Avvicinamento
Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 seguendo il corso del Tagliamento fino a giungere a Villa Santina. Al bivio con la statale n.355 si continua lungo questa per un breve tratto deviando poi a sinistra in direzione di Raveo. Dopo avere costeggiato le case di Esemon di Sopra si oltrepassa anche il ponte sul torrente Chiarzò parcheggiando al suo termine (m 410, comodo spiazzo, cartello del
Parco Intercomunale delle Colline Carniche).
Descrizione
Lasciata la vettura si imbocca la comoda carrareccia che risale a tornanti uno scosceso versante affacciato a meridione, offrendo qualche
panoramico scorcio sulla piana di Villa Santina. La strada, opera militare risalente alla prima guerra mondiale, alterna tratti scavati nella roccia ad altri immersi nella boscaglia. La vegetazione arborea costituisce qui un autentico compendio delle specie formanti i boschi di latifoglie dell'orizzonte collinare. Tra queste: il
carpino nero, il
carpino bianco, l'
orniello, il
nocciolo e l'
acero di monte. Ad aprile sulle pareti rocciose si osservano la
saponaria di roccia e l'
emero mentre ai lati della strada fioriscono il
citiso peloso, il
citiso rosso, la
pervinca, l'
anemone, il
lamio bianco ed il
geranio sanguigno.
Esauriti i tornanti, la strada raggiunge una insellatura (m 515, tavolo e panchine) immersa in un bosco che si è arricchito di
faggio e
sorbo montano con l'
epimedio a creare una copertura verde pressoché continua sul terreno. Al bivio vi è la possibilità di scegliere se proseguire diritti spostandosi sul versante opposto oppure piegare a sinistra utilizzando la mulattiera che raggiunge la vetta del
Cuel di Nuvolae. Nel primo caso ci si innalza con un paio di tornanti poi la strada prende a traversare comodamente in direzione della insellatura tra il Cuel di Nuvolae e il Cuel Taront. Volendo invece visitare la vetta ci si tiene a sinistra lungo la pista che raggiunge l'ingresso di una galleria. Pochi metri prima fare attenzione ad imboccare il marcato sentiero che si stacca in corrispondenza dell'ultimo tornante. La mulattiera risale a piccole svolte il fianco orientale del colle offrendo qualche ulteriore
punto panoramico. Assieme al
pero corvino con la sua vistosa fioritura bianca, possiamo osservare in questo tratto anche il
pino nero, il
pino silvestre e la
roverella. Seguire l'evidente tracciato fin dove questo si perde nella vegetazione della cima, poi continuare senza percorso obbligato scendendo nell'opposto versante. Seguendo una traccia si cala senza alcuna difficoltà alla selletta tra il Cuel Taront ed il
Cuel di Nuvolae dove si ritrova la strada sterrata. La panoramica pista, con lievi saliscendi, contorna le pendici del Cuel Budin tagliando a mezza costa il versante affacciato sul basso corso del torrente Degano. Dopo avere sfiorato una bella radura con due stavoli la strada perde quota uscendo presso le prime case di Raveo (m 500).
Raggiunta la via principale del paese tenersi sulla destra mirando alla chiesa fino ad incontrare le indicazioni per il
santuario di Monte Castellano. Dopo un brevissimo tratto asfaltato il percorso continua lungo una mulattiera dal fondo lastricato. Superata una una
panoramica radura si rientra nel bosco che qui comprende anche
abete rosso,
acero campestre,
acero riccio e qualche
olmo montano. Si arriva così al
santuario della Madonna di Monte Castellano, autentica oasi di pace che invoglia a fermarsi ben oltre il breve momento necessario alla sua visita. La suggestione del luogo è accresciuta anche dalla presenza del romitorio di Monte Castellano, situato poco dietro alla chiesa e fondato dai frati francescani che lo utilizzarono fino al 1810. Superata la chiesa si sale ancora con pendenza più decisa fino ad innestarsi sulla strada principale che sale da Raveo e che va seguita a destra fino al punto di maggior elevazione. Dalla panoramica curva (panca e cartello sugli scavi del Sorantri), per raggiungere la vetta del
monte Sorantri, puntare con un tratturo verso due fienili abbandonati situati a monte della strada in prossimità dei quali si ritrova un discreto sentiero (segnavia bianco verdi). Tenendosi sulla destra e seguendo le evidenti tracce di passaggio si risale per un breve tratto raggiungendo dapprima un belvedere protetto e poi gli scavi archeologici. Da qui siamo anche vicinissimi al punto di maggior elevazione, immersi in una bellissima e fitta
faggeta (m 896). Il sottobosco presso la cima ospita il
latiro invernale e l'
anemone mentre nelle radure si possono osservare la
cedronella, l'
aurora e la
vanessa c-bianco.
Le recenti indagini condotte sul pianoro sommitale del monte hanno messo in luce la presenza di un grande insediamento di età romana caratterizzato da un muro di recinzione e diversi resti di strutture abitative.
Ritornati alla strada si può utilizzare questa per rientrare a Raveo attraverso gli stretti tornanti che scendono sulle pendici del monte Sorantri. Più in basso la rotabile esce sulle radure che contornano le prime case di Raveo dalle quali si apre una bellissima visuale sui rilievi che dividono la
valle del Degano da qualla del Chiarzò. In ogni caso ci si ritrova all'incrocio con il sentiero del Santuario dal quale si scende in direzione sud seguendo la strada principale. Dopo il cimitero, ad un quadrivio, prendere la strada che sale verso Colza attraversando l'altro ponte sul Chiarzò. Immediatamente dopo il ponte imboccare la carrareccia che scende a sinistra e costeggia lungamente il
greto del torrente con comodo percorso. Oltre alle specie già citate sono presenti in questo tratto anche
ontano bianco ed il
tiglio nostrano mentre nel sottobosco fa la sua comparsa
anemone giallo. Si giunge così in prossimità del primo ponte sul Chiarzò che è possibile raggiungere con una breve deviazione a sinistra lungo le opere di rinforzo all'argine.
Avvertenze
La mulattiera che traversa il Cuel di Nuvolae si perde nella vegetazione. Ai meno esperti, subito dopo il punto attrezzato con tavoli e panchine, si consiglia di proseguire diritti lungo la carrareccia.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco