sulla dx si trova un cartellino del percorso 1A del Parco delle Colline Carniche, che guida ad intraprendere una mulattiera poco marcata. Superati dei ruderi poco evidenti, dove s’inizia a scendere leggermente, tralasciare i SV bianco-rosso e salire, senza percorso obbligato, a sx, guadagnando in breve il punto di maggior elevazione del M.te Sorantri (piccolo ometto e cartellino con scritta “SORANTRI”), immerso in una fitta faggeta, in questo periodo coperta da un discreto strato di neve. Non ho trovato gli scavi archeologici (forse erano coperti dalla neve). Rientro tranquillo come da descrizione di SN. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 27/02/2020 Percorso effettuato oggi in una bella mattina soleggiata, facile passeggiata, rilassante anche se poco panoramica. Lunga sosta al convento dove sbirciando dalle finestre aperte si fa un salto nel passato. Luogo che sarebbe un peccato lasciar decadere. Proseguito come da indicazioni SN, sentiero evidenti anche se non molto segnalati, mandi a duç
  • 22/04/2018 percorso semplice e molto gradevole - noi ci siamo limitati ad arrivare al santuario, luogo di grande suggestione - percorso che conferma quanto ricco sia il nostro territorio, basta avere voglia di girarlo un po'
  • 08/04/2017 salito ieri nella sua totalità, come da descrizione di SN. Devo dire che mi è piaciuto molto. Ho visto bei paesaggi, bei posti e respirato tanta storia.Il percorso è facile e non impegnativo. Sufficientemente segnato da cartelli locali che riportano solo il numero del percorso, senza ulteriori indicazioni, ma che aiutano a non sbagliare direzione, fatto salvo qualche punto in cui i cartelli deviano da quello che è il percorso da fare. Utile avere con se la carta tabacco. Qualche difficoltà a trovare il tracciato per l'insediamento storico, aiutato principalmente da una labile traccia poco visibile a terra. Insomma, un percorso che aiuta a conoscere una zona forse poco valorizzata.Buona vita a tutti
  • 03/04/2017 Escursione bella e facile che io ho diviso in due giorni tra 1 e 2 aprile. Prima uscita dopo una brutta distorsione alla caviglia sinistra procurata in febbraio sul m. Brancot. Il primo anello con partenza da Esemon di sopra è davvero molto facile e intuitivo anche nella parte che scende dal Cuel Nuvolae, tracce molto evidenti fino alla strada sterrata, poi il resto tutto come da relazione fino a Raveo e rientro a Esemon di sopra. Domenica 2 aprile si riparte dal centro di Raveo per la cima del m. Sorantri. Complice la mia andatura forzatamente lenta, mi godo gli innumerevoli scorci di questo graziosissimo territorio carnico. Arrivati al santuario della Madonna di Monte Castellano, ci soffermiamo per molto tempo a curiosare. Dalle finestre aperte possiamo ammirare l’interno della chiesa, le stanze arredate del romitorio, i quadri appesi alle pareti, gli attrezzi da lavoro, per un attimo mi calo con la mente in quest’atmosfera magica, immagino i frati intenti nelle loro mansioni, il frusciare delle loro vesti e il parlare a bassa voce in segno d’umiltà. Dopo aver perlustrato a palmo a palmo tutta la zona, scendo per antichi gradini in pietra addobbati con numerosi ciuffi di pervinche, viole e primule fino raggiungere il sagrato della chiesa. Un paio di minuti dopo arriva anche mia moglie che ancora visibilmente emozionata, mi dice che proprio sotto uno di quegli scalini che avevo appena sceso, ha fotografato un bellissimo esemplare di vipera soffiante e con tanto di corno. Ridendo esclamo “mi sares mancjat domme une beccade di lipare ta caviglie par essi veramenti scalognat chest an!” Ripresa la salita raggiungiamo la zona un po’ trasandata con i ruderi d’epoca romana, svoltiamo a destra e dopo pochi metri raggiungiamo la boscosa cima contraddistinta da un piccolo cartello su un faggio con la scritta in vernice rossa Sorantri. Rientriamo a Raveo per il percorso fatto in salita.
