Avvicinamento
Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana, giunti all’altezza di Chiusaforte si seguono a destra le indicazioni per Sella Nevea. Oltrepassate le case di Raccolana si lascia l’auto poco dopo il ponte sull’omonimo torrente (m 388, cartello CAI, piccolo spiazzo per il parcheggio).
Descrizione
Il nostro percorso ha inizio sulla destra, a fianco di una abitazione dove il segnavia CAI n.632 prende a traversare in direzione ovest all’interno di un rado boschetto. Il piacevole traverso tra
primule,
epatiche ed
ellebori dura poco e ben presto si inizia a salire in maniera più decisa sulle balze boscate affacciate sulla valle del Fella. Dopo avere attraversato un piccolo greto si affianca una parete stillicidiosa oltre la quale il sentiero prosegue a salire raggiungendo un profondo impluvio che interrompe il traverso. La traccia prende allora a salire a tornantini raggiungendo il bivio con il segnavia CAI n.638 che lasciamo a destra e che verrà utilizzato per la discesa. Più in alto il sentiero passa accanto ad uno stavolo risalendo poi la valletta boscosa a monte dello stesso. Senza raggiungerne lo sbocco il segnavia piega a destra e prosegue a salire all’interno di una rada pineta a
pino nero. Dopo un traverso, al termine del quale si apre finalmente la visuale sui monti di Moggio, si riprende a salire in diagonale raggiungendo i resti degli stavoli Curnic (m 890), ormai in rovina ed invasi dalla vegetazione. Ancora un tratto in salita ed il sentiero sfocia su un aperto ripiano con bella visuale sulla
val Raccolana dove giunge anche una piccola strada forestale.
La si segue verso destra immettendosi in breve sulla carrareccia principale che da Prato di Resia sale verso il Pusti Gost. Si prosegue a sinistra in salita, risalendo lungamente il crinale che racchiude a nord il vallone del rio Brussine. A cavallo della dorsale, in un ambiente dominato ancora dalla pineta, splendide fioriture di
erica ed ampi scorci sui monti della
Val Resia e della
val Raccolana rendono sempre interessante il cammino. Giunti al punto di maggiore elevazione, presso il colle Curnic, la strada digrada leggermente poi con una serie di tornanti, che il segnavia consente spesso di evitare, raggiunge il limite occidentale dell’altopiano del Pusti Gost. In corrispondenza di uno stavolo completamente ristrutturato il segnavia abbandona la strada per piegare a sinistra nel bosco. Si giunge così ad una zona di prati inclinati, disseminata di pini isolati e qualche
faggio, che il sentiero traversa in leggera contropendenza. Prima di scendere a visitare l’altopiano è consigliabile proseguire ancora per un tratto lungo il segnavia CAI n.632 fino alle pendici del monte Calzano dove
la visuale sul Pusti Gost e sul
monte Sart è alquanto favorevole. Si può giungere fino alla insellatura affacciata sul profondo canalone del rio del Vento oltre il quale il sentiero prende a salire più decisamente verso il rifugio Crasso, già visibile in alto. Dopo essere ritornati sui propri passi si può abbandonare il segnavia e scendere verso gli
stavoli Strilla e Carnizza (bivio con cartello) che si notano poco più in basso. Dallo stavolo più a valle, tramite una buona traccia, si perviene in breve ad una grande radura con altre costruzioni dove si recupera la carrareccia abbandonata in precedenza. Tramite questa si riprende quota sfiorando gli
stavoli Bilapenc ed una bella sorgente oltre la quale si riguadagna il bivio con il segnavia CAI n.632.
Si ripercorre la pista fino alle pendici del colle Curnic facendo attenzione ad imboccare il segnavia CAI n.631 che si stacca sulla sinistra poco prima del punto di maggiore elevazione. Il sentiero percorre con piccoli saliscendi il crinale boscato che chiude ad est il vallone del rio Brussine poi, raggiunta una panoramica elevazione, inizia a scendere a svolte. Tagliando alcuni ripidi pendii boscati si raggiunge una insellatura affacciata sul dirupato vallone del rio Malicen. Da qui il sentiero taglia sul versante settentrionale le pendici di
cima Tulsti, coperte da una bella
faggeta, riguadagnando poi la linea del crinale dove ricompare il bosco di pino. Con piacevole percorso si scende lungo la dorsale di
cima Tulsti, spesso affacciata sulla
Val Resia, compiendo in ultimo anche un marcato tornante sul versante di sinistra. Dalla insellatura di quota 899, ritornati sul versante di Chiusaforte, si cala a svolte immettendosi sulla sottostante pista forestale con la quale in breve si raggiunge
forcella Sagata (m 810, cappelletta e ricovero alpino chiuso). Dalla casa alpina si scende verso nord lungo il segnavia CAI n.638, inizialmente traversando nella pineta. Con una serie di svolte il sentiero cala sopra il greto del rio Brussine che si attraversa poco dopo. Ancora una breve contropendenza ed il sentiero, con aereo camminamento tra le
eriche, aggira un costone con bella visuale sui monti di Chiusaforte. Il sentiero piega quindi verso destra orientandosi nella giusta direzione. Sfiorato un traliccio, si oltrepassa un impluvio rovinato attrezzato con un ponticello in legno ed infine ci si ricollega al bivio con il segnavia CAI n.632 che si percorre a ritroso fino al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Uomo