Da Arrecife risaliamo oggi verso Mancha Blanca passando per il Paisaje Protegido de la Geria che abbiamo già visitato nei giorni scorsi. La strada attraversa poi il Mar de Lava arrivando al punto di partenza delle due brevi escursioni che permettono di visitare La Montaña de los Cuervos e la Montaña Colorada. Iniziamo con la prima lasciando l'auto nel comodo parcheggio sulla sinistra della strada. La Caldera de los Cuervos fu la prima a essere originata dall’eruzione del 1730, fenomeno che continuò per sei anni cambiando per sempre l’aspetto di Lanzarote. Avvicinandosi al cratere se ne apprezza sempre meglio il profilo caratteristico dato dai bordi irregolari che rendono questo vulcano facilmente riconoscibile anche a distanza. In passato si fece un uso inadeguato delle sue pendici, vuoi per estrarre piroclasti per l’agricoltura o l’edilizia, vuoi per ricavare la olivina, la pietra lavica verde adoperata per monili. Per mantenere il patrimonio geologico di Lanzarote, oggi tale pratica è stata quasi del tutto abbandonata ed è stato realizzato attorno al cono un percorso da rispettare.
01-La pista si avvia nel Mar de Lava
02-Il caratteristico profilo della Montaña de los Cuervos
La pista infatti si inoltra nel mare di lava e ci porta comodamente all’ingresso nella caldera, cioè al punto dove la lava ha trovato il suo sbocco verso il basso. Una visita all’interno del piccolo cratere ci trasporta in un paesaggio molto particolare, contornato dai ripidi bordi scuri su cui cresce solo qualche
Rumex. Una volta usciti si può iniziare l’aggiramento del cono che presenta una forma allungata. A lato della caldera vera e propria si è formata durante l’eruzione un’altra piccola quota, la Montaña de Piroclastos, dovuta all’accumulo per l’azione del vento di piccolissimi frammenti di piroclasti leggeri.
03-La pista alla base del cono della Montaña de los Cuervos
04-L'interno del cratere della Montaña de los Cuervos presenta qualche sorpresa
Tornati al parcheggio, proseguiamo verso nord fino a ritrovare sulla destra l'ampio spiazzo dal quale prende avvio la passeggiata per la Montaña Colorada. E' questo l’ultimo cono vulcanico sorto durante l’eruzione suddetta (1736). Il nome ovviamente è dato dal colore del suo versante orientale: un pendio rossastro che si accende ancora di più quando il sole fa capolino tra le nuvole. Lungo la pista, proprio di fronte al lato più spettacolare del vulcano, è visibile una grande bomba vulcanica, globo di roccia fusa espulsa durante l’eruzione: pare sia una delle più grandi delle Canarie.
05-La bomba vulcanica allla base della Montaña Colorada
06-Fioriture di Aeonium sulle pendici della Montaña Colorada
Alcuni cartelli chiariscono la classificazione del materiale eruttivo: dai piccoli lapilli (chiamati rofe), a las escorias, los bloques e las bombas volcanicas. Mentre proseguiamo l’aggiramento della Montaña Colorada altri cartelli spiegano come i piccoli piroclasti (rofe) siano materiale vulcanico molto apprezzato ed adoperato in agricoltura. Una volta deposti sopra le colture, infatti, riducono la dispersione dell’umidità e rendono più difficile la comparsa delle erbe infestanti. Il facile anello aggira completamente la Montaña Colorada e si conclude dopo poco al punto di partenza. Tornando all’auto ci troviamo davanti il profilo scuro della Montaña Negra, ci tenta?. Si, ma il tempo si sta chiudendo e per oggi due vulcani possono bastare.
07-Lungo la pista alle pendici della Montaña Colorada
08-Il Mar de Lava con la Montaña del Señalo sullo sfondo