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    Anello del monte Plananizza da Chiusaforte
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaS33

Anello del monte Plananizza da Chiusaforte

Avvicinamento

Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana, giunti all’altezza di Chiusaforte si imbocca la strada che entra a sinistra nel paese. In breve si arriva alla piazzetta con fontana proprio di fronte alla casa Zanier (m 373, piccolo parcheggio, cartello CAI sull'angolo di una vecchia casa).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Silenzio
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
018
Dislivello
1200
Lunghezza Km
9
Altitudine min
373
Altitudine max
1554
Tempi
Dati aggiornati al
2009
I vostri commenti
  • 09/06/2021 Anello effettuato oggi esattamente come da relazione SN, nulla da aggiungere rispetto a chi ci ha preceduto se non che è un percorso davvero solitario e fantastico. Mandi a ducj
  • 06/06/2021 Errata corrige: escursione effettuata in data 5 giugno 2021...per correttezza
  • 06/06/2021 Escursione fatta in data 5 giugno 2020, itinerario: Rio Molino strada statale, n427, Costamolino, Case Trogul, Forcella Agar da lis Tais, Stavoli di sopra, n426, Monte Plananizza, Forcella Patok, Jof di Chiusaforte, Forcella Patok, Stavoli Patok, Stavoli Ceresarie, S. Antonio, n425, Chiusaforte, vecchia strada statale a fianco della galleria, Rio Molino, anello lungo, stupendo e selvaggio in un ambiente unico, i sentieri sono tutti evidenti anche se i tratti Case Trogul-Forc. Agar e Forc.Naurazis-Forc Patok sono inerbiti e poco segnalati, la parte finale della salita al Plananizza presenta mughi un po' invadenti, la salita allo Jof di Chiusaforte è segnalata Cai, poche zecche, pochi schianti tutti superabili, da fare, merita
  • 11/05/2021 Da Chiusaforte, preso il sent.CAI 426 in 1 ora raggiunto stavolo Cesarie, c’era il proprietario che ci ha descritto parte del percorso che eravamo intenzionati a fare. Poi proseguito fino alla forcella Patok e verso la nostra prima destinazione attraverso un sentiero bellissimo ed aereo che ci ha regalato spettacolari panorami. Raggiunta la sella nei pressi del colle Naurazis abbiamo osservato la cima da raggiungere. Gli ultimi 200 mt. di dislivello si presentano più impegnativi: prima in ripida salita sul crinale, poi per uno stretto sentierino attraverso le pendici del monte con alcuni passaggi delicati e un po' esposti, dove ci siamo aiutati con provvidenziali mughi e solidi rami d’alberi. Alla fine del traverso, siamo saliti ripidamente districandoci tra i mughi per raggiungere la spaziosa vetta del monte Plananizza. Dopo la sosta abbiamo ripreso il cammino per lo stesso percorso fino a forc. Patok e seguendo, da uno stavolo poco sopra la forcella, i bolli rossi sugli alberi in circa mezz’ora siamo saliti in cima allo Jof di Scluse (mt.1295). Per la discesa abbiamo seguito una freccia il legno che attraverso una ripida traccia (poco battuta) nel bosco (segnalata con bolli rossi sbiaditi) ci ha portato fino ai ruderi degli stavoli Pineit (mt.1099). Da lì verso sinistra (attenzione che il cartello che indica la direzione è posto su un albero di spalle scendendo vicino ai ruderi!!) abbiamo preso una traccia stretta ma ben battuta ed evidente che con lunghi traversi e ripide svolte ci ha portato fino alla località di Raunis (mt.558) e poi per comoda mulattiera fino alla chiesa di Chiusaforte e al punto di partenza in 1 ora e 45’ dalla cima dello Jof. Tempi complessivi soste escluse: 7 ore. Dislivello complessivo mt.1350. Sviluppo km.13: Difficoltà E (EE per l’ultimo tratto di salita al Plananizza e la discesa dallo Jof di Scluse fino a Raunis). Nota: pur non presentando difficoltà tecniche di rilievo, consiglio di effettuare l’escursione con terreno asciutto e di prestare attenzione nella discesa dallo Jof di Chiusaforte a causa di alcuni tratti molto ripidi e possibili difficoltà di orientamento.
