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    Anello del monte Vualt da Dordolla
    Alpi Carniche
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    Anello del monte Vualt da Dordolla
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM21

Anello del monte Vualt da Dordolla

Avvicinamento

Dalla statale n.13, Pontebbana, deviare verso Moggio proseguendo poi lungo la rotabile della val Aupa fino ad incontrare sulla destra la deviazione per Dordolla (frazione di Moggio Udinese). La stretta rotabile si inerpica con un tornante sul fianco della valle e in breve raggiunge la frazione. Qui, nel piccolo piazzale presso la chiesa, possiamo lasciare l'auto (m 612).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
018
Dislivello
1300
Lunghezza Km
14,6
Altitudine min
612
Altitudine max
1752
Tempi
Dati aggiornati al
2023
I vostri commenti
  • 30/04/2023 Il 29 aprile si è ripercorso l'Anello del monte Vualt da Dordolla come da relazione del sito, che resta attuale.I numerosi tornanti dalla pendenza costante nel bosco sono forse un po' noiosi ma arrivati più in alto, dove finisce la vegetazione di alto fusto, la vista si apre sul panorama attorno e il procedere si fa più diversificato.La deviazione di pochissimi minuti porta alla panoramica cima del Forchiadice dalla quale osserviamo la parte di percorso che ci attende con i zig zag dei tornanti diretti al Cjasut (solo pochissime chiazze innocue di neve), dove troviamo la consueta frequentazione di escursionisti e ciclisti.Poco sopra il rifugio Vualt, a una diramazione del sentiero, ci siamo tenuti sulla sinistra in direzione di forcella Vualt.Scendiamo a Dordolla dove fervono intensi i preparativi per la festa del Brovadar del giorno seguente.Buone escursioni a tutti.
  • 13/11/2021 Il 24 ottobre, in una spettacolare giornata autunnale, abbiamo ripercorso l anello del Monte Vualt salendo da Dordolla, passando per il Forchiadice e scendendo per lis Palis d Arint e Forcella Vualt. Splendida escursione a cavallo tra la Val Aupa e la Val Alba, non particolarmente faticosa nonostante un discreto dislivello di 1.300 metri, che si affronta pero gradualmente grazie all ottima mulattiera. Tutto il percorso e perfettamente agibile, la traccia de lis Palis d Arint e stata abbondantemente allargata e liberata dai mughi (forse anche troppo), � molto battuta e ha perso un po della sua originaria selvatichezza. Nelle due rampe piu ripide � stato intagliato tra i mughi qualche tornante, che si puo utilizzare anziche affrontare lo scosceso pendio erboso. Sul sentiero CAI 422 che sale da Dordolla, attorno a quota 940, con una breve deviazione di qualche minuto in leggera discesa su traccia, e possibile visitare una galleria di guerra con due scenografici finestroni aperti sulla alta Val Aupa. Non abbiamo trovato gente lungo il nostro percorso, ma un notevole affollamento al Cjasut dal Scior. Mandi a tutti!
  • 18/11/2018 Anello percorso sabato 17 novembre, con la variante di discesa per Lis Palis d’Arint, molto panoramica e che consente di abbreviare un po’ il giro, tenendosi comodi con i tempi viste le ore di luce ormai ridotte. La giornata, come da previsioni, è freddina e molto ventosa, fin che si resta nel bosco si è relativamente protetti, ma in alto si soffre un po’ di più. Breve deviazione (segnalata) per la cima ovest del Forchiadice, quella est la lasciamo per una prossima volta. Al Cjasut abbiamo la sorpresa ed il piacere di ritrovare il gruppo di amici di Mestre con i quali solo un mese fa avevamo condiviso la cima del Volaja, a volte le coincidenze che regala la montagna hanno dell’incredibile! Pausa pranzo sulla cima alta del Vualt (belvedere) sopra il Cjasut, acquattati tra i mughi, che offrono un buon riparo dalle gelide folate. E poi si scende per Lis Palis d’Arint, un’oretta meravigliosa tra creste e panoramici traversi alternati a ripidissime calate tra i mughi, che ci conduce a Forcella Vualt, da dove ci riportiamo sul Versante della Val Aupa. Rientro tra i caratteristici vicoletti di Dordolla con la luce del giorno che si va ormai spegnendo. Fortunatamente la zona non ha subito grossi danni dalla recente ondata di maltempo, i sentieri percorsi oggi sono sostanzialmente a posto, a parte qualche sporadico tronco di faggio o rami di traverso sul sentiero, comunque facilmente oltrepassabili. Gran bel giro su ottimi sentieri (fatta salva la ripidezza de Lis Palis d’Arint), consigliabilissimo! Mandi a tutti!
  • 27/07/2018 salito oggi seguendo la relazione di SN. Sentieri in ottimo stato.Null'altro da segnalare oltre a quanto già specificato nel commento di Venica. Ho notato che sono stati cancellati i segni bianco/rossi all'inizio del sentiero che scende lungo il metanodotto. Ma solo in quel tratto. Sembra che non si voglia farlo usare.Buona vita a tutti
  • 13/05/2018 Anello del Monte Vualt da Dordolla effettuato 12/05/2018, come da relazione di SN. Tutti i sentieri sono ripuliti e di facile percorrenza. Sulla via del rientro, subito dopo il casermone di Vualt, dopo poche decine di metri di discesa lungo la rotabile asfaltata si nota sulla sx un segnavia CAI che ci guida lungo il tracciato del metanodotto, conducendo in breve al “Fontanon”; attraversate le suggestive sorgenti del Rio Alba, si risale a riprendere la strada asfaltata fino alle indicazioni per il Rif. Vualt. Dal Rif. Vualt c’è da mettere in preventivo una risalita di 114 metri fino all’omonima sella e poi una ripida discesa fino ad intersecare il Riu di Val dove alcuni ometti ci guidano a trovare il punto migliore per guadarlo. In vista delle prime abitazioni non farsi trarre in inganno dall’indicazione “Pustot Dentus”, ma piegare decisamente a dx, transitando davanti una vecchia presa d’acqua (datata 1939). Suggestivo l’ultimo tratto sui prati sommitali di Dordolla. Percorso impegnativo per il dislivello e la lunghezza, ma molto appagante. MERITA FATTO. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 21/05/2016 Ripercorso oggi questo bell'anello esattamente come proposto da SN M21. Sempre attraente e vario con ottimi spunti panoramici piacevolmente limitati solo dai vicini gruppi Sernio-Grauzaria e, sul versante opposto, Zuc dal Bôr-Chjavals. Percorso perfetto e privo di difficoltà. Sulle roccette sommitali domina la primula auricola, in basso qualche bella Orchidacea e Botton d'oro. Dordolla resta un piccolo gioiello. Buone montagne.
  • 03/11/2015 Percorso domenica 1 novembre, esattamente come proposto da SN, comprese le brevi deviazioni per il Monte Forchiadice e per le due cime del Vualt. Giornata eccezionalmente limpida e non fredda, ma piuttosto ventosa. Troviamo il parcheggio di Dordolla strapieno, probabilmente per la ricorrenza dei Santi, parcheggiamo nell’unico stallo libero, che sembra aspettare proprio noi, poi ci avviamo in salita tra i vicoletti del borgo, sempre cercando sui muri i segnavia biancorossi del sentiero CAI. Subito sopra le case incontriamo il bivio tra i sentieri 422 e 425, noi ci incamminiamo a sinistra accompagnati dai rintocchi delle campane … all’inizio del percorso ci imbattiamo in un simpatico angioletto di pietra che sembra augurarci buona montagna. Il sentiero inizia con un pezzo in leggera discesa e saliscendi, poi comincia a salire con larghe svolte nel bosco, si cammina letteralmente fendendo lo spesso strato di foglie secche di faggio. La pendenza è costante ma molto graduale e si guadagna rapidamente quota senza eccessiva fatica. La deviazione per la cima del Forchiadice è ben segnalata (cartello) e richiede pochi minuti, sarebbe un peccato mancarla! Nel tratto finale l’improvvisa apparizione di 5 ciclisti che sbucano in velocità da dietro una curva ci fa quasi prendere un colpo! Troviamo il Cjasut dal Scior affollato, sia da escursionisti che da mountain-bikers, noi entriamo un attimo, giusto per apprezzare il perfetto stato in cui è tenuto questo piccolo ma attrezzatissimo rifugio (complimenti a chi lo gestisce!), poi saliamo sul cimotto soprastante (le segnalazioni dicono “Belvedere”, ma in realtà si tratta della cima più alta del Monte Vualt). Giornata limpidissima (giusto un po’ di foschia verso la pianura), neanche una nuvoletta all’orizzonte, dopo esserci beati del panorama troviamo un posticino tra i mughi riparato dal vento e ci concediamo una lunga pausa pranzo con tanto di pennichella. Prima di riprendere la strada del ritorno, ancora una puntata alla cima più bassa, quella con la croce (anche in questo caso, si tratta di pochi minuti) e poi giù per il sentiero, che ben presto si allarga e si fa prima mulattiera e poi vera e propria stradina. Bella la radura del casermone di Vualt, fin lì giunge la strada asfaltata che per fortuna si può evitare con il sentiero che passa lontano e corre nei pressi del tracciato del metanodotto Snam. Quando arriviamo al Rifugio Vualt sono già le 15.30, il segnavia indica ancora 1.50 per il ritorno a Dordolla, la bellezza della giornata ci ha fatto perdere il senso del tempo e realizziamo che non manca molto al tramonto … la preoccupazione per il buio che avanza ci spinge a mettere il turbo, riusciamo ad arrivare all’auto alle 16.45 senza problemi, con tanta soddisfazione e gratitudine per la splendida giornata! Percorso complessivamente lungo, ma non eccessivamente faticoso a dispetto del dislivello elevato, su ottimo sentiero senza alcun problema e sempre segnalato a dovere, molto appagante! Se si sale al Cjasut dalla Val Alba l’escursione diventa molto più breve ed accessibile anche a famiglie e comitive.
  • 11/05/2015 Anello percorso ieri, con la salita alle tre cimette (tutte meritevoli) e aggiungendo l'andata e ritorno alla creta dai rusei (bivio segnalato lungo il sentiero 425, poco prima di raggiungere l'edificio militare, segni rosso-gialli fino in cima, niente neve); sentieri e segnaletica impeccabili, giro vivamente consigliato per ambiente e panorami, ciao a tutti
  • 13/07/2014 Anello fatto ieri 12/7/14. L'avevo sempre rimandato a favore di mete più celebrate. Ieri ho dovuto ricredermi perchè l'anello proposto in SN M21 l'ho trovato assolutamente appagante. Sottoscrivo totalmente quanto relazionato da chi mi ha preceduto. Aggiungerei un breve accenno all'aspetto botanico che ora ci premia, nelle zone più alte con la vista di qualche bell'esemplare di giglio carniolico e martagone (quest'ultimo in prevalenza in bocciolo). Diverse altre specie fanno da contorno. Poco prima del Cjasut dal Siôr un camoscio si lancia in discesa nel ripido pendio boscoso sparendo in un attimo alla vista. Durante la salita il piacevole incontro con una coppia con cui mi intrattengo brevemente e che rivedrò al Cjasut dopo una puntata al cimotto a nord e alla q.ta 1725. Un bravo particolare a loro che mi dicono di essersi dedicati alla montagna da non molto. Ho potuto godere di un buon panorama finchè un po' di condensa non ha precluso la vista. Sceso in Val Alba, dopo il Rif. Vualt sono stato gratificato e accompagnato fin poco sopra Dordolla da una leggera tranquilla pioggerella rilassante che non impediva al sole di filtrare e che non mi ha indotto all'uso di mantellina. La discesa su terreno sassoso erboso bagnato ha richiesto solo un minimo di attenzione in più ad evitare scivolate. Nella piccola raccolta frazione, complice l'asfalto, si alzavano già, nel pieno sole, i vapori della poca acqua caduta. In conclusione: anello molto consigliabile e privo di vere difficoltà. Piccola nota personale: al Cjasut ho incontrato un amico di gioventù, salito in mtb, che non vedevo dal '76 quando il terremoto ha cambiato vite e percorsi. La casualità a volte fa miracoli. Buone camminate a tutti.
