il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • IMG_9581
    Basilicata - Nel Parco della Murgia Materana
  • IMG_9609-HDR(2)
    Basilicata - Nel Parco della Murgia Materana
  • IMG_9622
    Basilicata - Nel Parco della Murgia Materana
  • IMG_9677
    Basilicata - Nel Parco della Murgia Materana
  • IMG_9701
    Basilicata - Nel Parco della Murgia Materana
BlogSentieriNatura
venerdì 7 ottobre 2016

Nel Parco della Murgia Materana

Già durante la visita alla città di Matera, patrimonio UNESCO, lo sguardo si sofferma spesso sull'altro lato del profondo solco che separa la città dall'altopiano della Murgia. Tutta la zona è inserita nel Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri e costituisce un tutt'uno con la celebre città dei Sassi. Percorrere i sentieri del Parco aiuta a comprendere gli spazi e le motivazioni che hanno portato l'uomo ad abitare i suoi anfratti fin dal remoto passato. Le due realtà sono fisicamente vicinissime, separate solo dal canyon scavato dal torrente che si è aperto la strada creando alcuni meandri. Da una parte si è sviluppata la città, favorita dalla maggior presenza di pietra tenera e lavorabile e per la facilità di approvvigionamento idrico. Ingegnose opere idrauliche quali le cisterne sono ancora oggi visitabili nel centro storico. Anche l'alloggio che abbiamo scelto, per fare un esempio, è stato ristrutturato proprio a partire dai vani di antiche cisterne. Dall’altra parte della Gravina si estende la Murgia. L’etimologia fa andare al termine murex, che in latino designava una pietra acuminata. E’ una zona collinare che ondeggia tra prati magri, macchie arbustate e pendii scoscesi. I sentieri che la percorrono anche in ottobre sono costellati dalle piccole fioriture della santoreggia, della rucola selvatica, della campanula pugliese e del profumato timo. Su uno zoccolo di pietra dura si alza lo spessore di roccia di una antica spiaggia: si tratta di calcarenite, strato facilmente erodibile e soggetto alla formazione di antri e grotte naturali. Grazie a queste sue caratteristiche, l'uomo fin dai tempi preistorici vi ha cercato riparo ingrandendo e modellando queste cavità secondo le sue esigenze.
01-Matera dalla chiesa della Madonna delle Vergini01-Matera dalla chiesa della Madonna delle Vergini
02-L'interno della chiesa rupestre di Madonna di Monte Verde02-L'interno della chiesa rupestre di Madonna di Monte Verde
03-Pareti cariate fanno da sfondo alla chiesa Madonna di Monte Verde03-Pareti cariate fanno da sfondo alla chiesa Madonna di Monte Verde
In tempi più recenti giunse anche la necessità di trovare spazi riparati per il culto. Nacquero così le chiese rupestri che oggi possiamo visitare e se solo alcune di queste conservano ancora una struttura articolata e pitture al loro interno, tutte indistintamente regalano emozioni forti che rimandano a una storia antica. Nel nostro girovagare nella Murgia materana abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati da Mario, geologo e guida ufficiale del Parco. Assieme a lui abbiamo potuto scoprire aspetti naturali e storici, difficilmente identificabili con una visita in autonomia. Partenza e arrivo è il Centro di Educazione Ambientale di Matera (CEA), ospitato presso Jazzo Gattini. E' questo un antico ovile del XIX secolo, di pianta rettangolare e circondato da muretti a secco. Al parcheggio facciamo subito conoscenza con il carrubo che sorveglia l'accesso: un albero sempreverde con il quale certo non abbiamo familiarità! L'escursione inizia con una larga ansa verso nord, necessaria per attraversare il profondo solco che ci separa dal primo nucleo di chiese rupestri.
