26/12/2018 fabrizio.plesnizer Salito con un gruppo di amici il 23/12/18 dal Pian delle Streghe, che abbiamo raggiunto attraverso la rotabile forestale da Cercivento (attenzione che la strada è senza barriere e se si trova il fondo innevato come noi, bisogna procedere con molta cautela e possibilmente con catene al seguito, è preferibile posteggiare la macchina subito dopo le casette perchè proseguendo troppo si potrebbe non riuscire a girare il veicolo). Bellissima escursione panoramica e semplice alla vetta del Cimone della Crasulina salendo per sentiero quasi sgombro da neve. Abbiamo salito poi anche il monte Terzo (mt.2034) che si trova nelle vicinanze (singolare croce di vetta) traversando per un esposto sentierino in discesa con un consistente accumulo di neve. Molto remunerativo il ritorno al pian delle streghe con il sole calante che ci ha regalato degli scorci panoramici meravigliosi.
30/12/2015 denismitri Saliti oggi 30/12/2015. Dal Pian delle Streghe abbiamo raggiunto la casera Zoufplan bassa. Superata la casera, la pista si esaurisce e abbiamo seguito l'evidente traccia che segue la cresta orientale fino al Monte Zoufplan. Tappa successiva il Cimone di Crasulina. Rientro lungo il sentiero 154.
06/12/2015 loredana.bergagna Scelta perfetta oggi, l'inversione termica ha regalato isole galleggianti in un mare di nuvole, sempre loro, sempre quelle ma sempre belle. Partita dal Pian delle Streghe, la salita è piacevole e senza strappi, il sole scalda, assenza di neve e, vista la giornata, è stata una meta gettonata da parecchi escursionisti.
07/01/2015 askatasuna Scelta light. Il corpo chiede venia e vorrei accontentarlo partendo dal Plan des Stries. Le speranze slittano sul ghiaccio dei tornanti andando ben oltre il lecito e mi fermo sui 1000 metri. Lo sbuffar si quieta all’inizio del troi. Ne avevo scordato la bellezza, le pietre che riemergon dal canalone vociando memorie, gli splendidi alberi che l’addobbano e la lettiera. Dolce in primavera, oggi in alcuni tratti diventa cassa di risonanza. Il “sotto” è riempito da un’infinità di radici, aghi e foglie che ruban spazio alla terra. Suona a vuoto. Come camminar su di una chitarra muta. Là des Stries la strada è un misto di ghiaccio e neve, scelgo il troi e la crestina innevata che porta al Tenchia, tentando di guardarmi attorno il meno possibile, portando a lenta ebollizione il sentire. Sullo Zoufplan la neve cede e le altrui orme scemano. Continuo su di una carrareccia intonsa, fattasi di panna. Un laghetto ghiacciato ha assunto la forma di una lacrima. Punto al Crasulina. L’ultimo curvone ...