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    Gruppo di Bocche - Col Margherita
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domenica 20 luglio 2014

Anello del Col Margherita dal Passo di San Pellegrino

Il Col Margherita è la cima posta immediatamente a sud del passo di San Pellegrino. A dispetto del nome, raggiunge la ragguardevole quota di 2550 metri di altezza. Tutta la catena di Bocche, per la sua posizione strategica, fu teatro durante la Grande Guerra di aspri scontri e non mancherà l'occasione di vedere diverse testimonianze di quel conflitto. Punto di partenza dell'escursione è il Passo di San Pellegrino dove si lascia l'auto destreggiandosi tra aree libere e a pagamento.
01-Il rado lariceto lungo la salita al Col Margherita01-Il rado lariceto lungo la salita al Col Margherita
Dal parcheggio di fronte all'impianto di Costabella, un cartello segnala l'inizio del segnavia 658 che entra, poco evidente, nel pascolo. Cercando i paletti segnavia si attraversa la zona prativa ritrovando al suo margine un buon sentiero che inizia a salire nel rado bosco. Si interseca un rio e lo si segue per un breve tratto fino ad arrivare ad una sorta di ripiano con rododendri, eriofori e larici. Qui dalla carta dovrebbe staccarsi a destra un sentiero che sale direttamente al Col Margherita: la zona però è molto articolata e non c'è traccia di diramazioni. Proseguiamo allora sul segnavia principale che dopo poco interseca il tracciato di una pista da sci. Qui decidiamo di abbandonare il 658, che si allontana aggirando una costa e portandosi sopra il lago di Cavia, e seguiamo la pista che sembra invece salire nella giusta direzione. I pensieri spaziano sul contrasto tra i manufatti ricreativi e quelli bellici sparsi sul Col Margherita che vedremo più in alto. Il paesaggio che si attraversa è ora evidentemente compromesso dagli impianti e, col senno di poi, forse avremmo fatto meglio a utilizzare la funivia per salire velocemente e avere più tempo a disposizione per qualche sosta fotografica. Tra un pensiero e uno sguardo attorno, tra i piloni e i turisti che scendono a piedi dalla stazione di arrivo della funivia, raggiungiamo anche noi l’edificio.
02-Il versante nord est del Col Margherita02-Il versante nord est del Col Margherita
03-Fioriture di ambretta strisciante03-Fioriture di ambretta strisciante
04-I pilastri del Col Margherita04-I pilastri del Col Margherita
A destra la montagna precipita bruscamente verso il fondovalle e ci fermiamo per una breve sosta ad ammirare la bellissima visuale sul Passo di San Pellegrino e sulla catena montuosa che lo chiude a settentrione. Pochi metri di risalita ci separano dalla cima vera e propria del Col Margherita (m 2550). Da qui si snoda un sentiero, l'Alta Via della Mariotta, che con piccoli saliscendi percorre tutto l’altopiano inclinato che costituisce il versante sud del Col Margherita. Sono i Lastei di Pradazzo, una landa costituita da prati disseminati da grossi blocchi di pietre grigio verdi. Dopo la breve discesa ad una insellatura, si rimonta al pulpito di quota 2575 per poi scendere alla forcella della Vallazza (m 2521).
05-La Marmolada dal Col Margherita05-La Marmolada dal Col Margherita
06-Panorama dalla sommità del Col Margherita06-Panorama dalla sommità del Col Margherita
07-Il passo di San Pellegrino e la Cima dell'Uomo dal Col Margherita07-Il passo di San Pellegrino e la Cima dell'Uomo dal Col Margherita
08-Verso la cima Iuribrutto08-Verso la cima Iuribrutto
Lasciata a destra una variante ripida alla Cima Iuribrutto, il nostro sentiero prosegue più o meno in quota su terreno ora molto articolato. La stagione delle fioriture è appena iniziata tanto che in salita abbiamo incontrato rododendri e botton d'oro mentre sull'altopiano sono ancora presenti la primula glutinosa e il ranuncolo glaciale. Si riprende quota raggiungendo i resti di alcuni baraccamenti italiani della Grande Guerra e, con un'ultima risalita, si arriva al costone sud del monte, segnato da alcune croci di legno. Ci troviamo ora alla base del ripiano inclinato che porta alla Cima Iuribrutto. Il tempo è in deciso peggioramento e per l'ennesima volta dobbiamo rimandare la salita a un'altra occasione. Seguiamo quindi il segnavia principale che ora scende verso la sforcela Grana (m 2381) con il suo piccolo bivacco Iuribrutto (una semplice e piccola tettoia con panca).
09-Nei pressi della forcella di Vallazza09-Nei pressi della forcella di Vallazza
10-Il villaggio di guerra sulle pendici del monte Iuribrutto10-Il villaggio di guerra sulle pendici del monte Iuribrutto
11-Resti della mulattiera11-Resti della mulattiera
12-Croce ai piedi di Cima Iuribrutto12-Croce ai piedi di Cima Iuribrutto
13-In discesa verso Sforcela Grana13-In discesa verso Sforcela Grana
14-Ranuncolo glaciale a Sforcela Grana14-Ranuncolo glaciale a Sforcela Grana
15-Rodiola15-Rodiola
16-Primula glutinosa16-Primula glutinosa
17-Anemone sulfureo17-Anemone sulfureo
Ci fermiamo per una sosta, ma ovviamente inizia a piovigginare sottile ponendo fine anche alle velleità macro fotografiche. Imboccato il segnavia 628, facendo attenzione al terreno scivoloso, attraversiamo una grande pietraia. Chiazze di neve residua coprono a tratti massi e cavità, e vanno attraversate con attenzione. In breve si arriva al bivio dove si lascia a sinistra la discesa diretta verso il fondovalle per portarsi a destra verso la base delle pareti. Alcuni nevai ripidissimi ci costringono a qualche aggiramento imprevisto ma finalmente si perviene alla sella a quota 2267 che ci separa dal Col de le Palue.
18-Cuscinetto di silene acaule18-Cuscinetto di silene acaule
19-Postazioni italiane sul Col delle Palue19-Postazioni italiane sul Col delle Palue
Il cielo si è rasserenato e possiamo continuare l’escursione con calma. Qui infatti sono state recentemente ristrutturate alcune gallerie di guerra italiane di prima linea: ne abbiamo visitate tre. Le prime due sono poco distanti dall’insellatura e facilmente raggiungibili. Proseguendo lungo i segnavia posti sulla linea di crinale del Col de le Palue si raggiunge un piccola pozza d’acqua e poi il bordo nord del colle stesso dove troviamo una terza galleria con una feritoia esposta in piena parete a picco sul passo di S. Pellegrino. Tornati sui nostri passi continuiamo a scendere con pendenza gradevole su un sentiero molto marcato tra prati, rodondendri e larici. Su mulattiera lastricata raggiungiamo un ampio ripiano dove traversiamo un torrentello a cui faranno seguito altri piccoli rii. Giunti a poca distanza dal passo scegliete il modo migliore per rientrare al parcheggio: il fondovalle è solcato da un reticolo di tracce attorno al lago di San Pellegrino.
20-Galleria sull'orlo del Col delle Palue20-Galleria sull'orlo del Col delle Palue
22-In discesa verso passo di San Pellegrino22-In discesa verso passo di San Pellegrino
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