Come per l'escursione ad anello del monte Turrion, dal passo Grostè (m 2438), seguendo le indicazioni del sentiero CAI 316 per il rifugio Tuckett, ci incamminiamo sulle pietraie del Grostè, facendo attenzione alle indicazioni. Si prosegue aggirando o passando tra grossi massi, esito di antiche frane, su lastroni e su fondo invaso da sassi.
01- Il gruppo della Presanella da passo Grostè
02-Paesaggio carsificato presso passo Grostè
Da una lettura frettolosa sulla carta, l'escursione sembra divallare per duecento metri fino al rifugio; in realtà all'andata ci sono alcuni lievi saliscendi. Punto forte di questa escursione è l'immersione nel paesaggio lunare del Brenta. La discesa prosegue fino ai piedi del Torrione di Vallesinella, che viene aggirato alla base. Da qui l'ultimo tratto di percorrenza è definitivamente in salita fino a toccare il rifugio Tuckett, oggi molto affollato (m 2272).
03-Grandi frane lungo il sentiero per il rifugio Tuckett
04-Lungo il sentiero per il rifugio Tuckett
L'edificio del Tuckett e del vicino rifugio Quintino Sella si trovano sullo sperone roccioso alla base del grande vallone che termina in alto con la Bocca del Tuckett. Il vallone viene risalito dal sentiero 303 fino ai visibili nevai soprastanti e alle successive vie attrezzate. Numerosi escursionisti lo stanno ora percorrendo in discesa. Entrambi i rifugi risalgono ai primi anni del 900; il Quintino Sella è intitolato al primo Presidente del Club Alpino Italiano, mentre il Tuckett ricorda l'alpinista inglese Francis Fox, salitore di alcune vette circostanti. Torniamo lungo la medesima via, questa volta in leggera salita. Anche oggi il tempo si fa instabile e nell'ultimo quarto d'ora sentiamo, piccola e fitta, la grandine picchiettare sugli zaini.
05-Cima sella e bocca del Tuckett
06-Il costone con il rifugio Tuckett