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BlogSentieriNatura
giovedì 16 marzo 2017
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Ruta de la Geria

Un paesaggio imperdibile si palesa lungo la Ruta de la Geria, dove si entra appieno nell'abile interazione tra uomo e natura. Ovunque, tra coni vulcanici e sabbia nera, si estendono coltivazioni, anche di prodotti di eccellenza quali il vino malvasia. E' questa commistione sorprendente che rende la Geria davvero meritevole di una visita. La zona è percorsa da un fitto intreccio di piste, sentieri e passaggi di servizio alle vigne che possono creare dubbi nelle tante diramazioni che si incontrano. Per tale motivo si consiglia di fare buon uso del tracciato gps allegato alla descrizione.
01-Tra i muretti della Ruta de la Geria01-Tra i muretti della Ruta de la Geria
02-Eucalipto presso un'abitazione a la Geria02-Eucalipto presso un'abitazione a la Geria
Da Uga presso Yaiza, la Carretera de la Geria si dirige verso nord est. E' una strada che attraversa un paesaggio nero punteggiato da Bodegas (cantine) e negozi di artigianato ed è qui che si trova anche l'inizio del nostro anello presso la Bodega Rubicon. Percorsa qualche decina di metri in direzione di San Bartolomé, troviamo l'inizio della pista che si stacca verso nord. E’ una sterrata dal fondo coperto da grossolana sabbia nera di origine vulcanica (sono piroclasti di piccola pezzatura), che nei prossimi giorni ci diventerà familiare. Entriamo subito in un paesaggio segnato da estese coltivazioni di viti, poste a dimora nel fondo di piccoli avvallamenti o circondate da un muretto, semicircolare o rettangolare, a protezione dal vento. Sopra il terreno viene disposto uno straterello di fine detrito vulcanico che riesce a mantenere l'umidità. Al bivio che incontriamo poco dopo, pieghiamo a destra raggiungendo un gruppo di case circondate da eucalipti e piante grasse.
03-Pianta di vite all'interno del muretto di protezione03-Pianta di vite all'interno del muretto di protezione
04-Palme alle pendici della Montaña de Guardilama04-Palme alle pendici della Montaña de Guardilama
Tenendosi ancora a destra lungo il Camino de Diama, andiamo a confluire nuovamente sulla Carretera principale. La percorriamo per un tratto sulla sinistra passando davanti alla Bodega Stratus per ritrovare la prosecuzione dell’itinerario sull'altro lato della strada. Al primo bivio, presso due colonnine bianche, prendiamo a destra la pista che si dirige in direzione dei vulcani davanti a noi. Prima di entrare in una proprietà privata presso un gruppo di palme, imbocchiamo a sinistra una stradicciola di sabbia nera (Camino Gaida) che per un tratto inverte la direzione. Siamo immersi tra le vigne, o meglio tra i muretti di protezione che si perdono a vista d'occhio, dove alcuni contadini stanno lavorando alle piante. Al successivo bivio (paletto segnavia) prendiamo a destra, in direzione del vulcano Guardilama, imboccando una strada di terra battuta rossastra.
05-Paesaggio coltivato attorno alla caldera de Gaida05-Paesaggio coltivato attorno alla caldera de Gaida
06-Geometrie dei coltivi06-Geometrie dei coltivi
07-La zona dei vulcani di Timanfaya07-La zona dei vulcani di Timanfaya
Giunti nei pressi dell'orlo del cratere, ci teniamo ancora a destra per osservare meglio le pendici e il fondo dove sono presenti coltivazioni. La prosecuzione è sul filo del bordo sinistro del vulcano, dove una traccia risale senza problemi fino al punto più elevato (cippo e punto geodetico). La Montaña de Guardilama (m 603) ha una sommità molto panoramica e la vista riesce a spaziare fino a Puerto del Carmen come anche sul paesaggio scuro, segnato senza fine da muretti a forma di parentesi.
08-Sulla sommità della Montaña de Guardilama08-Sulla sommità della Montaña de Guardilama
Per apprezzare la vastità e la regolarità dei manufatti, provate ad andare su Google Earth verso il centro di Lanzarote e ingrandite fino a vedere apparire distintamente le migliaia di circoli neri! Il percorso prosegue dalla parte opposta su una traccia terrosa che scende a piccole svolte fino ad una ampia insellatura. Al cippo indicatore, prendiamo a destra calando sulla cenere morbida che attutisce i nostri passi. Tra gli ultimi vigneti, ormai in vista delle Bodegas, l'anello si chiude a brevissima distanza dal parcheggio.
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