  • 11/11/2019 Anello effettuato in data 10 novembre in senso orario, sentieri tutti ok, da segnalare soltanto che non è indicato il bivio a q. 920 per forcella Naurazis (si vede comunque la traccia che si stacca sulla dx dal sentiero principale), un po' di neve lungo la parte alta della salita al M. Plananizza, buone escursioni a tutti
  • 15/01/2019 Escursione del 13 gennaio 2019, effettuata come da indicazioni della guida, con variante di partenza dalla frazione di Villanova, scelta con l’intenzione di abbreviare un po’ il lungo anello, ma che non si è rivelata molto azzeccata. La traccia – corrispondente sulla Tabacco al tratteggio nero tortuoso che sale sopra Villanova e che si imbocca appena all’uscita della galleria sulla ciclabile tra Villanova e Chiusaforte - dopo un avvio promettente e frequenti e sgargianti segnalazioni rosse, si è persa in corrispondenza di un traliccio, costringendoci ad un bel tratto faticoso e incerto nel ripido bosco per ricongiungerci al traverso del sentiero 425, e a una successiva perdita di quota di una cinquantina di metri per raggiungere il bivio. Imboccato finalmente il 426, tutto si è svolto come da relazione, senza particolari problemi. Sentiero con pendenza sempre abbastanza sostenuta, asciutto e in buone condizioni, qualche sottile chiazza di neve ghiacciata solo nell’ultimo tratto, dalla Sella del Colle Naurazis in su. In prossimità della cima qualche baruffa con i mughi, alla ricerca del varco giusto per raggiungere l’ampio pianoro della vetta, sormontato dagli antennoni, ma con un panorama grandioso. Piccola croce di vetta con barattolo di vetro incastrato alla base, contenente un blocchetto di post-it per le firme. Discesa senza difficoltà, la traccia che traversa sotto il Belepeit non è molto segnalata, ma sempre sufficientemente evidente e, dopo il belvedere del Ciuc dai Pai, scende decisa per ricongiungersi al CAI 425 prima di Stavoli Polizza. Ancora qualche bello scorcio panoramico verso Chiusaforte sul lungo traverso che taglia i ripidissimi pendii del versante sud del Belepeit, poi abbandoniamo il sentiero CAI per seguire la traccia – questa volta buona - che taglia obliqua verso Villanova e che ci regala ancora un ultimo, suggestivo passaggio alla base superiore della cascata di Belepeit. Anello abbastanza lungo ed impegnativo, su percorso in buone condizioni e senza particolari difficoltà in condizioni normali, che tuttavia può risultare insidioso o incerto in caso di innevamento o presenza di ghiaccio. Percorso molto solitario, ma ricco di numerose e commoventi testimonianze di vita passata: gli stavoli su fazzoletti di prato, le fontane funzionanti (a Ceresarie, Patok e Polizza), i ruderi, le cappellette, le piccole ancone … preferibile la partenza da Chiusaforte, più lunga ma senz’altro più sicura e con pendenza più “morbida”. Ora speriamo che arrivi la neve! Un saluto a tutti!
  • 16/10/2017 Percorso ieri mattina con partenza da Villanova di Chiusaforte, tutto ok e giro appagante, segnalo soltanto che la discesa dal colle Naurazis è segnata pochissimo (qualche segno rosso, attenzione soprattutto al secco cambio di direzione verso dx in prossimità di un rudere), anche se, per il momento, il sentiero è inerbito ma ancora evidente; inoltre in prossimità dell'uscita sul sentiero 425 non vi è alcuna indicazione (facendo il giro in senso inverso non è molto visibile la traccia che si stacca sulla dx dal sent. 425), saluti a tutti
  • 09/05/2015 Escursione tutta da godere, ieri è stata la prima vera giornata calda e un pochetto s'è sbuffato fra i mughi, ma proprio poco perché la vista dalla cima (accortezza a volger sempre le spalle alle antenne... a ignorarle)è insuperabile. Sentieri impeccabili di facile percorribilità e senza problemi di orientamento. La discesa è gioia pura
  • 10/03/2015 Percorso domenica 8 marzo partendo dalle cascatelle del Rio Belepeit presso Villanova, o in alternativa salendo la scalinata della vecchia stazione. Percorso in senso inverso rispetto alla relazione. L'imbocco della traccia che sale per circa 200 mt fino a raccordarsi con il 425 per gli stavoli Polizza si trova circa 100 metri dopo la stazione, una freccia sul muro indica la via. Il percorso non presenta difficoltà, superati gli stavoli Polizza seguire a destra il 425 e dopo circa mezz'ora fare attenzione ad un bivio dove a dex si stacca in salita la traccia per la cima del Belepeit, in seguito sempre evidente segnalata da bollini rossi. Quando si arriva ai primi ruderi degli stavoli Belepeit, prima di proseguire per il Colle Naurazis consiglio di seguire una traccia sulla destra che porta ad un piccolo stavolo "ristrutturato" e alla croce. Proseguendo su una traccia incerta sempre verso est con leggeri saliscendi e terreno con rocce affioranti si può proseguire verso un pulpito panoramico dove ci sono i resti di un osservatorio di guerra con splendide viste sul Cimone e sul Gruppo del Sart e Canin e valli sottostanti. La prosecuzione verso il Colle Naurazis, data l'esposizione è ancora interessata da neve, pertanto non essendo evidente il sentiero è bene fare attenzione ai bollini, specie nella zona del Colle fino alla sella sotto il Plananizza dove si attraversa una zona di mughi. Visto il tempo impiegato per percorrere questo tratto e la possibilità di trovare ancora neve abbiamo rinunciato alla cima e siamo scesi a forcella Patok e poi giù per la valle S.Antonio. La Cappella offre un ulteriore punto di sosta prima dell'ultima discesa fino al bivio 425-426. Per tornare a Villanova senza percorrere tutto il tratto del 425 consiglio di seguirlo per poco verso sinistra in direzione di Chiusaforte per poi prendere una traccia in discesa a serpentine nel bosco che dopo un tratto incerto si fa più evidente e con bollini gialli e conduce comodamente alla fine della strada di Voianic e al punto di partenza. Zecche? zero!
  • 05/05/2013 Il tratto iniziale è gioia per gli occhi e carezza per l’anima, fioriture di citiso rosso e peloso si alternano al latiro. Il sigillo di salomone promette bene per la prossima settimana… “per fortuna” dopo l’ancona i colori si calmano e il bosco non lascia spazio a troppe tentazioni per la salita. A parte le prime pinguicole dell’anno.. Il relativo sforzo viene premiato verso il Plananizza da una fioritura di Fior di Stecco che dà una dolce carica per gli ultimi passi. Cercate la traccia nei mughi vicino la vetta, c’è…e salire a occhio si trasforma in una lotta di wrestling dove i pini hanno la meglio abbracciandomi di continuo. Il panorama è mozzafiato nonostante le nubi coprano le punte dal Montasio ai Musi.. L’assenza di zecche è una sorpresa. La discesa non presenta problemi dall’inizio l’itinerario è curato e ben segnalato, la traccia che parte dietro l’albero dei commenti precedenti è chiara. Dopo il colle, verso i 1300, noto una radura sulla sin la seguo.. il bosco è ampio, abbozzi di tracce.. ma sì, dai, vado verso il pulpito per la cresta. Il premio sono le occhiate ai dirupi severi verso Scluse e soprattutto per un gufo reale (ciccione a dismisura) che con eleganza mi vola davanti…devo averlo disturbato nella sua tana.. L’ingresso agli stavoli Polizza è amore puro in un arco di noccioli con il fragile epimedio e le sue foglioline che sembrano dei cuori.Il rientro è caratterizzato da altre fioriture..le vedovelle e la dafne odorosa fa la sua inebriante entrata e indugio in foto e annusamenti vari..eh eh.. le zecche sono tutte qui e aspettavano un fotoamatore.. senza patemi mi tuffo gli occhi nelle cascate per poi szeccarmi alla fonte di Scluse. Un meraviglioso itinerario di inizio o fine stagione.
  • 11/03/2012 Percorso oggi. Veramente un bel giro con un meraviglioso panorama. Segnato CAI anche da f.lla Patoc sino al bivio finale per il monte Plananizza. L'ultimo tratto prima della cima è un po' più impegnativo rispetto al resto del giro ma molto appagante. Per individuare il sentiero che dalla f.lla Naurazis porta agli stavoli Polizza attenzione al nastro come da precedente commento, il bivio è pochi metri prima della forcella (per chi sale) in prossimità dell'albero recante l'indicazione “Forca Patoc”. Appena preso il sentiero si trovano comunque abbondanti bolli rossi sino all'innesto con il CAI 425. PS Praticamente nessuna traccia di neve.
  • 16/11/2011 M.PLANANIZZA-Il percorso rispecchia fedelmente quanto descritto nella scheda.Devo dire che ho avuto più difficoltà a trovare la traccia del sentiero che da forc.naurazis scende agli stavoli polizza.Provo ad aiutare i prossimi escursionisti. Arrivati alla forc.naurazis, riprendere il sentiero usato in salita, per una decina di metri circa.Aguzzare molto la vista sulla destra.Si intravvedere un'abbozzo di traccia e poco più in su un vecchio nastro " ti vedo " ora ormai sbiadito. Da li in poi, sempre ponendo attenzione, dei bollini rossi portano nella giusta direzione fino a incrociare il sent.425 che si seguirà sempre in disciesa.Per il resto, anche questa cima presenta un'imponente panorama a 360° (se pur disturbato in parte dall'impianto della protezione civile)che ripaga l'impegno profuso per raggiungerla. Attenzione ai tempi ! Con il mio passo di media caratura, tutto l'anello l'ho percorso in h. 6,20,tenendo presente che 30' circa li ho persi nelle due ricerche delle traccie sia in salita che in discesa e sempre dalla forc.naurazis. Tener presente dei tempi, specie nella stagione in cui le giornare sono corte.Buona vita a tutti
  • 03/06/2009 Sentiero CAI: 425 - 426 + tracce per la cima Plananizza. Da Chiusaforte verso il monte Plananizza e rientro facendo un anello (ci sono varie possibilità).. I sentieri sono in sostanza agibili ma mal segnati in alcune parti. La crescita di arbusti su tutto il sentiero e mughi presso la cima rende la camminata inutilmente faticosa e scomoda.Forte presenza di zecche tanto da non salvarsi nemmeno se si è ben coperti. Tra l'altro si tratta di zecca contagiata da TBE.. 2 Giugno. luca_sdf@hotmail.com
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  • Raponzolo di roccia
    09/06/2021 Raponzolo di roccia
  • Sentiero sulle pendici del monte
    11/05/2021 Sentiero sulle pendici del monte
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    11/05/2021 Traverso dopo forcella Patok
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    11/05/2021 In salita da forcella Patok
  • Croce di vetta del Plananizza con barattolo di vetro contene ...
    15/01/2019 Croce di vetta del Plananizza con barattolo di vetro contene ...
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