02/06/2020 daniele.russo Fatto oggi (1 giugno 2020). La strada è larga e facilmente percorribile. Molto interessanti i ruderi presso il lago, per metà sepolti dall'acqua, anche se non è semplice trovare un punto d'accesso dalla strada. Arrivati davanti al cartello che segnala la località "Tranconere" bisogna percorrere per qualche metro uno stretto sentiero sulla sinistra, che entra nel bosco ed è coperto di vegetazione, per arrivare ai ruderi delle case. Un po' inutile la deviazione per raggiungere Pecolat: il sentiero è veramente mal ridotto, e nonostante i pochi segnali rossi dipinti sugli alberi è veramente facile perdersi nella boscaglia; arrivati poi a qualche metro dal ponte degli alpini la traccia gps si interrompe e in effetti non c'è una via per proseguire oltre... le case di Pecolat quindi restano un mistero! Segnalo la presenza di una intera famiglia di caprioli (papà, mamma e cucciolo) intenti a percorrere la sponda opposta del lago, forse in cerca di un abbeveratoio. Un'ultima nota: sui cartelli la località è segnalata come "TrAnconere", con la "a" :)
05/11/2017 mimmo.greco Escursione del 4 novembre in compagnia di mio figlio. Per la giornata grigia abbiamo deciso di percorrere questo itinerario ricalcandolo fedelmente. Belli i colori autunnali sbiaditi dall'assenza di luce solare diretta. Silenzio assoluto in valle, incontrata una sola anima appiedata e due auto in sei ore. Nulla da segnalare a parte le zecche che si attaccano ai calzoni in soli pochi metri di percorrenza fuori dalla carrareccia.
01/05/2017 matteo.pauletto Percorso il 01-05-17. Percorso adatto a tutti fino alle Tronconere mentre il sentiero per Pecolat è evidente ma con rami e arbusti sul percorso. Il livello del lago è ancora basso e permette di visitare la piana di Sisilan, bellissima nella sua atmosfera lunare. Ma tutti i borghi che si incontrano lungo l'itinerario regalano delle emozioni di tempi passati. Mandi
11/04/2017 francesca Da non perdere la visita alla piana di Sisilan per calarsi nell'ambiente surreale del bacino lacustre, ora praticamente prosciugato. La ghiaia è una morbida coperta disseminata di grossi macigni e ruderi che a volte si confondono, sullo sfondo montagne selvagge creano un palcoscenico da set cinematografico! Spavalda emerge Stalurban, sulla sponda opposta, s'innalza sopra un ripido pendio ghiaioso, come una roccaforte inespugnabile. Una macchia rossa spicca tra il grigio-bianco: sono le tegole di un tetto, rimaste magicamente incollate!La mulattiera originaria per Pecolat è evidente e percorribile, nonostante qualche ramo e arbusto e un animale morto in decomposizione. Un fetore m'assale improvvisamente, tentenno ma poi la voglia matta di conquistare il Ponte degli Alpini prevale. Giunti dove termina la mulattiera a ridosso di una roccia boscosa, un'esilissima traccia diagonalmente scende, tra ripide ghiaie dalla parvenza instabili. Non pare per niente sicura. Torniamo qualche metro indietro, c'è un'altra traccia appena fuori dalla boscaglia, per scendere senza patemi al greto del Rug de Muscle. Il torrente si lascia guadare con attenzione. Raggiungiamo il ponte e anche i muretti a secco di Pecolat, per questi bisogna ravanare un pò seguendo le tracce esistenti. 9/4/17
02/04/2017 anna.marchenkova We have done this hike today. Nice day, spectacular lake! The path is easy and goes mostly on a narrow road through the woods around the lake. There are several places where you can go down right to the water (and I suggestyou do!). The second half of the lake is actually almost completely dry, with just a small torrent in the middle, so you can walk right on the bottom of the lake.
13/03/2017 cinziagozzo Abbiamo percorso questo itinerario in bicicletta, ieri, domenica 12 marzo, una giornata soleggiata.Abbiamo parcheggiato l'auto su un piazzale del lago di Redona e poi da lì abbiamo inforcato la mtb. Il percorso si presta ad essere ciclabile, il fondo è quasi tutto asfaltato con brevi tratti di sassi, ma non impegnativi. E' un susseguirsi di saliscendi sia all'andata che al ritorno visto che non si tratta di un percorso circolare ma si percorre la stessa strada. Lo scenario in alcuni casi è quasi lunare, nel senso che man mano che ci si inoltra verso le montagne, i borghi abitati si diradano e spariscono, resta solo il silenzio.E' un percorso piuttosto soleggiato, con brevi tratti di ombra e ben tenuto.
