Gran Canaria è stata sede di fenomeni vulcanici per la maggior parte molto antichi, quindi, a differenza di
Lanzarote, presenta pochi crateri ancora ben definiti nelle loro forme. Tra questi vi è senz'altro il cratere di Bandama, risalente a quasi 2000 anni fa, una classica escursione che ci permetterà di visitarne sia il bordo che il fondo.
Da Telde ci portiamo così alle Casas de Bandama, lasciando l'auto nel grande parcheggio accanto al campo da Golf. Iniziamo l'escursione con il periplo del bordo in senso antiorario passando accanto al Golf Hotel. Dall'esterno diamo una sbirciata ai bellissimi campi verdi, contornati da filari di palme e dracene, sui quali si muovono i giocatori e le silenziose e minuscole auto elettriche. Alla staccionata, dopo un’occhiata al cartello che illustra il cratere e il Pico di Bandama, ha inizio il sentiero che in breve ci porta a camminare sul sottile margine ricoperto di morbida sabbia vulcanica.
01-Il Pico de Bandama
Si procede con qualche saliscendi in un ambiente tutt'altro che arido: ci accompagnano ginestre, cespi fioriti di lavanda ed altri che sembrano rosmarini, agavi, fichi india ed un paio di varietà di Aeonium. La dorsale, complice anche la giornata di sole, è davvero molto panoramica e spazia dal mare con le sue navi, fino al vicino Pico di Bandama che si eleva proprio di fronte a noi. Da quassù naturalmente vediamo anche il vegetato fondo del cratere dove si trova già un gruppo di turisti: lo raggiungeremo più tardi.
02-Sulla cresta del cratere di Bandama
03-Le Casas de Fondo viste dal bordo del cratere
Mentre incrociamo altre persone, riconosco tra le piante il lentisco con le sue bacche rosse e il Rumex lunaria. Le pendici del versante esposto verso il mare sono invece tappezzate dal verde brillante della acetosella gialla. La parte finale dell'aggiramento prevede la breve risalita di un ampio tornante dopo il quale ci si innesta sulla strada asfaltata che sale al Pico de Bandama. La imbocchiamo in discesa arrivando in pochi minuti alle Casas de Bandama. Accanto alla
bodega si trova il cancello di ingresso al sentiero che cala sul fondo del cratere di Bandama (il cancello è aperto fino alle 17).
04-Sul percorso che scende al fondo del cratere
Dopo un breve tratto lastricato, ha inizio il sentiero che scende a comode svolte passando accanto a un
mirador. Diverse persone stanno risalendo, alcuni con notevole fatica, i 216 metri che ci separano dal fondo. Qui troviamo le Casas de Fondo all'ombra di due maestosi eucalipti: sono state da poco risistemate quale esempio di architettura rurale. Le pendici interne del cratere e la sua base ospitano diversi olivi e grandi piante di tarassaco. Nonostante la protezione delle pareti del cratere, soffia un discreto venticello: chissà a cosa è dovuto.
05-I prati al fondo del cratere di Bandama
06-Piante di Eucalipto sul fondo del cratere di Bandama
A questo punto si può divagare sul fondo oppure percorrere un breve anello che si dipana poco sopra la base stessa del cratere. Il sentiero passa accanto alla casa ancora abitata da un anziano e poi inizia il suo giro toccando una piattaforma circolare e l'ingresso di alcune
cuevas. Ripreso il sentiero di arrivo, lo si ripercorre in salita, ma prima di arrivare al cancello c'è la possibilità di visitare las
Cuevas de los Canarios. Si tratta di un ulteriore punto di interesse che ci farà davvero completare la visita al cratere di Bandama. All'ansa dell’ultimo tornante si prende la traccia (non segnalata) che si stacca a destra tagliando il ripido pendio del cratere qui formato da scura sabbia vulcanica. Un tratto in falsopiano tra le agavi ci porta fin sotto le pareti rocciose che ospitano le
cuevas. Si tratta di una serie di cavità adibite ad abitazione e granaio collettivo ad opera degli antichi abitanti. Alcuni di loro furono testimoni dell’eruzione di Bandama, visto che tra le rocce si è trovata una macina. Se la pioggerellina che ha iniziato a scendere continua, potrebbero servire anche a noi come riparo. La traccia di cenere scende ora bruscamente verso una successiva imponente cavità che ha subito importanti crolli. Sono visibilmente recenti (novembre 2017) e instabili: ci fermiamo a debita distanza e poi torniamo all’auto: la nebbia ormai ha coperto tutto, ma la missione è compiuta!
07-Le Cuevas de los Canarios