Tra le escursioni sulla costa ligure di Levante non può certo mancare una visita al promontorio di Portofino, sede anche di un parco. Oggi quindi ci portiamo verso Camogli salendo poi alla frazione di San Rocco (comodo parcheggio a circa un km dal borgo). Seguendo la strada asfaltata raggiungiamo così la chiesa di Santa Maria della Salute dove inizia ufficialmente il reticolo di sentieri del parco di Portofino. I cartelli ci guidano ad imboccare la direzione per Mortola: si tratta di una comoda passeggiata vista mare che passa tra orti, olivi e le ultime abitazioni. Lasciamo a destra la scalinata che scende al mare verso san Nicolò e Punta Chiappa e continuiamo sul gradevole sentiero che, dopo poco, attraversa anche le case di Mortola.
01-La spiaggia di Camogli
02-Le case di Mortola
03-La Punta Chiappa
04-Tratto gradinato lungo il sentiero per il monte di Portofino
Il percorso, trasformatosi finalmente in vero e proprio sentiero, entra nella boscaglia arrivando in breve alla località Fornelli dove si trova il bivio principale del nostro anello. Per ora ci teniamo a sinistra, in direzione San Fruttuoso via Toca, con un doppio triangolo vuoto come segnavia. La salita si snoda gradevole con una lunga serie di svolte che terminano al crocevia di Toca (m 450, punto sosta ombreggiato con tavolo e panche). Da qui vale la pena compiere una breve deviazione fino al Semaforo Nuovo, ottimo punto di osservazione sulla costa e sulle sottostanti Batterie. Un grande pino marittimo sorveglia uno dei due edifici, ora del corpo forestale. Tornati al punto di sosta, la salita riprende portandoci in breve alla sella Porcile (m 532) e quindi alla vetta del monte di Portofino (m 610) dove si trova il Semaforo Vecchio. La cima, occupata da un impianto di antenne e circondata dal bosco, delude un poco le nostre aspettative facendoci ripartire veloci verso Pietre Strette.
05-Il semaforo nuovo
06-Il grande pino sul ripiano del Semaforo nuovo
07-Cascatelle presso la località Molini
08-La torre Doria poco sopra San Fruttuoso
La discesa si svolge in un bosco diverso: sul terreno, al posto delle essenze mediterranee, ora ci sono anemoni e pungitopo. Oltrepassato Pian Lungo si arriva a Pietre Strette il cui nome ben riassume le caratteristiche del luogo: una specie di strettoia compresa tra grandi affioramenti di conglomerato. Al crocevia prendiamo per San Fruttuoso scendendo lungamente nel bosco con una serie di svolte che portano ad uscire su pendici più aperte. In località Caselle si passa accanto ad un rio dove si trova anche un rubinetto per l’acqua potabile (m 295), e poi giù ancora fino a Molini dove troviamo un agririfugio e il punto informativo del Parco di Portofino. Le svolte del sentiero si accostano ad un corso d’acqua e alle varie cascatelle che esso forma. Scesi quasi a livello del mare, eccoci alla torre Doria e dopo poco alla basilica di San Fruttuoso di Capodimonte che si trova proprio affacciata sulla baia. La torre Doria fu costruita con funzioni di avvistamento mentre la basilica, antichissima (le prime notizie sono del 711), oggi è parzialmente ingabbiata, per un restauro in corso. Luogo molto bello e raccolto, la piccola baia con il complesso abbaziale si trova però circondata da attività commerciali e da un turismo rumoroso che arriva via mare. Qui infatti ci si arriva a piedi come noi oppure tramite un servizio di battello con partenze da vari punti della costa. Oggi è giorno di scolaresche in gita e parecchi ragazzi sostano sulla spiaggetta davanti alla basilica e al suo museo.
09-La baia che ospita San Fruttuoso
10-La basilica di San Fruttuoso con la spiaggetta
11-Fioriture di cisto femmina
12-Il sentiero sopra Cala dell'Oro
Per il rientro è previsto il sentiero basso e cioè quello decisamente più avventuroso che, con diversi saliscendi, riporta a San Rocco traversando sopra le scogliere. Per scoraggiare i meno preparati un cartello segnala che si tratta di un percorso per esperti, privo di acqua e copertura telefonica (è quasi come all'ingresso della Death Valley!). Seguendo due pallini rossi, iniziamo a risalire, avvolti dai profumi dei cisti e del timo, su un tracciato in terra battuta. Le curve sono ripide e ravvicinate e qui, sotto il sole pomeridiano, esibiamo il nostro allenamento. Finalmente si raggiunge il valico di costa del Termine (m 275) dove c’è il primo cambio di pendenza. Altro cartello: da qui non potremo avere copertura telefonica, ce ne faremo una ragione. Ci attende ora una ripida discesa dapprima nel bosco e poi su un tracciato malagevole, intersecato da placche di conglomerato. Si scende ulteriormente a oltrepassare il greto di un rio aiutandosi con le prime catene (Cala dell’Oro, m 77). Il percorso prosegue con alcuni saliscendi sopra la Cala dell'Oro (diversi punti attrezzati) ed infine riprende a salire per avvicinarsi all’ultima difficoltà costituita dal passo del Bacio: una rampa attrezzata, larga ma esposta. Oltre questa si iniziano a scorgere le Batterie (fortificazioni della seconda guerra mondiale) che si trovano sulla successiva costa. Contorniamo anche l’ultima rientranza e arriviamo al punto dove si trovano queste costruzioni belliche. Erano postazioni pensate in funzione antinave, a protezione della costa ligure di Levante. Dal piccolo centro visite, si può scendere sulla sinistra per visitare altri manufatti. Ripreso il sentiero principale non resta che seguirlo per raccordarsi con il percorso dell’andata.
13-Un punto impervio del sentiero di rientro
14-Le attrezzature sulle placche rocciose
15-Le case di Mortola
16-Lungo le strette viuzze di Mortola
17-Maggiociondoli fioriti presso San Rocco