Avvicinamento
Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana si oltrepassano in successione Moggio, Resiutta e Chiusaforte. Poco prima del viadotto che la sovrasta si prende a destra la deviazione che entra a Dogna. Seguendo le indicazioni per la
val Dogna si attraversa il ponte sul Fella parcheggiando l'auto in corrispondenza del crocevia che si trova al suo termine (m 425).
Descrizione
Dal ponte sul Fella, lasciata a sinistra la strada per Balador e Prerit di Sopra e a destra quella che porta in
val Dogna, imboccare la stradina asfaltata che sale di fronte (segnavia CAI n.602, cartello). Al secondo tornante prendere il sentierino cementato che inizia a risalire lungo un costone ricco di
querce su cui il percorso guadagna rapidamente quota raggiungendo un primo nucleo di case e quindi la piccola frazione di Pupin (m 706).
Oltrepassate le abitazioni si raggiunge la sommità della dorsale che si percorre con andamento quasi orizzontale fino ad immettersi in una mulattiera di guerra alla base delle pendici del
Clap Forat. In breve viene raggiunto un tratto franato, affacciato sul vallone del rio Terra Rossa, che si supera con l'aiuto di una passerella in metallo. Successivamente il sentiero inizia a risalire con pendenza decisa e costante attraversando zone dirupate e sfruttando i pochi passaggi naturali. La vegetazione è formata prevalentemente da una boscaglia a
pino nero nel cui sottobosco si riconoscono l'
erica, il
ginepro e qualche
ginestra. Dopo una lunga diagonale verso sinistra il tracciato, inizialmente largo ed agevole, si fa in alcuni punti più esile ed esposto. Si riprendere a salire con alcune svolte passando dapprima vicino ad un enorme masso appoggiato alla montagna, poi toccando un grande ricovero naturale. Un breve traverso, un poco esposto, conduce ai piedi del pendio terminale dove si ritrova una traccia più evidente e comoda. Una serie di strette svolte a ridosso di pareti rocciose porta a raggiungere un balcone erboso affacciato su un vertiginoso costone colonizzato da
pini neri isolati. Ormai in vista della cima, la mulattiera traversa ancora al di sopra di una ripida scarpata dove la pineta viene improvvisamente sostituita dal bosco di
faggio. Raggiunta la dorsale, la mulattiera, che in questo tratto presenta ancora qualche originario muretto di rinforzo, si porta decisamente verso destra sbucando sui prati sommitali, ricoperti di di
ginestre. Raggiunta una piccola forcellina con breve deviazione sulla sinistra, senza percorso obbligato, si può visitare la solitaria vetta del
Clap Forat (m 1562). Il monte rappresenta la propaggine più occidentale della lunga dorsale montuosa che racchiude a nord la
val Dogna ed offre un
panorama assai ampio , limitato solo dalla vicina mole dello
Jof di Dogna.
Ritornati alla mulattiera, scendere nell'opposto versante fino a pervenire alla
forcella Mincigos, immersa nel bosco (m 1488). Abbandonare qui il sentiero CAI n.602 che prosegue verso lo
Jof di Dogna e prendere a sinistra (segnavia CAI n.602a). Si cala comodamente nella faggeta a piccole svolte perdendo rapidamente quota. Gli unici punti un poco malagevoli sono rappresentati dalle erosioni del sentiero in corrispondenza di alcuni rii secondari. Dopo avere attraversato una zona ricca di conifere piegare a sinistra scendendo costantemente con un buon tracciato. Dopo aver oltrepassato i ruderi di alcuni stavoli si raggiunge un casolare ristrutturato nei pressi dell'abitato di Mincigos in corrispondenza di un vecchio ponte con sorgente.
Proseguendo a sinistra vi è la possibilità di percorrere la vecchia mulattiera che collegava Mincigos a Pupin (vedi variante). Il nostro itinerario invece prosegue a destra lungo la direzione indicata dal segnavia, passa poi in prossimità di alcune abitazioni ed inizia a scendere verso il fondovalle. Dopo aver attraversato un boschetto di
noccioli la comoda mulattiera cala lungamente nel bosco, ad ampie svolte. Passa in prossimità della sede della vecchia ferrovia e raggiunge infine la strada asfaltata. Seguendola verso sinistra, per un tratto piuttosto lungo, ci si ricongiunge esattamente al punto di partenza.
