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LaboratorioSentieriNatura
10/05/2012

Flora sfuocata, fotografare ai diaframmi più aperti

Una delle prime nozioni che vengono date quando vogliamo cimentarci con la macro dice che quando si fotografa "da vicino", la profondità di campo è minima. Occorre pertanto chiudere il diaframma a valori elevati per cercare di aumentare il più possibile l'area effettivamente a fuoco. Una regola basilare in questo tipo di fotografia consiste nel cercare di ottenere il cosiddetto "parallelismo" tra il piano del sensore e il piano del soggetto per sfruttare al massimo la profondità di campo. Diaframmi particolarmente chiusi tendono però a dare importanza anche allo sfondo che invece dovrebbe essere il più neutro possibile. Ecco che allora si deve cercare il miglior compromesso per ottenere un soggetto ben a fuoco e nel contempo "staccato" dal resto dell'immagine.
In questo articolo invece voglio invitarvi a sperimentare una strada completamente diversa che è quella di fotografare alla massima apertura consentita dall'obiettivo. Negli esempi che potete vedere sopra ho utilizzato il Canon 100 Macro a f2,8 e il Canon 50 addirittura a f1,4. Rispetto alla macro tradizionale si cestina molto di più, spesso anche tutto, poiché è necessario trovare un soggetto e una situazione fotografica adatti allo scopo, cosa per niente semplice. In questi casi la bellezza della foto si misura quasi più nella sua parte sfuocata che nella piccola porzione a fuoco e quindi si deve porre molta attenzione alla composizione e "pensare" in modo fotograficamente diverso dal solito. Particolari sporgenti delle piante, come ad esempio gli aghi del pino mugo, possono dare effetti molto gradevoli e rendere visivamente interessante anche un soggetto "povero". Requisiti essenziali per questo tipo di fotografia sono le ottiche fisse e luminose (gli zoom di solito arrivano solo a f3,5 - f4) e una giornata senza tanto sole. Fotografare, infatti, ai diaframmi più aperti con molta luce potrebbe portare il tempo di posa a valori fuori scala e quindi rendere di fatto impossibile lo scatto. In questi casi l'unica soluzione è avere con sé un filtro ND (Neutral Density) per abbassare a piacimento la quantità di luce che colpisce il sensore. Ma dei filtri ND parleremo in un futuro articolo.
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