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    Basilicata - Serra delle Ciavole dal Lago Duglia
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venerdì 14 ottobre 2016

Serra delle Ciavole dal Lago Duglia

La Serra delle Ciavole sarà il nostro quinto e ultimo duemila, conquistato in autunnale nel Parco Nazionale del Pollino. Scherzi a parte, oggi è prevista l'ultima escursione nell'area protetta: domani si rientra in Friuli. Dalla località Case del Conte imbocchiamo la strada già percorsa nei giorni scorsi, salendo fino all'area di sosta del Lago Duglia (m 1375). Senza essere riusciti a identificare lo specchio d'acqua, prendiamo la pista che si stacca dalla strada principale per lasciarla dopo pochi metri a favore del segnavia CAI n.950. Saliamo lungo il corso di un torrentello incontrando ciclamini e qualche colchico che illumina il sottobosco. Le essenze arboree sono diverse nel primo tratto, ma più in alto si rientra nel bosco a larga prevalenza di faggio.
01-Il Lago Fondo01-Il Lago Fondo
02-Radure poco sopra il lago Fondo02-Radure poco sopra il lago Fondo
Laddove la vegetazione si dirada, il sentiero incontra la conca che ospita il lago Fondo, un piccolo specchio d'acqua che assume le tonalità delle piante che lo circondano. Oltrepassata una ulteriore sorgente, si rimonta una costa per poi incontrare il sentiero che proviene da Piano Jannace. Qui ci teniamo a sinistra (segnavia CAI 950), proseguendo piacevolmente in quota tra i primi pini loricati. Uno di questi, aggredito dal fuoco, mostra il suo ceppo e le sue forme contorte che cercano quasi di rimanere aggrappate alla vita. Ancora pochi minuti e si è al bivio per Pietra Castello, una breve divagazione che conduce sull'orlo di un ripiano affacciato su uno sperone roccioso.
03-Uno dei primi pini loricati03-Uno dei primi pini loricati
04-Pietra Castello svetta sul bosco04-Pietra Castello svetta sul bosco
Dopo essere rientrati nel bosco di faggio e abete bianco, si incontra una brusca deviazione a destra. Su largo sentiero si raggiunge la radura acquitrinosa del Piano della Giumenta, dalla quale possiamo vedere ormai da vicino la cresta di Serra del Crispo. Il tratto successivo è piuttosto scivoloso e ingombro di pietre, ma siamo ormai nei pressi del crinale e si arriva così ai piedi della Grande Porta del Pollino. Il sentiero è ora più libero da vegetazione e sulla sinistra appare anche la Serra delle Ciavole con alcuni grandi pini loricati scheletriti: ancora una grande radura e una valletta disseminata di pietre ed eccoci al cambio di pendenza. Sull'altro versante la vista si apre sul caratteristico ambiente ondulato dei Piani del Pollino, talmente esteso da porre qualche dubbio sull'orientamento anche perché nelle vaste radure prative i segnavia si distinguono a fatica. La nostra meta si trova sulla sinistra della sella e quindi ci dirigiamo in quella direzione attraversando il grande pianoro verde che si stende ai piedi della Serra delle Ciavole.
05-La radura che conduce alla Porta del Pollino05-La radura che conduce alla Porta del Pollino
06-Autunno sulle pendici di Serra delle Ciavole06-Autunno sulle pendici di Serra delle Ciavole
07-La Porta del Pollino e i pini loricati che vi dimorano07-La Porta del Pollino e i pini loricati che vi dimorano
08-Alle pendici della Serra delle Ciavole; sullo sfondo la Serra di Crispo08-Alle pendici della Serra delle Ciavole; sullo sfondo la Serra di Crispo
In fondo al pascolo ritroviamo il segnavia e la traccia che ci porterà in vetta. Con pendenza più decisa, tra solchi, radure e macchie boscate, arriviamo alla base del pendio sommitale sul cui margine roccioso si abbarbicano diversi pini loricati: sono molto longevi potendo arrivare a centinaia di anni di età. Alcuni di loro, ormai rinsecchiti, si stagliano sul colorato bosco autunnale come sofferte sculture d'avorio. Il legno è molto resistente al degrado della decomposizione e i fusti, ormai morti, restano comunque in piedi. Senza percorso obbligato, ma anzi con una quantità di soste presso gli esemplari più maestosi, arriviamo alla cima sud di Serra delle Ciavole (m 2127), contrassegnata da un grande ometto di pietre.
09-Pino loricato spento presso la vetta di Serra delle Ciavolele Ciavole09-Pino loricato spento presso la vetta di Serra delle Ciavolele Ciavole
10-Il caratteristico portamento del pino loricato 10-Il caratteristico portamento del pino loricato
11-Pino loricato alle pendici di Serra delle Ciavole11-Pino loricato alle pendici di Serra delle Ciavole
Per la prima volta il vento ci concede una tregua e possiamo soffermarci ad ammirare la grande conca sottostante e tutte le vette che la contornano e che abbiamo salito nei giorni scorsi. Durante il rientro, girovagando sui piani, ci fermiamo a rendere omaggio a una macchia isolata di pini loricati, forse i decani della zona viste le dimensioni. E' uno dei momenti più belli di tutta la nostra permanenza nel parco e non possiamo fare a meno di ripensare alle parole di Tiziano Fratus, autore del Manuale del perfetto cercatore d'alberi. Così si esprime nei confronti del Pollino e del Pinus leucodermis: "Ci troviamo al cospetto di veri e propri pinosàuri e alberi-elefante: la loro memoria è lunga, plurisecolare; alcuni di essi sono vivi, altri spenti, altri ancora abbracciano entrambe le dimensioni".
12-L'ammasso ciclopico delle radici di pino loricato12-L'ammasso ciclopico delle radici di pino loricato
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