03/06/2014 askatasuna Itinerario che sembra propedeutico alle chiacchiere ed al rilassamento, che ben si confà alle richieste di due amiche. La diga impressiona come la gemella del Ciul. Anche qui trovo un guardiano autoctono con cui scambiare quattro parole, spiluccando con orecchie attente, la particolare declinazione che la marilenghe assume in queste terre. L’acqua brilla, scura. Il lago è una gemma selvatica incastonata tra boschi verticali e pareti rocciose. Ma sa di posticcio. La sua natura artificiale lo tradisce al primo sguardo. Prima ancora che appaiano i primi ruderi, che san di memoria e mistero, che fan venir voglia di tuffarsi per raggiungerli. Il bosco è splendidamente addobbato con sassi muschiati. Incrociamo tanti epilobi, poi cinque 4x4 austriaci a cui ringhio gentilmente. Ci si perde nei dettagli del sottobosco, nei licheni arancioni, tentando di deviare l’incalzante pensiero che sia tutto asfalto e carrareccia. Alle Tranconere l’erba è alta. Osserviamo attentamente ogni rimembranza pietrosa, penetrandone i dettagli, accarezzandone ricordi che ignoriamo, stupefatti della loro essenza cangiante, quasi de-antropizzata. La natura, quando riconquista ciò che l’uomo abbandona, si veste d’artista. Ripartiamo per Pecolat. Dall’inizio la traccia è evidente, poi la aggiriamo per evitare fusti e arbusti giungendo sopra il ponte degli alpini. Scendo per il vecchio sentiero ormai eroso del tutto e in franamento perpetuo, consigliando alle amiche il troi che scende verso il greto in direzione opposta. Un’Aquilegia, azzurra come il cielo, si fa trapassare i petali dal sole, redendoli di seta. Fragile. Come quel ponticello che sembra eterno, mentre in realtà poggia solo su di un pugno di pietre. Intorno a lui, il vuoto. Sopravvissuto al tempo, è diventato un intruso del presente. Una scultura fuori posto, una memoria fuori contesto. Si pranza senza parole, lasciando sfogare l’acqua, ascoltando ipnoticamente il borbottio. Poi troviamo i muri a secco e la ricerca finisce. Non individuiamo altre tracce e si fa tardi, mentre le nuvole iniziano a confabulare un po’ troppo tra loro. Si rientra. Io, battistrada, con 16 zecche tra cui due maschi dalla splendida mezzaluna rossa. Itinerario tecnicamente per tutti e tutte, ma non per me, giacché carrareccia e asfalto fungono da isolante emotivo. Con la neve, come percorso da altri, può invece solo che guadagnarne in poesia. (31.05..2014)
09/06/2013 giuseppe.venica Giornata che le previsioni davano per quasi catastrofica si è poi rivelata niente male (almeno fino al primo pomeriggio). Imponente la diga ed il lago (meritano una visita). Oltrepassato il rugo secondario, dove s'incontra l'inizio del SV 968 ho abbandonato la strada per risalire lungo il sentiero; probabilmente ho sbagliato e dovevo continuare lungo la strada. Ho così cambiato obiettivo arrivando alla C.ra Valine Alta. Bel percorso, ben segnalato. Alla C.ra volevo proseguire, ma il tempo ha iniziato a peggiorare e sono ritornato indietro per lo stesso itinerario: meglio non sfidare troppo la fortuna. Buone camminate. Bepi.
26/05/2013 sandra.sentierinatura 26/05/2013. Ripercorso il rilassante itinerario al cospetto delle cime innevate di fresco. Il Ponte degli alpini, alla fine dell'escursione, è ancora integro ma l'acqua del torrente sta lavorando alla base... Il livello delle acque del lago di Selva è molto alto e copre alcuni dei ruderi delle vecchie case. Segnalo che volendo percorrere in auto la strada, transitabile fino alle Tronconere, meglio usare un 4x4 in quanto, perlomeno ad oggi, diversi smottamenti e piccole frane invadono parzialmente la carreggiata.
10/02/2013 gu.cecco fatto oggi, nonostante i meno 5 alla partenza è stata una soddisfacente passeggiata anzi a tratti una divertente corsa in discesa sulla neve compatta! Una bella escursione tra una natura incontaminata e spettacolari riflessi sul lago. Buona montagna a tutti!
10/01/2013 loredana.bergagna Ripercorso in data odierna, giornata dal meteo incerto e che poi invece è andata al di là di ogni più rosea previsione, niente pioggia, niente nebbia, niente freddo, l’assoluto silenzio ha reso ancor più gradevole questa camminata. Rispetto ad un anno fa ho notato qualche erosione in più, più alto il livello delle acque del lago, la traccia per Pecolat visibile solo per qualche metro oltre il tornante.
02/05/2012 Graziano.Bettin VAL SILISIA-DAL LAGO DI SELVA ALLE TRONCONERE. Percorso domenica. Sentiero agevole, senza difficoltà di sorta, e segnalato perfettamente. Luogo solitario e silenzioso. Il bosco è uno dei più belli che io abbia mai visto e il lago è affascinante e, allo stesso tempo, inquietante. E' strano aver incontrato così pochi bipedi in un luogo così magico e con un meteo discreto. Ho tentato il Pecolat ma, fin dall'inizio, il sentiero non mi è piaciuto. Percorso giustamente consigliato a famiglie con bambini al seguito. Graziano
11/03/2012 ale.guitar@alice.it Percorso fatto ieri 10/03/2012..mentre percorrevo la strada che dalla diga porta alle tronconere cercavo di immaginare questo luogo prima della costruzione del grande sbarramento,quando molte famiglie vivevano in questa valle a contatto con la natura più selvaggia,un posto molto particolare e incantevole,con i ruderi delle tronconere a completare la bellezza del percorso..unica pecca?il sentiero che porta a pecolat,per niente simpatico!!Alessandro
02/06/2011 loredana.bergagna Percorso odierno, l'iniziale tempo grigio non prometteva bene, ma in breve il sole ha prevalso. Bell'itinerario dai diversi scenari, scorci spettacolari sul lago di Selva, unici "rumori" il picchio e il cuculo; ci si incanta a guardare quei ruderi lungo le sponde e quelli che si incontrano lungo il percorso, la bellezza di ciò che si vede ripaga ampiamente della monotonia della strada. All'altezza di Stalurban di qua 3 camosci mi hanno letteralmente tagliato la strada salendo velocissimi nel bosco.Loredana