26/11/2022 daniele.russo Percorso oggi in versione 'semplificata', con partenza dalla forca di Priuso (c'e' un ampio spiazzo dove si puo' lasciare la macchina). Sentieri in ottime condizioni; sul 239 che sale al monte Jof c'e' un persistente strato di neve, che non presenta particolari problemi se non un po' di scivolosita' in discesa. Bella la parete ovest del Tinisa, coperta di neve, che si ammira dallo spiazzo del Jof. Arrivati in localita' Pascat (dove abbiamo trovato i due proprietari del bellissimo stavolo ristrutturato, e un simpatico cagnetto di nome Leo), abbiamo preferito proseguire in discesa lungo il sentiero 241, invece che prendere a sinistra la strada sterrata, arrivando cosi' in breve tempo alla localita' Lunas, dove si prende la strada asfaltata per fare ritorno alla forca di Priuso. Lungo il ritorno si possono tagliare un paio di tornanti, ma il sentiero non e' segnato, e non e' facile individuarne la traccia all'inizio.
26/02/2012 loredana.bergagna Anello di Socchieve.Percorso come proposto dalla guida n.5 "I sentieri dell'uomo". Il sole sorge presto per cui alle 7 sono a Socchieve, svolto a sinistra ma....non sia mai che io trovi subito la via giusta, no, prima decido di salire a destra (quando è oltremodo evidente che il guado sul Lumiei non può essere lassù presso la pieve bene in vista..). Ridiscendo ed imbocco l'altra stradina a sinistra che conduce al guado. Segnaviabianco/rossi e bianco/celesti sull'albero e cartello "cammino delle pievi", strada asfaltata fino al casolare Dalchia (laghetto ghiacciato), proseguo a destra lungo il sv 239 che sale nel bosco, sentiero a tratti poco evidente ma abbondanti segnavia a bandiera e circolari, bosco a tratti disordinato, rovi, qualche schianto, si intersecano altre tracce con vecchi segnavia oramai sbiaditi. Salgo ripidamente su un letto di foglie e giungo alla cima del Monte Corona. Il sentiero prosegue su larga mulattiera illuminata dal sole, il terrazzamento a destra è eroso, qualche fioritura di erica, adesso cammino in discesa su qualche chiazza di neve residua che non crea problemi. Davanti alla case Chiampignas un gatto grigio striato fugge veloce; ecco la force di Priuso, ancora un centinaio di metri e trovo puntuali a destra le indicazioni del sv 239, il cammino delle pieve e lo stavolo pantiana. Cammino sotto un sole caldo ed un lieve vento, la pista è a tratti erosa ma sempre comoda, fanno la loro comparsa le primule ed una bella macchia di poligala rossa, le radice degli alberi faticano a trattenere la terra. Sbuco su un tratto innevato, un ventinaio di metri, mi soffermo alle balaustre, in breve arrivo ai ruderi di Pantiana, a sinistra il sentiero entra nell'abetaia, i segnavia diradano, all'uscita inizia la caccia ai sv che si perdono fra rovi ed alberi secchi.Scendo liberamente verso sinistra e intravedo Pantianuta, da lì la traccia scende e poi scompare fra la neve, traffico fra le ramaglie fino ad individuare il sv che conduce a Faidiet, anch'esso diroccato, poi su zona aperta oltrepasso Col Maggiore, Ribatas, voci ed un abbaiare. Sono a Pascat, un cane mi viene incontro, abbaia poco convinto, è grasso perchè mangia tanto (così mi dirà il suo proprietario), passo accanto alla casa e per sentiero giungo a Lunas. Anche qui un cane, un bambino mi chiede dove sto andando e mi indica come arrivare a Caprizzi che vedo poco sotto. Decido di chiudere l'anello rientrando lungo il greto del Tagliamento, risalgo la SR 553, taglio un tornante con una scorciatoia segnalata a destra, sono di buon umore perchè al sole si sta bene e poi sono in anticipo sulla tabella di marcia; oltrepasso la vecchia scuola (alla faccia, è meglio di una nuova scuola..), scendo a destra lungo la stradina che conduce a Ponte Canale che intravedo laggiù, ma non trovo il sentierino a destra, testardaoltrepasso la sbarra e decido di guadare presso il ponte, sulla cartina c'è un sentiero ma arrivata presso il ponte rinuncio perchè sembra dura la discussione con rovi e cespugli. Risalgo lungo la pista cementata, continuo la ricerca, avanti e indietro, su un'albero c'è un segnavia circolare rosso-arancio ma non riesco a vedere una reale possibilità di discesa. A questo punto penso che non mi resti altra possibilità che risalire alla forca di Priuso, a quota 632sul guardrail vedo un segnavia bianco-celeste e dietro si stacca un sentiero segnalato che scende, un'occhiata alla cartina e teoricamente dovrebbe innestarsi sul sv 239 alle pendici del monte Corona. Io ci provo, lirigo con arbusti e spine, erba scivolosa, mi innervosisco ma alla fine arrivo dove avevo previsto, adesso risalgo il momte Corona per poi ridiscenderlo fino al parcheggio lungo il guado. E' stata una lunga camminata in una bella giornata di sole, ma qualcosa non ha girato nel verso giusto. Loredana