Avvicinamento
Da Villa Santina si risale la
Val Degano lungo la statale n.355 attraversando in successione Ovaro e Comeglians. La strada sale successivamente a Rigolato dove si prende a sinistra la deviazione per la frazione di Ludaria. Oltrepassate le ultime case, si prosegue ancora lungamente su stretta rotabile fino ai Piani di Vas (m 1260, ampio parcheggio).
Descrizione
L’escursione ha inizio lungo la pista di servizio del
rifugio Chiampizzulon, interdetta ai veicoli, che coincide con il segnavia CAI n.227. Ad un primo bivio ci si tiene a sinistra mentre al successivo si prende a destra (segnalazioni) attraversando le belle radure dei Piani di Vas dove si possono osservare a giugno fioriture di
botton d’oro,
geranio silvano e
latiro giallo. La pista prosegue con pendenza più marcata in un bosco rado formato prevalentemente da
abete rosso,
larice,
faggio ed
acero di monte. Un cartello in legno segnala la possibilità di abbreviare un tornante poco oltre il quale si perviene al panoramico ripiano del
rifugio Chiampizzulon, gestito nel periodo estivo e posto in una invidiabile posizione (m 1626).
Si prosegue a monte del rifugio percorrendo una breve diagonale verso sinistra, in ambiente più aperto e caratterizzato da una insolita alternanza di
mugo,
ontano e
sorbo degli uccellatori. Raggiunto lo spallone a quota 1677 si interseca il sentiero CAI n. 228 che, dalla
sella di Talm, percorre le pendici settentrionali delle Crete di Chiampizzulon. Lo si segue verso destra (ovest) con un brusco cambiamento di direzione, attraversando una brughiera alpina di bassi arbusti e piccoli larici. Si prosegue in falsopiano intersecando alcune lingue di ghiaia che scendono dalle pendici soprastanti. Più avanti il sentiero incontra una zona disseminata da grandi macigni sui quali fiorisce l'
orecchia d’orso, una bella primula dalla vistosa colorazione gialla che abita le fessure delle pareti calcaree. Lasciata a sinistra la traccia che sale sul monte Pleros si giunge in prossimità di un costone erboso punteggiato da
larici ed abeti dove ha termine il tratto rettilineo. Il sentiero, infatti, inizia a perdere quota disegnando un ampio arco che ha termine presso un ulteriore bivio. Lasciato a destra il sentiero CAI n.227 che riporta ai Piani di Vas, si cala verso il grande pascolo inclinato che ospita i ruderi della
casera Campiut di Sopra (m 1598) dove si può assistere a giugno ad una spettacolare fioritura di
botton d’oro.
Il sentiero rientra successivamente nel bosco iniziando il traverso che ci porterà ad intersecare i canaloni che confluiscono più in basso nel greto del rio Alpo. Con qualche modesto saliscendi si incontrano infatti tre colate ghiaiose che possono presentare neve residua fino a tarda primavera. Superato il terzo canalone il sentiero si fa più largo ed assume l’andamento di una vera e propria mulattiera che procede in piacevole falsopiano sfociando nella ampia e verde
sella di Tuglia (m 1618). Oltrepassati alcuni acquitrini invasi dalla
calta palustre si raggiunge anche la
casera Tuglia alla quale confluiscono due piste forestali. Utilizzando quella che scende verso Cima Sappada (ovest) si cala per un paio di tornanti lasciando a sinistra una prima deviazione per il
passo di Entralais. Il nostro itinerario prosegue ancora per pochi metri fino ad un grande masso, presso il quale ha inizio il sentiero CAI n.230 verso
passo Geu (cartello). Si risale una valletta tra radi larici ed abeti poi il sentiero esce su terreno più aperto al cospetto della piramide del monte Geu. Oltrepassato un greto asciutto si prende a salire più decisamente raggiungendo con qualche svolta l’ampio
passo Geu Basso (m 1876). Conviene proseguire ancora qualche metro lungo il sentiero e percorrere interamente l’avvallamento costituito da morbidi dossi erbosi abitati dalle
marmotte. A giugno splendide fioriture di
calta palustre,
genziana primaticcia,
anemone alpino,
rododendro nano e
ranuncolo ibrido aggiungono interesse a questa suggestiva insellatura racchiusa a sud dai contrafforti del monte Cimon e della
creta Forata. Raggiunto il ciglio del gradone erboso, la visuale si apre anche sul sottostante catino della casera Geu Bassa e sul vallone della Creta Forata.
Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario con la possibile variante di optare per il sentiero CAI n.227, al bivio presso
casera Campiut di Sopra. In questo caso si cala a svolte nella faggeta e quindi nel bosco misto, uscendo sulla pista che serve la casera Campiut. Da qui lungo la strada si rientra esattamente al punto di partenza.
Variante al passo Geu Alto (E)
Dal
passo Geu Basso è possibile, con un aggravio di poco meno di 200 metri di dislivello, raggiungere il
passo Geu Alto dal quale si ha una vista inusuale sul vallone di Entralais e sulla
val Pesarina. Non vi sono sentieri marcati e quindi, pur non essendoci difficoltà, è richiesta una certa autonomia. Dal
passo Geu Basso piegando a sinistra (sud) si rimontano i dossi erbosi soprastanti mirando a una traccia che traversa più in alto alla base delle pareti. Su percorso ora più evidente si arriva ad una spalla dove la visuale si apre verso la parte alta del vallone. Da qui si cala nel catino sottostante per imboccare la traccia che taglia il versante opposto. Evitando il fondo del vallone, interessato da estesi affioramenti calcarei, si compie una diagonale che porta senza problemi alla larga insellatura di
passo Geu Alto (m 2048). Il luogo è solitario e suggestivo, soprattutto per la visuale sul tormentato versante che precipita verso il vallone di Entralais.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori