Il monumento naturale di Perda 'e Liana è uno dei simboli dell'Ogliastra. Questo territorio, situato nella zona centro orientale della Sardegna e facente parte della più ampia Barbagia, vede spiccare tra i verdi dei suoi boschi e delle aree prative, alcuni caratteristici torrioncini rocciosi isolati (i Tacchi, determinatisi a seguito di erosione a mezzo degli agenti atmosferici). Perda 'e Liana è il più vistoso, anche perchè si erge solitario in cima ad un colle spoglio.
01-Il pinnacolo di Perda 'e Liana
Da Lanusei raggiungiamo il punto di partenza (vedi mappa). Si può lasciare l’auto all’inizio del viottolo presso l'arco in legno con cancelletto. La comoda mulattiera contornata da muretto si inoltra con pendenza modesta in direzione della ben visibile torre di Perda 'e Liana che abbiamo davanti. Camminiamo piacevolmente tra la vegetazione composta da eriche arboree e asfodeli, ma notiamo anche qualche sporadica orchidea. Questo atipico mese di maggio ci accoglie con una mattina fredda: sono le 10, il cielo è coperto e si registrano appena 5 gradi. Improvvisamente però il torrione si sgombra dalle nubi e ci fa ben sperare per la prosecuzione dell'escursione. Con alcune svolte il sentiero lastricato e gradinato si alza di poco fino ad arrivare al ripiano alla base del cono su cui si erge il torrione con i suoi 50 metri di altezza. Cartelli CAI informano della possibilità di compiere un anello tutto attorno.
02-Il bosco che delimita la sella Pirastu Tortu
Prendiamo dunque a sinistra in falsopiano, in un giardino fiorito di asfodeli, ginestre, eriche arboree e cisti in bocciolo. Il successivo crocevia, lungo l’anello, si trova su una bella distesa prativa. Qui i cartelli ci segnalano la direzione per Su Pirastu Tortu e cima Fontanile Montarbu: prendiamo quindi a sinistra sul 113 in direzione della piatta cima prativa del monte Margiani, che intravediamo raggiunta da un tratto di pista bianca. Mi sembra lontana, forse perchè non riesco a proporzionare le altezze e le distanze. Un bel sentiero comincia a divallare leggermente tra praterie e macchie di erica fiorita fino a innestarsi sulla pista che prendiamo a destra in direzione di Pirastu Tortu, la sella che separa Perda 'e Liana dal Margiani. Tra fiori di cisti e lavande, la strada si dilunga sul versante fino alla recinzione in loc. S’Arbu e S’ Ebba (m 1080). Finalmente arriviamo alla sella e alla pista forestale che la attraversa (Sella Su Pirastu Tortu m 1015 – sent 113). Ora dobbiamo riguadagnare il dislivello perso in quanto il monte Margiani è alto quasi quanto il torrione di Perda e' Liana.
Attraversata una bella radura prativa, la pista riprende a salire (finalmente!) entrando in un lembo a pineta dove spicca il vivo colore arancio delle pigne. Il sentiero diventa ben marcato e affiancato ogni tanto da tratti di staccionata. Il bosco ora si fa di leccio dove affiorano rocce. Più sopra sfioriamo la voragine carsica di Su Stampu. L’inghiottitoio è profondo 48 metri e protetto da staccionata. Superato il tavolato su cui ci troviamo, superiamo un grande leccio, usciamo sulla radura e ci innestiamo al tornante della pista da seguire a destra.
03-Peonia alle pendici del Margiani
04-La salita al monte Margiani
Uscendo dal bosco siamo in vista della cima del Margiani Pubusa con la sua piccola costruzione con antenna. La raggiungiamo su ripido viottolo cementato. La cima del Margiani Pubusa si allunga, segnata da un paio di ometti in pietra. Con i suoi 1324 metri è la quota più alta del comprensorio del monte Tonneri e offre un panorama molto ampio. Il versante, dalla parte opposta a quella da cui siamo giunti, sprofonda in verticale con le Falesie del Tonneri.
05-Tavolato roccioso sotto la cima del monte Margiani
06-Panorama dalla cima del monte Margiani verso il Gennargentu
Facciamo ritorno lungo lo stesso percorso con l'accortezza, questa volta, di accorciare l'ansa della pista (vedi mappa). Al ricongiungersi con il sentiero dell’anello della Perda 'e Liana ci teniamo a sinistra per ammirare la curiosa formazione rocciosa da ogni suo versante.
07-Sul fiorito pianoro sotto il torrione di Perda 'e Liana