04-Balze rocciose interrompono la continuità della Murgia Materana04-Balze rocciose interrompono la continuità della Murgia Materana
05-Matera incorniciata dall'ingresso di Madonna degli Angeli05-Matera incorniciata dall'ingresso di Madonna degli Angeli
La prima che incontriamo è la Chiesa di Madonna delle Vergini, l'unica ancora aperta al culto. Mario poi ci porta verso il fondo della Gravina dove si trova la Chiesa di Madonna di Monte Verde, collocata in una posizione molto particolare, ai piedi di una parete rossastra e cariata. Su una collina, in posizione straordinaria verso Matera, si trova la Chiesa di Madonna degli Angeli. E' interamente scavata nella roccia e mostra i resti di alcuni affreschi, ora piuttosto deteriorati. Ci troviamo sul filo di un panoramico crinale e ci soffermiamo volentieri a visitare i resti degli interni con le grandi aperture mentre Mario ci racconta i dettagli storici. Il percorso ora prevede la discesa verso il fondo della Gravina e il suo guado in un punto facilitato da sassi affioranti. Seguendo il corso del rio arriviamo fino al recente ponte sospeso con il quale ci riportiamo sul versante della Murgia. Qui arrivano anche parecchi turisti che scendono dai Sassi di Matera tramite un largo sentiero. All'inizio di questo, un cartello segnala il divieto di scendere nel canyon con le infradito o i tacchi alti: evidentemente qualcuno ci ha provato. Dal ponte, il sentiero sale ad ampie svolte fino a guadagnare nuovamente il ciglio del grande altopiano di Murgia Timone.
06-Matera vista dalla Murgia materana06-Matera vista dalla Murgia materana
07-L'altare della chiesa di Sant'Agnese07-L'altare della chiesa di Sant'Agnese
08-Madonna affrescata all'interno della chiesa rupestre delle tre porte08-Madonna affrescata all'interno della chiesa rupestre delle tre porte
Mario ci porta a visitare l'interno di una recinzione dove sono state girate recentemente alcune riprese del nuovo Ben Hur. Successivamente raggiungiamo le quote più elevate dell'altopiano, luoghi prediletti dai registi per alcune celebri scene di Crocifissione come quella di The Passion. Percorrendo un dedalo di deviazioni, passiamo a visitare gli interni della Chiesa di Sant'Agnese e della Madonna delle Tre Porte. Di quest'ultima colpisce la storia degli affreschi trafugati da un professore tedesco, tale Rudolf Kubesh, una vicenda purtroppo indicativa dello stato di abbandono e degrado in cui versa il nostro patrimonio storico. Dopo una ultima ansa, la nostra guida ci porta a visitare la Chiesa delle Croci, impreziosita da numerosi graffiti e affreschi. Durante il rientro a Jazzo Gattini il nostro commiato dalla Murgia ha i colori del brullo paesaggio autunnale, accesi a tratti da un controluce sui Sassi di Matera.
09-L'architettura scavata nella roccia all'interno di Madonna delle Croci09-L'architettura scavata nella roccia all'interno di Madonna delle Croci
10-Sulla via di ritorno allo Jazzo Gattini10-Sulla via di ritorno allo Jazzo Gattini
Commenti
  • 04/12/2023 Il 21 novembre ho ripercorso l'itinerario lungo la Murgia materana, stavolta scendendo dalla città verso il ponte che attraversa la Gravina (il cartello che avverte sulla necessità di calzature adeguate è sbiadito ma attuale). L'anello è davvero ricco di vedute interessanti e sempre diverse su Matera. Delle innumerevoli chiese rupestri, quelle più meritevoli o da poco restaurate sono state protette da cancellate metalliche a difesa dei vandali che scarabocchiano sopra gli antichi affreschi. Non si pensi che gli sgorbi siano opera di persone di un tempo... ho letto un graffito datato aprile di quest'anno... Colchici e campanule fioriscono ancora a stagione inoltrata.L'alveo del corso d'acqua sul fondo del canyon è un luogo appartato, dove sono di casa gli uccelli acquatici.
  • Invia un commento
A cura di
Scegli una zona
Mappa Scarica il tracciato kml Scarica il tracciato gpx Visualizza mappa dettagliata - Apertura su nuova finestra
Profilo altimetrico
Ricerche
In evidenza
Ultimi post
Le guide di SentieriNatura
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva