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    Anello di Socchieve da Socchieve
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaU10

Anello di Socchieve da Socchieve

Avvicinamento

Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 in direzione di Villa Santina continuando poi per Ampezzo. Giunti a Socchieve, dalla curva al centro del paese si seguono a sinistra le indicazioni per Avaris, Dalchia e Spaia, parcheggiando l'auto alla fine del guado cementato sul torrente Lumiei (m 410).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Uomo
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Novembre
Carta Tabacco
02
Dislivello
900
Lunghezza Km
16,6
Altitudine min
410
Altitudine max
1085
Tempi
Dati aggiornati al
2008
I vostri commenti
  • 26/11/2022 Percorso oggi in versione 'semplificata', con partenza dalla forca di Priuso (c'e' un ampio spiazzo dove si puo' lasciare la macchina). Sentieri in ottime condizioni; sul 239 che sale al monte Jof c'e' un persistente strato di neve, che non presenta particolari problemi se non un po' di scivolosita' in discesa. Bella la parete ovest del Tinisa, coperta di neve, che si ammira dallo spiazzo del Jof. Arrivati in localita' Pascat (dove abbiamo trovato i due proprietari del bellissimo stavolo ristrutturato, e un simpatico cagnetto di nome Leo), abbiamo preferito proseguire in discesa lungo il sentiero 241, invece che prendere a sinistra la strada sterrata, arrivando cosi' in breve tempo alla localita' Lunas, dove si prende la strada asfaltata per fare ritorno alla forca di Priuso. Lungo il ritorno si possono tagliare un paio di tornanti, ma il sentiero non e' segnato, e non e' facile individuarne la traccia all'inizio.
  • 28/07/2019 Negli ultimi mesi io e alcuni soci del Cai di Tolmezzo ci siamo dedicati alla pulizia dei sentieri cai 241 e 239, ieri abbiamo finito di tagliare tutti gli alberi e rifatto i segnavia in zona stavoli Pantiana. Il 241 dalle case Pascat è tutto pulito, anche il 239 tranne il tratto che passa sotto il monte Jof dove sono caduti moltissimi alberi e si fa fatica a passare, ma si può evitare questo pezzo passando per la strada sterrata.
  • 14/04/2013 Una giornata splendida… le arature di enduro sul sentiero che portano al Corona tentano di rovinarla con un misto di rabbia e impotenza, un’inebriante fior di stecco ha la meglio e mi riempie di estatica calma.. Sopra il Corona, in una pozza cementata, rospi e qualche tritone si godono la pace primaverile. L’idea iniziale era di salire alla selletta e percorrere la dorsale dello Jôf e del Corno ma qui la neve resiste e si sprofonda. Solo un giro sul boscato Pelois e un vano tentativo di proseguire. L’assenza delle ghette dettata dall’ottimismo mi costringe alla discesa descritta da SN. L’itinerario è ipersegnalato fino a scomparire incomprensibilmente dagli stavoli Pantiana fino ai successivi.. il percorso è intuitivo e l’empirica tecnica dell’avanti-indietro risolve tutto. Alle case Pascat incontro una coppia affiatata che mi fa dono di una bella chiaccherata. Scopro che l’amante della verde Èirinn è un mio compaesano che non conoscevo.. Mi confidano di aver sentito da un autoctono che la prossima settimana il sentiero sarà percorso da un centinaio di moto da enduro per una gara… Riecco la rabbia… Per fortuna dopo qualche tornante riappare il fior di stecco e ritorna il sorriso.. Un saluto a rospi e tritoni e via a casa..