  • 07/04/2015 April 6, 2015. The trail is in good condition and easy to find. There are lots of flowers including mezereon. The old convent is one of the higlights since Windows are open and the original furniture is visible.In Monte Sorantri there are some archeological excavations. The mountain is covered with forest, so there is only a limited view to the surrounding area. Getting back from the top to the road don't follow the marks along the cart track, there is one white arrow pointing to the left. Following this path leads back to the panoramic curve of the road.
  • 07/01/2015 Una passeggiata tranquilla, mi dico, ecco cosa ci vuole come interludio tra le sinfonie del bianco. All’avvio la mulattiera presenta impronte di ciaspe. Si proprio di ciaspe! Cosa non si fa per metterle ai piedi! Aratura pura! Il percorso pare risegnalato da poco e giungo lesto alla galleria da esplorare con frontale d’ordinanza. Sul Cuel il bosco sembra inghiottire le Nuvole ma cerca che ti cerca non mancano gli spiragli se si rasentano con cura le balconate rocciose. Prima di scendere seguendo il segnavia 2C un altro belvedere è mimetizzato sulla sinistra ed offre ampi scorci sul gruppo del Col Gentile e sul Tinisa mentre la neve s’aggrappa ancora ostinata intorno ai borghi per mantener l’atmosfera dei presepi almeno fino all’epifania. A Raveo un monumento agli alpini recita “serenamente immolati”, a volte la retorica sfugge ai propri creatori rasentando il grottesco. Il romitorio merita una sosta, alcune finestre aperte ad hoc consentono di sbirciare nel passato. La serratura a forma di cuore, poi, è una chicca da non perdere. Un quadretto già bell’e pronto. Giungo sul Sorantri che fa caldo, troppo caldo. Pare primavera. Le Farferugini escono vivaci a mimar il sole coi propri petali d’un giallo fiammante. La vetta pare anch’essa avida di panorami, ma la caccia al tesoro dà i suoi frutti sul limitar del bosco. Potrebbe finire qui. Fisicamente ed emotivamente appagato faccio finta di scendere verso Raveo ma, galeotto e insaziabile, lo sguardo punta a Pani. Perché? Oggi no! Ma figuriamoci. E’ l’una ma non ci penso due volte. Salgo a Valdie i cui stavoli meritano una visita fosse solo per la cura con cui sono stati recuperati. Uno più bello dell’altro. I successivi tornanti si possono ovviare seguendo un canalone che probabilmente fungeva d’antica via per le terre alte. In cima un abete, o meglio un candelabro, o meglio un polpo in verticale. Da un tronco ne svettano altri nove a formar una gigantesca chioma lussureggiante. La visita agli stavoli di Pani è obbligatoria. Ma questa è un’altra storia, o meglio un altro commento…(03.01.2015)
  • 02/11/2014 01/11/2014 ... sentiero basso ottimamente segnalato, ma il sentiero che passa sui Cuel Taront & Cuel Budin é praticamente scomparso nella vegetazione. Interessanti i pochi resti del fortilizio sul Cuel Budin.
  • 01/04/2014 Ripercorso oggi, una sgambata fuori porta, mancato il sentiero che sale al Cuel di Nuvolae. La traccia che conduce agli scavi e alla cima del Sorantri si stacca proprio accanto al pannello didascalico posto presso la curva panoramica (oggi taglio alberi caduti), direi che per gli scavi la situazione non è cambiata rispetto a 3 anni fa. Diversi schianti incontrati dal Santuario all’imbocco della strada.
  • 29/04/2012 Percorso ieri 28/4. Con fatica abbiamo trovato i resti perimetrali degli edifici, delimitati da uno steccato, e raggiunto la vetta del Monte Sorantri. Provo a descrivere il percorso per trovare questi resti. Superata la chiesa si raggiunge la strada principale che sale da Raveo e che va seguita a destra fino ad una curva panoramica. Qui è presente un pannello che descrive gli scavi archeologici del monte Sorantri. Dalla curva parte un sentiero che raggiunge due casolari abbandonati. Dietro ai casolari si risale un ripido pendio e si prosegue in piano mantenendo la stessa direzione per una cinquantina di metri, fino ad incontrare un marcato sentiero nei pressi di una sedia in legno ricavata da un tronco. Si segue questo sentiero a destra. Dopo 150-200 m circa si arriva ad un bivio. Si prende a sinistra e si arriva ad uno steccato con i resti perimetrali di edifici. Da lì il sentiero per la cima non è evidente. La vetta del monte Sorantri è immersa nella faggeta ed è individuabile da un ometto in pietra e da una targhetta posizionata su un faggio.Denis
  • 25/04/2012 Ripercorso l'anello: rispetto a qualche anno fa sono stati collocati diversi cartelli del Parco delle Colline Carniche con direzioni e tempi. Sulla vetta del monte Sorantri scavi e resti perimetrali degli edifici sono sempre più nascosti dalla fitta lettiera. In compenso sulla strada presso l'inizio del sentiero che sale in vetta è stato posto un cartello che descrive i risultati degli scavi archeologici.