  • 27/06/2014 Piacevole escursione, ottimi sentieri ben calpestati (forse grazie anche alle mtb che li percorrono), il dislivello non si avverte, larghi tornanti smorzano la salita in un bosco pulito; le volte delle grotte hanno subito qualche cedimento, il panorama che si gode dalle due quote del monte Vualt è veramente vasto e appaga lo sguardo goloso. Al Cjasut dal Scior incontrati due “escursionisti” su due ruote, altri due pedalatori avevano proseguito lungo A.V. verso il bivacco Bianchi. Il sentiero di discesa, il 425, è più che un sentierone, un’oasi il ripiano del rifugio Vualt, dove c’è da guadare il Riu di Val a causa del cedimento di un tratto di sentiero, ometti indicano il percorso migliore con passaggio accanto a cascatelle.
  • 06/05/2014 Fatto domenica 4 scorsoMonte Vualt da Dordolla, il programma della giornata prevedeva di fare l'anello, salire dal 425 e scendere dal 422, ma ho dovuto rinunciare. Il sentiero da Cjasute dal Sciror nel primo tratto sul versante a nord era coperto da troppa neve e di difficile percorribilità secondo me, quindi ho rinunciato a percorrere quel, seppure breve, tratto di sentiero facendo a ritroso il percorso fatto in salita.A parte questa difficoltà la giornata è stata appagante... il sole splendente e il vendo sostenuto di tramontana mi ha regalato una vista che si spingeva quasi fino al mare e in zona riparata e riscaldata dal sole l'incontro della prima, penso, vipera ancora semi addormentatahttp://tabaccomapp-community.it/percorso/4188-monte-vualt-da-dordollahttps://picasaweb.google.com/110411723501887535728/MonteVualtDaDordolla?authuser=0&feat=directlink
  • 08/10/2012 Bellissima escursione fatta due giorni fa. Percorso lungo e impegnativo per il notevole dislivello, ma molto soddisfacente. Agevole e molto ben segnalato in tutti i tratti. Solo in due punti al ritorno( CAI 425) c'è stato qualche dubbio e se possibile sarebbe utile un ulteriore indicazione: alle sorgenti del Rio Alba perchè ci sono indicazioni di un altro sentiero che potrebbero trarre in inganno,invece bisogna continuare sul tratto asfaltato; e successivamente nel tratto di rio con le cascatelle (di cui non so il nome) per individuare più agevolmente il punto migliore dove attraversare per giungere sull'altra sponda. Un ringraziamento in particolare alle persone che lavorano per mantenere i sentieri in così ottimo stato e che ci hanno pure offerto un caffè al Cjasut dal Sior! complimenti!
  • 16/11/2011 un grazie a Michela per la descrizione del sentiero Palis D'arint che non ho potuto fare con la neve e di cui non avevo nessuna descrizione.
  • 14/11/2011 Fatto ieri il giro del Monte Vualt da Dordolla, però in senso antiorario e in versione abbreviata, utilizzando sentieri "minori" che costituiscono un'alternativa segnalata alle mulattiere CAI. Siamo saliti per il sentiero 425 fino a forcella Vualt, dove abbiamo preso a sinistra il "sentiero delle creste" (o delle Palis d'Arint), segnato con bollini blu. Il sentiero non è difficile né particolarmente esposto, ma consigliabile in assenza di neve o gelo per la traccia a tratti esile o ripida. Si sale il costone S-SO del M. Vualt, per lo più traversando sul lato destro sottocresta data la conformazione tormentata della stessa, in un paio di tratti seguendola brevemente dopo la risalita di ripidi canalini erbosi. Il percorso è molto interessante, in ambiente naturale selvaggio ma non severo, su terreno aperto e con una varietà di bellissime visuali. Sosta doverosa suI M. Vualt e sul cocuzzolo q. 1752 sopra il Cjasut dal Sior, entrambi molto panoramici. Al ritorno abbiamo seguito il sentiero 422 in direzione di Dordolla fin poco a E del M. Forchiadice, scendendo poi a sinistra per il sentiero "Le Lope" (tabella, bollini blu) entro la valletta del Riu di Val. Senza grandi panorami ma su percorso soleggiato e piacevole, si scende per buoni zigzag un po' inerbiti per la poca frequentazione, fino al sentiero 425 che riporta a Dordolla.
  • 22/04/2011 percorso il 10 aprile salendo dalla Val Alba , per la neve via libera
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