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    Tenerife - Da Los Silos a Erjios
BlogSentieriNatura
giovedì 3 febbraio 2022
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Da Los Silos a Erjios

Raggiungiamo Los Silos, sull'estremita nord ovest dell'isola di Tenerife e lasciamo l'auto nel grande parcheggio presso la Plaza de la Luz e la chiesa. Attraversata la strada asfaltata si trovano le indicazioni per il nostro itinerario che si biforca subito. Noi prendiamo a destra la stradina cementata che si fa lastricata e comincia a inoltrarsi nel solco del barranco de Las Cuevas Negras, lasciando presto le case alle nostre spalle. Gran parte della salita avviene sul fianco di sinistra orografica, sempre su stradella lastricata. Durante la salita si fanno vedere le fioriture di Echium, Artemisia e gialli tarassachi, mentre tra l'intrico di vegetazione fanno capolino le corolle arancio della Canarina canariensis. Dalle case in rovina di Las Moradas (m 466), poste su piccolo ripiano, sono ben visibili gli alti palazzi verso la costa.
01-Presso le case di Las Moradas01-Presso le case di Las Moradas
02-I versanti boscati del barranco di Las Moradas02-I versanti boscati del barranco di Las Moradas
Si prosegue sull'altro lato della costa dove un piacevolissimo tratto quasi in falsopiano ci permette di portarci al barranco sulla nostra sinistra (barranco de los Cochinos). E' molto profondo e incassato tra pareti verticali. Lasciamo a sinistra un rudere ormai invaso dalle euforbie (Moradas de Arriba m 550) mentre voltandoci indietro appaiono i bananeti sulla costa de Los Silos. Pochi metri dopo, sempre su lastricato, raggiungiamo un panoramico spallone. Il nostro sguardo però si volta anche in alto: il cielo va annuvolandosi proprio nella nostra direzione. La vegetazione si trasforma radicalmente e vede aggiungersi le eriche che assieme ai lauri formano ora il paesaggio prevalente. Assecondiamo alcune rientranze per giungere a un costone più largo e aperto che ci consente una bella veduta sul barranco boscato alla nostra sinistra.
03-Sul sentiero tra le eriche03-Sul sentiero tra le eriche
04-La Canarina canariensis04-La Canarina canariensis
Con pendenza modesta, entriamo nuovamente nel bosco e infine con una gradinata raggiungiamo il grande incrocio con la pista Monte del Agua. Lasciamo la direzione per Las Portelas e prendiamo la direzione per Herjos. La pista procede comoda in completo falsopiano, su terra battuta. Dopo un po' aggira un costone e scende leggermente verso il successivo impluvio. Qui la lasciamo: il cartello indica, senza possibilità di errore, il sentiero che sale con gradinata sulla destra e poi riprende a traversare in falsopiano entrando in un bellissimo bosco. Si arriva così ad una specie di costone, un istmo di cui si segue il filo. Ora il bosco si è diradato leggermente ed è tornata la boscaglia con Eonium, tarassachi, cisti e eriche. Alzandosi lievemente si torna ad assecondare un impluvio, nuovamente nella vegetazione più coprente. Ci spostiamo ancora in falsopiano e siamo sull'orlo (nascosto dalla vegetazione) di un ripiano molto ripido. Nel frattempo la nebbia che ci minacciava si è dissolta; nei pochi punti in cui riusciamo a vedere tra gli alberi il cielo appare sereno. Una breve risalita su grossi blocchi ci porta ad intersecare la strada (cartelli) che ora asseconda fedelmente tutte le rientranze del versante. Il bosco continua fitto e fresco e ci concede una vista solo al belvedere attrezzato con staccionata. Questo è anche il punto dove ha termine il breve itinerario turistico di un centinaio di metri con inizio da Herjios. Il percorso cementato porta alla periferia del paese, dove ci possiamo gustare qualcosa nel bar.
La segnaletica è molto chiara per il sentiero che dobbiamo imboccare per scendere e quindi ci infiliamo sulla mulattiera che esce subito dalle case percorrendone gli ultimi orti e i cortili con piante fiorite. Abbiamo una fascia nebbiosa ma ora si comincia a vedere la costa. Si scende ancora piacevolmente su un comodo sentiero, quasi un vialetto ai cui lati fioriscono le Oxalis gialle e le ginestre. Seguiamo il solco del barranco molto vicini al letto, lungo il corso di una antica levada, fiancheggiati spesso da muretti di rinforzo. Superata una casa semidiroccata sulla destra, arriviamo dopo pochi minuti al nucleo delle Cuevas Negras. Si tratta di alcune case diroccate con gli ingressi rivolti sul viottolo e invase dalla vegetazione.
05-Case diroccate poco prima delle Cuevas Negras05-Case diroccate poco prima delle Cuevas Negras
Usciamo a poco a poco dal bosco mentre appare, dal fianco del barranco a destra, una parete rocciosa scura scavata da nicchie su rocce. Il fondo del barranco alla nostra sinistra è in questo punto molto profondo e scosceso. La vegetazione non è tanto alta da coprirci la vista, e possiamo notare che anche sulle pareti rocciose davanti a noi continuano le nicchie scavate sul versante. La parte più bassa del barranco è davvero molto suggestiva in quanto circondata da pareti rocciose cariate da cavità naturali e coperte da licheni. Su percorso ora più comodo, con alcuni tornanti scendiamo ai ripiani terrazzati e coltivati che si vedono poco sotto, accolti dal canto dei galli. In vista delle case bianche di Los Silos, ormai vicine, seguiamo la pista in discesa fino al fondo del barranco. Lo attraversiamo con una serie di passerelle in legno e seguendo le indicazioni torniamo al bivio della mattinata, ormai a Los Silos.
06-Le scure pareti cariate presso Cuevas Negras06-Le scure pareti cariate presso Cuevas Negras
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