  • 31/10/2011 Oggi decido per un percorso diverso, una passeggiata fra il bosco vestito d'autunno. Il letto del Tagliamento è carico di giallo, sembra di attraversare un quadro di Van Gogh; il primo sole illumina le cime circostanti e pian piano si impadronisce di ogni cosa.Arrivo al parcheggio che è già giorno pieno, di fronte il cartello indicante il percorso del Col Budin; la mulattiera è un bel corridoio fra alberi, il sole filtra tra i rami. Dopo i tornanti la vista può spaziare verso est, abbarbicata alle pendici del Cerantonis ecco trava e distanziata la chiesa della Madonna di Trava, più a est Avaglio. Subito dopo l'area di sosta un gruppetto di caprioli fugge veloce nel bosco; c'è anche chi fa jogging, è un francese, si ferma per un saluto, ha in mano due fiori appena colti e che porterà alla sua compagna, la invidio. Ecco la caverna, scendo a guardare, sul fondo c'è qualche centimetro d'acqua, rinuncio all'esplorazione. La mulattiera scende dolcemente verso Raveo, ovunque un tripudio di giallo, arancio, marron e verde con ogni possibile sfumatura; passo fra le abitazioni, molte sono affrescate esternamente, strade pulite, silenziose come le quattro persone che incrocio; loquaci i cani, chi libero in giardino, altri meno fortunati, chiusi in recinti di un metro quadro. La mulattiera che sale al monte Castellano è chiusa in quanto interessata da lavori, seguo pertanto a destra le indicazioni per il monte Sorantri. La strada è asfaltata, monotona, ricca di ancone e crocifissi, segni di una religiosità che permea le genti dei nostri monti. Oltrepassato lo stavolo Quas a destra parte una larga mulattiera che sale nel bosco fino alla cima del monte Sorantri, a tratti emerge un vecchio lastrico, il bosco è buio, silenzioso; do mun'occhiata agli scavi e ridiscendo. Una piccola risorgiva borbotta, gorgoglia e lancia in aria l'acqua. Utilizzo la strada asfaltata fino ad incrociare a destra il sentiero che scende fino al santuario, in parte è lastricato, coperto da foglie, è agevole; la chiesa ed il vecchio convento sorgono in un posto che emana pace, bevo alla fontana, mi siedo sul muretto al sole, chiudo gli occhi, è tangibile la serenità. Il sentiero passa dietro al convento ed esce nuovamente sulla strada che seguo fino agli stavoli Laurisce da cui a destra si stacca una mulattiera che arriva a Raveo nei pressi della chiesa. Da lì proseguo fino al cimitero, poi verso Colza, sul parapetto del ponte sul Chiarsò c'è un segnavia bianco e giallo e a sinistra il cartello indicante il sentiero che segue parallelo il torrente e giunge fino al parcheggio, il sentiero è largo, attraversato da ruscellamenti, ai lati grandi felci.Escursione semplice ma gratificante sul piano emotivo e mentale. Loredana
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  • La sommità del M. Sorantri in veste invernale.
    12/03/2020 La sommità del M. Sorantri in veste invernale.
  • Ruderi nei pressi della cima del M. Sorantri
    12/03/2020 Ruderi nei pressi della cima del M. Sorantri
  • Mulattiera che conduce (quasi) alla sommità del M. Sorantri.
    12/03/2020 Mulattiera che conduce (quasi) alla sommità del M. Sorantri.
  • Stavoli verso la salita al M. Sorantri
    12/03/2020 Stavoli verso la salita al M. Sorantri
  • Casolare Bodule
    12/03/2020 Casolare Bodule
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