Oggi scegliamo un percorso soft, è per un buon tratto costituito da pista e il dislivello è minimo. Proveremo a salire sulla Timpa Falconara, non abbiamo trovato molte informazioni su questa cima, ma ci attrae il termine Timpa, per noi completamente nuovo, che viene utilizzato nell'Italia meridionale per indicare rilievi dai fianchi dirupati. Ci avviamo quindi verso Terranova di Pollino passando per la località Acquatremola. Nei pressi delle Case del Conte si piega a destra sulla dissestata rotabile che sale al lago Duglia e al Rifugio Segheria. Oltre quest'ultimo si imbocca la prima deviazione a destra parcheggiando nel punto dove si stacca a sinistra una pista sterrata (due blocchi di cemento ai lati). Indossati finalmente gli scarponi, si segue la pista e il suo gradevole traverso nel rado bosco, inframmezzato da alcune distese a pascolo.
01-Casolare lungo la pista di avvicinamento
La zona è aperta e proseguiamo lasciandoci distrarre piacevolmente dai panorami tutto attorno. Poco dopo aver superato un casolare posto sulla destra, si raggiunge una insellatura panoramica, affacciata sulla nostra meta. La Timpa Falconara si distingue assai bene in quanto si presenta come un grosso corpo di calcare che emerge da un fondovalle più scuro e colorato. Dopo pochi metri si lascia la pista per imboccare il tratturo erboso che si stacca a sinistra: non ci sono indicazioni ma la direzione è abbastanza evidente. Raggiunto un boschetto si segue la traccia che si accosta alla parete rocciosa passando attraverso una recinzione. Rasentando le rocce si oltrepassano gli ultimi faggi e quindi, su terreno più ripido, si guadagna facilmente la cresta sommitale.
02-Pochi metri prima dell'arrivo sulla cresta della Timpa Falconara
03-L'ambiente sulla cresta della Timpa Falconara
Anche oggi il vento non manca e ci attende una giornata dal meteo, per così dire, dinamico, non il massimo per camminare, ma molto suggestivo per le occasioni fotografiche che si creano. Sul crinale gli affioramenti calcarei mostrano evidenti segni di carsismo superficiale sotto forma di vaschette di corrosione e scanalature che rendono il terreno piuttosto articolato. Un primo risalto va aggirato sulla sinistra mentre l'ultima rampa si può evitare passando comodamente sulla destra. In ogni caso si arriva senza problemi sulla larga ed erbosa vetta della Timpa Falconara, contrassegnata da un grande cippo (m 1656). Non siamo soli, due cani di piccola taglia sono saliti per conto loro in vetta e ora gironzolano attorno cercando freneticamente qualcosa al suolo.
04-In vetta alla Timpa Falconara
05-La dorsale rocciosa della Timpa Falconara vista dalla cima
06-La Timpa di San Lorenzo e i piani
07-Massi carsificati poco sotto la cima della Timpa Falconara
Durante la sosta il tempo migliora e il panorama si apre su Terranova di Pollino e sulla breve cresta che abbiamo percorso. Dalla parte opposta invece le nubi si divertono a creare bellissimi giochi di luce sulla più massiccia Timpa di San Lorenzo mentre l'ampia valle sotto di noi è percorsa dalle ombre dei grossi nuvoloni in rapido movimento.
08-La pista verso il rifugio Segheria