  • 26/02/2012 Anello di Socchieve.Percorso come proposto dalla guida n.5 "I sentieri dell'uomo". Il sole sorge presto per cui alle 7 sono a Socchieve, svolto a sinistra ma....non sia mai che io trovi subito la via giusta, no, prima decido di salire a destra (quando è oltremodo evidente che il guado sul Lumiei non può essere lassù presso la pieve bene in vista..). Ridiscendo ed imbocco l'altra stradina a sinistra che conduce al guado. Segnaviabianco/rossi e bianco/celesti sull'albero e cartello "cammino delle pievi", strada asfaltata fino al casolare Dalchia (laghetto ghiacciato), proseguo a destra lungo il sv 239 che sale nel bosco, sentiero a tratti poco evidente ma abbondanti segnavia a bandiera e circolari, bosco a tratti disordinato, rovi, qualche schianto, si intersecano altre tracce con vecchi segnavia oramai sbiaditi. Salgo ripidamente su un letto di foglie e giungo alla cima del Monte Corona. Il sentiero prosegue su larga mulattiera illuminata dal sole, il terrazzamento a destra è eroso, qualche fioritura di erica, adesso cammino in discesa su qualche chiazza di neve residua che non crea problemi. Davanti alla case Chiampignas un gatto grigio striato fugge veloce; ecco la force di Priuso, ancora un centinaio di metri e trovo puntuali a destra le indicazioni del sv 239, il cammino delle pieve e lo stavolo pantiana. Cammino sotto un sole caldo ed un lieve vento, la pista è a tratti erosa ma sempre comoda, fanno la loro comparsa le primule ed una bella macchia di poligala rossa, le radice degli alberi faticano a trattenere la terra. Sbuco su un tratto innevato, un ventinaio di metri, mi soffermo alle balaustre, in breve arrivo ai ruderi di Pantiana, a sinistra il sentiero entra nell'abetaia, i segnavia diradano, all'uscita inizia la caccia ai sv che si perdono fra rovi ed alberi secchi.Scendo liberamente verso sinistra e intravedo Pantianuta, da lì la traccia scende e poi scompare fra la neve, traffico fra le ramaglie fino ad individuare il sv che conduce a Faidiet, anch'esso diroccato, poi su zona aperta oltrepasso Col Maggiore, Ribatas, voci ed un abbaiare. Sono a Pascat, un cane mi viene incontro, abbaia poco convinto, è grasso perchè mangia tanto (così mi dirà il suo proprietario), passo accanto alla casa e per sentiero giungo a Lunas. Anche qui un cane, un bambino mi chiede dove sto andando e mi indica come arrivare a Caprizzi che vedo poco sotto. Decido di chiudere l'anello rientrando lungo il greto del Tagliamento, risalgo la SR 553, taglio un tornante con una scorciatoia segnalata a destra, sono di buon umore perchè al sole si sta bene e poi sono in anticipo sulla tabella di marcia; oltrepasso la vecchia scuola (alla faccia, è meglio di una nuova scuola..), scendo a destra lungo la stradina che conduce a Ponte Canale che intravedo laggiù, ma non trovo il sentierino a destra, testardaoltrepasso la sbarra e decido di guadare presso il ponte, sulla cartina c'è un sentiero ma arrivata presso il ponte rinuncio perchè sembra dura la discussione con rovi e cespugli. Risalgo lungo la pista cementata, continuo la ricerca, avanti e indietro, su un'albero c'è un segnavia circolare rosso-arancio ma non riesco a vedere una reale possibilità di discesa. A questo punto penso che non mi resti altra possibilità che risalire alla forca di Priuso, a quota 632sul guardrail vedo un segnavia bianco-celeste e dietro si stacca un sentiero segnalato che scende, un'occhiata alla cartina e teoricamente dovrebbe innestarsi sul sv 239 alle pendici del monte Corona. Io ci provo, lirigo con arbusti e spine, erba scivolosa, mi innervosisco ma alla fine arrivo dove avevo previsto, adesso risalgo il momte Corona per poi ridiscenderlo fino al parcheggio lungo il guado. E' stata una lunga camminata in una bella giornata di sole, ma qualcosa non ha girato nel verso giusto. Loredana
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