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BlogSentieriNatura
giovedì 13 ottobre 2016

Serra Dolcedorme da Colle dell'Impiso

E’ un nome particolare, quello della cima più alta del Pollino e di tutto l’Appennino meridionale. Potrebbe essere riferito a una collina ondulata che invita al riposo e invece la Serra Dolcedorme raggiunge ben 2267 metri di altezza. L’itinerario di salita che abbiamo scelto passa per le pendici settentrionali del Pollino, attraversa lo splendido Piano di Toscano e sale in vetta al Dolcedorme. Anche oggi la partenza è da Colle dell’Impiso (m 1573) dove seguiamo il segnavia principale fino al Piano di Vacquarro Alto. Da qui tralasciamo la prosecuzione a destra verso il Piano Gaudolino e attraversiamo il prato acquitrinoso e il successivo torrente per intercettare la pista che arriva dall'Impiso. Questa risale alta sul profondo solco del torrente Frido e con qualche svolta raggiunge i Piani di Rummo (m 1680, cartelli CAI).
01-I chiaroscuri della faggeta lungo la pista all'inizio dell'itinerario01-I chiaroscuri della faggeta lungo la pista all'inizio dell'itinerario
02-Il monte Pollino domina il pascolo di Piano Toscano02-Il monte Pollino domina il pascolo di Piano Toscano
Si prosegue ancora lungamente nel bosco fitto che ricopre le pendici del monte Pollino poi, come spesso accade, la faggeta si dissolve improvvisamente sul limitare del grande Piano di Toscano, immensa distesa verde, ondulata e disseminata di pietre, sulla quale pascolano in gran numero bovini e cavalli. Si tratta ora di attraversare il piano puntando all'imbocco del sentiero che risale verso il Colle del Malevento, la forcella che separa il monte Pollino dalla Serra Dolcedorme. Un palo con cartello ci segnala la direzione, ma è possibile, anzi consigliabile, divagare liberamente tra i dossi e le pozze di alpeggio. Più avanti sulla destra la visuale si apre sulla porzione più meridionale della grande radura verso la quale dobbiamo puntare. Il sentiero si materializza nuovamente al limitare del bosco dove ritroviamo anche i segnavia. La salita è decisa ma breve e si svolge quasi tutta nella scivolosa faggeta soprastante. Dove questa termina ci ritroviamo alla ampia insellatura di Colle del Malevento o Sella di Dolcedorme (m 1985). Largamente prativa, divide il Pollino dalla Serra Dolcedorme.
03-Pozze di alpeggio sul Piano di Toscano03-Pozze di alpeggio sul Piano di Toscano
04-La Grande Porta del Pollino dal Colle di Malevento04-La Grande Porta del Pollino dal Colle di Malevento
05-Il monte Pollino dal Colle di Malevento05-Il monte Pollino dal Colle di Malevento
Si risale ora il pendio a sinistra, mirando ad un grande ometto conico dove si apre anche una bella visuale sul versante calabrese e i suoi boschi. La salita prosegue lungo l'ampia dorsale erbosa, guidata da alcuni ometti e da un paletto segnavia. In diagonale contorniamo a sinistra una antecima arrivando infine in vista della nostra meta segnata dall'evidente sentiero che ne taglia le pendici sommitali. Nella parte finale la fatica inizia a farsi sentire anche perché si è ripresentato il vento che ora soffia forte in direzione contraria.
06-Lungo la salita alla Serra Dolcedorme con il Pollino sullo sfondo06-Lungo la salita alla Serra Dolcedorme con il Pollino sullo sfondo
07-Verso la sommità di Serra Dolcedorme07-Verso la sommità di Serra Dolcedorme
08-In cima al Dolcedorme, al riparo dal vento08-In cima al Dolcedorme, al riparo dal vento
09-Il mar Ionio e il Golfo di Corigliano dalla Serra Dolcedorme09-Il mar Ionio e il Golfo di Corigliano dalla Serra Dolcedorme
Ancora un paio di svolte ed eccoci presso l'ometto di sassi che contrassegna la vetta della Serra Dolcedorme (m 2267). Il panorama è grandioso e ci piacerebbe sostare per apprezzare la vista ma ci si regge a stento in piedi e allora ci sistemiamo qualche metro sottovento per una sosta tranquilla prima di affrontare la lunga discesa.
10-Prati acquitrinosi sul Piano di Toscano10-Prati acquitrinosi sul Piano di Toscano
Commenti
  • 05/01/2017 La Serra Dolcedorme però non ha nulla a che vedere con la Basilicata. E' l'unico 2000 del Massiccio del Pollino che rientra completamente in territorio calabrese. Il confine passa a nord della montagna, nella valle sottostante che divide il Dolcedorme dalla Serra delle Ciavole. Solo la Serra di Crispo è la cima che supera i duemila metri completamente in territorio lucano. Al di la di questo, la prossima volta vi tocca fare un salto anche sui Monti della Sila e sulle Serre, dove i paesaggi montani si somigliano molto a quelli della Scandinavia, con immense foreste di pino nero calabro (specie endemica), abete bianco e faggio.
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