Da Bianco, il paese in cui siamo alloggiati sulla costa ionica ci dirigiamo a Samo. Oggi è prevista una escursione tra i boschi dell’Aspromonte con vista sulle gole e sulle valli, fino ad una località dal nome particolare: Croce di Dio Sia Lodato.
E' una strada quasi infinita, la stretta rotabile che da Samo risale alla pineta di Monte Iofri dove siamo diretti. Alla fine il viaggio ha termine e lasciamo l'auto al bivio tra la strada principale, asfaltata, e la sterrata sulla sinistra sulla quale ha inizio il nostro percorso. Divalliamo leggermente passando presso una stalla, per prendere poi il sentiero che si stacca sulla destra individuare un segnavia CAI).
Segnalo che lungo tutto l'itinerario i segnavia CAI sono pochi e sbiaditi: quindi, occhio nei tratti incerti! Si tratta della sede di una antica mulattiera sorretta da massicciate, ben visibile per il primo tratto. Superati alcuni impluvi dove risulta più rovinata, prosegue in forma di sentiero tagliando un versante molto scosceso, colonizzato da querce. Un tubo di gomma corre accanto al sentiero, ritengo che probabilmente serva l’ovile delle capre lasciato più sotto. Superata una prima piccola cengetta scavata nella roccia, aggiriamo una costa giungendo poi ad una sorgente, posta proprio sotto la massicciata che sorregge il sentiero. Abbiamo trovato la presa d'acqua per il tubo di gomma…
Si prosegue per un altro bel tratto intagliato nella roccia, su larga ed aerea cengia.
01-Cengia rocciosa sulle pendici del monte Perre
02-Panorama sul Puntone Galera
Aggirato un costone si risale tra le felci sfiorando i resti di un ovile a perimetro tondo e si arriva ad una specie di insellatura alla quale sale, dal versante opposto, la pineta. Attenzione ora a piegare a destra (non ci sono segnavia) andando ad individuare la prosecuzione del sentiero. Uno sbiaditissimo segnavia CAI presso un grande macigno ci conferma che siamo sulla strada giusta. Dopo una macchia di ginestre invadenti si ritrova il sentiero sorretto da muretto. Su questo tratto di mulattiera più consolidata andiamo a sfiorare una spalla protesa all’esterno della pineta in grado di offrirci un belvedere panoramico.
Il sentiero poi incontra un paio di impluvi rovinati, attraversa un ultimo tratto incerto ed infine confluisce nel tornante della pista che utilizzeremo per il rientro. Davanti a noi la scoscesa vetta del Puntone Galera che andremo ad aggirare. Imbocchiamo a sinistra la pista sassosa, in parte rovinata dal ruscellamento, che si apre in alcuni squarci panoramici sulla valle della fiumara Butramo.
03-Lungo la pista che aggira il Puntone Galera
04-Il tipico paesaggio dell'Aspromonte
Un costa viene aggirata nel punto in cui un curioso cartello indica il “Punto di ricezione cellulari”. Dopo la svolta, si divalla entrando all'ombra della pineta. Si oltrepassa la località I Pietrazzi, ovviamente, come dice il nome, ingombra di macigni affioranti e si raggiunge il punto in cui la pista si tramuta in largo sentiero. Alcuni cartelli indicano la direzione per cascata Forgiarelle, loc. Cicutà, rif. Canovai: da qui in poi proseguiremo a traversare sul fianco del Puntone Galera incontrando una piccola interruzione facilmente superabile. Alla selletta con ginestre (loc Cicutà) il sentiero si sdoppia, tralasciamo il ramo che traversa a destra per restare sulla linea di un crinale roccioso cercando i segni di una antica mulattiera che appaiono sotto forma di frammenti di muretto di sostegno. Questi e i segni di passaggio riescono in maniera abbastanza agevole a farci seguire il tracciato che si destreggia con una serie di svolte su balze rovinate. Il sentiero poi si innesta nel solco di una valletta, entra brevemente in un lembo di pineta e arriva all'intersezione con una pista che arriva da destra. Cartelli informano che a sinistra in direzione di Croce di Dio e Cascata Forgiarelle, a soli 100 metri di distanza, si trova un ulteriore punto di ricezione cellulari! Quasi in quota, sfiorando il bordo della pineta, raggiungiamo l'ampio dosso prativo di Croce di Dio Sia Lodato (m 1442), contrassegnato da grosso cumulo di massi.
05-Bosco nei pressi del punto di arrivo
06-Il Puntone Galera
Non mancate di scendere qualche metro lungo un breve percorso attrezzato con gradini in legno per arrivare ad una recinzione con panche: è un belvedere sulla profonda forra del torrente Ferraina e su un bel salto d’acqua. Per il ritorno, utilizzato il medesimo percorso, si arriva al punto già descritto all'andata. Da qui proseguiamo in leggera salita lungo la pista che oltrepassa alcune maestose querce fino ad arrivare a un grande cartello del corpo forestale che indica la loc. Perre. Siamo poco distanti dalla sommità del monte che porta lo stesso nome, Perre. Ne risaliamo le pendici con alcuni tornanti, sfiorandone la cima. Siamo in vista della profonda forra della valle del Butramo. La strada sulla quale ci muoviamo è stata ricavata su pendici alquanto friabili, non danno molta sicurezza e mi guardo bene dallo sporgermi più del dovuto. Finalmente la pendenza si inverte e dolcemente la pista cala fino ad arrivare esattamente al punto di partenza.
07-Panorama dal monte Perre