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    Fanes Sennes Braies - Picco di Vallandro
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    Fanes Sennes Braies - Picco di Vallandro
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    Fanes Sennes Braies - Picco di Vallandro
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domenica 9 settembre 2007

Picco di Vallandro da Pratopiazza

Ultimo giorno in val Pusteria: il tempo, dopo la nevicata fuori stagione dell'altro giorno, si è rimesso al bello e decidiamo di approfittarne per un'ultima escursione prima del rientro in Friuli. Imboccata quindi la valle di Braies, al bivio di Ferrara (Schmieden) ci teniamo a sinistra pagando poi la gabella di Ponticello per salire con l'auto al grande parcheggio di Pratopiazza (m 1979).
01-La Croda Rossa d'Ampezzo da Pratopiazza01-La Croda Rossa d'Ampezzo da Pratopiazza
02-Il gruppo del Cristallo dalle pendici del Picco di Vallandro02-Il gruppo del Cristallo dalle pendici del Picco di Vallandro
03-Panorama sulle Dolomiti dalle pendici del Picco di Vallandro03-Panorama sulle Dolomiti dalle pendici del Picco di Vallandro
04-Il pulpito panoramico della Piramide04-Il pulpito panoramico della Piramide
La giornata è splendida e, probabilmente a causa del tempo incerto dei giorni scorsi, oggi il Picco di Vallandro è stato scelto come meta da un gran numero di escursionisti che piano piano vanno riempiendo il parcheggio. Si tratta di una meta molto frequentata vista la possibilità di arrivare a una quota ragguardevole e molto panoramica senza particolari difficoltà ad eccezione dei circa 900 metri di dislivello. Assieme quindi a molti altri ci avviamo lungo la strada fino al primo hotel per poi seguire a sinistra il segnavia n.40 che sfiora una cappelletta. Con il primo marcato tornante la direzione si orienta definitivamente verso la nostra meta. Oltrepassati gli ultimi cembri isolati, la larga mulattiera rimonta in diagonale l'Alpe di Vallandro intersecando dopo poco un rivolo ghiaioso. Con il progredire della quota la Croda Rossa alle nostre spalle inizia ad assumere il classico profilo mentre ai suoi piedi si possono apprezzare i pascoli di Pratopiazza (Platzwiesen) in tutta la loro estensione. Si continua così fino ai 2400 m di quota quando il sentiero si sposta verso destra per evitare una fascia rocciosa.
05-Rocce sommitali del Picco di Vallandro05-Rocce sommitali del Picco di Vallandro
06-Rocce sommitali del Picco di Vallandro06-Rocce sommitali del Picco di Vallandro
07-Breve tratto attrezzato presso la cima del Picco di Vallandro07-Breve tratto attrezzato presso la cima del Picco di Vallandro
08-In cima al Picco di Vallandro08-In cima al Picco di Vallandro
Sulle cime secondarie sopra di noi (le cosiddette Piramidi) si sono radunati diversi escursionisti che sembrano occupati in qualche sorta di commemorazione. Ancora in diagonale sugli ultimi verdi si raggiunge intorno ai 2700 m di quota la linea di cresta, affacciata sui dirupi orientali. Si prosegue, ora su terreno ghiaioso, tenendosi a breve distanza dal filo e con un'ultima risalita ci si porta su una spalla dalla quale finalmente appare la vetta. Da questa ci separa un gradino ed un breve tratto di cresta, esile ed un poco esposta ma ben assicurata da un cavo passamano. Per ghiaie, assieme ad un numero esagerato di escursionisti, arriviamo infine alla cima del Picco di Vallandro (Durrenstein): ci troviamo a 2839 metri di quota, raggiunti in maniera tutto sommato non difficoltosa. Il panorama che si apre intorno a noi, complice anche la limpida aria settembrina, è di quelli che si ricordano a lungo e fa passare in secondo piano la vociante presenza umana.
09-Il Serla dalla vetta del Picco di Vallandro09-Il Serla dalla vetta del Picco di Vallandro
10-La crestina attrezzata del Picco di Vallandro10-La crestina attrezzata del Picco di Vallandro
11-Cirri di settembre sopra il Picco di Vallandro11-Cirri di settembre sopra il Picco di Vallandro
12-Il pendio erboso del Picco di Vallandro12-Il pendio erboso del Picco di Vallandro
Commenti
  • 10/09/2018 Mercoledì di sole, la navetta ci porta a Pratopiazza, quella strada mostra ad ogni curva i segni del maltempo passato, ovunque colate ghiaiose ammonticchiate ai lati, impressionano. E ci si infila subito lungo il sentiero 40, ed inizia subito la fila di chi sale, siamo un popolo variegato di salitori, qualcuno si fermerà all'antecima, prima della catena, aria frizzante nonostante il sole e gran panorama. Lungo la discesa molto gradita la sosta alla sorgente, pediluvio rigenerante mentre dai sottostanti rifugi sale odor di cibo
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