Variante alla cima dello Jof di Dogna (EE)
Una volta scesi alla
forcella Mincigos, per i più motivati si apre la possibilità di proseguire con il CAI 602 verso la cima dello
Jof di Dogna. Segnaliamo che si tratta di un sentiero che richiede cautela e capacità di camminare su ripidi pendii erbosi. In questo caso, al bivio presente in forcella, prima di intraprendere la discesa sul 602A, si prosegue diritti lungo il pendio che conduce al Cuel Formian. Si oltrepassano alcune linee di trincea scavate nel suolo terroso, ancora evidenti, poi il sentiero comincia a salire in modo deciso nella boscaglia fino ad uscire sul fianco meridionale del Cuel Formian. La breve deviazione a sinistra per raggiungere la quota 1627 è facoltativa e comunque porta via solo pochi minuti. La cima del Cuel Formian è un punto panoramico sgombro da vegetazione migliore di quello offerto dal
Clap Forat e può costituire già una buona meta. Volendo proseguire allo
Jof di Dogna, completiamo l'aggiramento raggiungendo l'insellatura compresa tra il Cuel Formian e il corpo principale dello
Jof di Dogna. Qui si traversa un caratteristico e sottile crinale che sulla destra precipita bruscamente poi la salita riprende decisa nel rado bosco di
larice, abete rosso e
mugo. Seguendo i segnavia CAI si comincia a rimontare il ripido fianco sud ovest dello Jof, dapprima su pendici erbose, poi entrando in una prima macchia di
mughi (freccia su un sasso) opportunamente diradata. Con pendenza sempre molto sostenuta, si traversa un pendio erboso proseguendo poi ancora in mezzo ai
mughi fino ad arrivare ad uno sperone affacciato sulle pale erbose sommitali. Da qui il sentiero sale in diagonale su verdi molto ripidi per poi proseguire sulla sinistra mirando ad una piccola forcella tra i
mughi (qualche bollo rosso). Dalla forcellina si passa sul versante opposto dove si traversa ancora per un breve tratto. Giunti alla base del pendio erboso sommitale lo si supera direttamente per guadagnare infine la ampia cuspide dello
Jof di Dogna (m 1961).
Variante lungo il vecchio sentiero Mincigos-Pupin (E)
Dal ponte di Mincigos vi è la interessante possibilità di chiudere l'anello utilizzando il vecchio sentiero che univa questa borgata con le case di Pupin. La mulattiera si snoda sulle pendici sud ovest del
Clap Forat intersecando diverse zone friabili dove l'originario percorso risulta rovinato in alcuni punti ma comunque percorribile. Oltrepassate le ultime case di Mincigos ed alcuni ruderi in rovina ci si porta ad un aereo pulpito affacciato sul primo tratto del traverso. Da qui si scende moderatamente in diagonale su terreno sabbioso dal quale affiora di tanto in tanto qualche tratto della originaria mulattiera. Il sentiero rientra poi nel bosco di
pino nero incrociando ancora alcune lingue di terreno detritico. In uno di questi canaloni, un poco più ampio, si vedono ancora i resti del parapetto che proteggeva un tratto particolarmente esposto. Con una moderata salita si raggiunge il punto più alto della traversata in corrispondenza di un dosso panoramico che ospita due piccoli stavoli. Il sentiero scende ora nuovamente nella pineta affacciandosi sul ciglio di un piccolo circo detritico profondamente scavato da un torrentello. Si scende con cautela su terreno friabile scendendo poi alla base della conca dove il sentiero risulta ancora rovinato dal ruscellamento. Si segue il corso del piccolo rio calando ancora sulla destra fino ad incontrare un passerella metallica che ci permette di attraversare il greto. Il sentiero inizia a scendere a svolte poi riprende il traverso passando sul ciglio superiore di una grande frana recentemente consolidata con opere di rinforzo. Si tratta dell'ultima difficoltà poiché subito dopo il sentiero entra nel bosco di
faggio ed in breve si innesta sul sentiero CAI n.602 presso le case di Pupin. Tramite questo si scende poi al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco