Abbiamo già salito la cima del monte Corrasi durante un precedente viaggio in Sardegna; stavolta ci ritorniamo lungo un itinerario diverso. L’avvicinamento avviene sempre da Oliena, il paese alle sue pendici. Da Oliena si seguono le indicazioni per albergo Maccione, e dopo una lunghissima e tortuosa salita (vedi mappa) si parcheggia dove finisce il tratto transitabile. Ridiscendiamo a piedi lungo un tratto della strada cementata fino al primo tornante in discesa, (loc. D’Addana, m 970). Da qui prendiamo la pista sterrata segnalata dal CAI n.404 con cartelli recentissimi in direzione Scala e'Marras. In vista sui paesi della valle si scende al punto più basso, la fonte d’Addana.
01-Il bosco alle pendici ovest del Corrasi
02-Il monte Corrasi
La vegetazione di contorno è costituita da cisti e rosmarini fioriti mentre il bosco tutto attorno presenta ginepri, querce e lecci. Lasciamo subito la pista per imboccare il sentiero, di recente manutenzione, che sale a gradini nella lecceta. Attraversiamo in successione due impluvi asciutti, camminando su terreno in parte eroso. Aggirata una costa si prosegue su fondo roccioso e rinforzato in più punti. Al diradarsi degli ultimi alberi siamo alla Escala e'Marras (m 1260), punto dove si tocca la cresta. Anche il paesaggio volta pagina: da qui la vegetazione si ferma ai bassi cespugli che intercalano gli affioramenti calcarei. Il panorama si apre verso la costa di Dorgali. I recenti segnavia CAI e una serie di ometti ci guidano nella salita e nel successivo falsopiano tra grossi blocchi e piccole guglie che orlano le pendici. E' un paesaggio tormentato che ai attraversa con andamento tortuoso e suggestivo. Un punto esposto è stato attrezzato con ginepro. Alle fioriture dei gigli si accostano bassi rosmarini con il loro colori viola, il cerastio e l’eliantemo.
03-Stretta valletta erbosa alle pendici del Corrasi
04-Peonie in fiore alle pendici del monte Corrasi
Poco prima della vetta, ci abbassiamo in una stretta valletta erbosa coperta da peonie. Più oltre cartelli segnalano la deviazione a sinistra per la cima del Corrasi. La raggiungiamo in pochissimi minuti seguendo gli ometti: siamo a 1463, sul punto più elevato del Supramonte. Ridiscesi ai cartelli, si prende a sinistra il sentiero ora molto più comodo e su fondo ben battuto rispetto a quello della salita. Sui lembi di prato pascola qualche gruppo di pecore ma la nostra attenzione è attirata dai numerosissimi cespi di rosmarini fioriti che coprono interi tratti di pendio. Di fronte a noi, splendono le candide rocce carsiche della Punta Sos Nidos. Lasciamo a destra un recinto in pietra per risalire alla grande spianata della loc. Scala 'e Pradu (m 1215). Scendiamo lungo la pista che presenta il tratto superiore invaso da grosse pietre e un poco scomodo. Alle grandi querce siamo ormai arrivati al nostro parcheggio.
05-Il massiccio di Sos Nidos dalla cima del Corrasi
06-Fioriture sulle pareti della Scala ‘e Pradu