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    Alpi Retiche - Giro dei Sette Laghi
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BlogSentieriNatura
domenica 18 luglio 2004

Giro dei Sette Laghi dalla Val Ridanna

L’acqua è il tema di questa escursione ad anello: laghi, torrenti, nuvole e neve residua ci hanno mostrato tutti gli stadi dell'elemento, compresa qualche goccia di pioggia! Punto di partenza è il parcheggio presso il Museo delle Miniere (m 1426) in fondo alla val Ridanna. L’itinerario potrebbe iniziare da qui attraverso la pista di servizio oppure il sentiero minerario (segnavia 28), ma se è attivo il servizio del bus per i gruppi impegnati nella visita alle miniere è possibile risparmiare un notevole dislivello ed avere a disposizione più tempo per visitare con calma la zona dei laghi. Raggiunta comunque la malga Posch Alm (m 2114) che è anche punto di ristoro, si segue il sentiero n.33 che sale in diagonale a destra passando sopra lo scivolo della rotaia che serviva per il trasporto a valle del minerale.
01-Il pascolo della PoschAlm01-Il pascolo della PoschAlm
02-L'antica sede della rotaia per il trasporto del minerale02-L'antica sede della rotaia per il trasporto del minerale
03-Verso il passo dell'Erpice03-Verso il passo dell'Erpice
04-Verso il passo dell'Erpice04-Verso il passo dell'Erpice
05-Il grande Lago dell'Erpice05-Il grande Lago dell'Erpice
Poco dopo il sentiero piega decisamente a sinistra per risalire una verde valletta percorsa da un impetuoso torrente. Lasciato a sinistra il segnavia 33b per la forcella di Monteneve, si raggiunge un ripiano glaciale disseminato di sassi ai piedi delle Moarer Weissen. Il sentiero passa ora poco sopra le acque del lago dell’Erpice (Moarer Egeten See) attraversando in diagonale un candido ghiaione che contrasta non poco con il colore prevalente delle rocce.
06-Le MoarerWeissen 06-Le MoarerWeissen
07-Il primo lago coperto da una leggera coltre bianca07-Il primo lago coperto da una leggera coltre bianca
08-Nevai in dissolvimento lungo il torrente08-Nevai in dissolvimento lungo il torrente
Si giunge così al passo dell’Erpice (Eget Joch, m 2695) affacciato su un paesaggio lunare e ondulato dove occorre fare attenzione all’orientamento specialmente se il terreno è ancora innevato. Qui infatti il segnavia n.33 scende direttamente verso nord mentre noi dobbiamo tenerci a sinistra sul 33b per valicare un’ulteriore costa (m 2704). Finalmente ci si affaccia sulla valle dei laghi che ora inizieremo a percorrere in discesa seguendo il filo conduttore del piccolo corso d’acqua che li collega. La testata della valle è ancora abbondantemente innevata e non sempre i segnavia sono visibili, ma si tratta di percorrere tutto il fondo del vallone, tenendosi più in basso un poco sulla sinistra. E’ questo senza dubbio il tratto più bello dell’intera escursione con il sentiero che attraversa questo paesaggio quasi primordiale formato da specchi d’acqua, rocce modellate, prati acquitrinosi e lembi di prateria alpina.
09-Il sentiero percorre in falsopiano la valle dell'Erpice09-Il sentiero percorre in falsopiano la valle dell'Erpice
10-Nevai in scioglimento lungo la valle10-Nevai in scioglimento lungo la valle
11-I laghi nella parte bassa della valle11-I laghi nella parte bassa della valle
12-I laghi nella parte bassa della valle12-I laghi nella parte bassa della valle
13-Il lago Torbo13-Il lago Torbo
14-L'impetuoso corso del torrente nella parte bassa della valle14-L'impetuoso corso del torrente nella parte bassa della valle
15-Verso la Sandboden15-Verso la Sandboden
16-Segnavia nella piana della Sandboden16-Segnavia nella piana della Sandboden
17-L'alto corso del Ferner Bach17-L'alto corso del Ferner Bach
18-Il ponticello sulla forra18-Il ponticello sulla forra
Con una discesa più marcata si passa sopra il Lago Torbo (Truber See) per poi proseguire lungo il corso del torrente. Si giunge così alla Sandboden, una vasta piana glaciale disseminata di ciottoli e percorsa da un torrente che forma una piccola e stretta gola. Il passaggio avviene tramite un ponticello oltre il quale è necessario rimontare il dosso che sorregge il rifugio Vedretta Piana (Grohmanhutte, m 2254). Il tempo è incerto e una sosta per riscaldarci con un tè e una fetta di torta risulta assai gradita. Dal rifugio ci attende ora la discesa fino a Masseria sul segnavia n.9.
19-Il Ferner Bach a valle del ponticello19-Il Ferner Bach a valle del ponticello
20-Il ripiano glaciale dal rifugio Vedretta PIana20-Il ripiano glaciale dal rifugio Vedretta PIana
21-Cascate lungo il sentiero di rientro21-Cascate lungo il sentiero di rientro
22-Il sentiero lungo il corso del Ferner Bach22-Il sentiero lungo il corso del Ferner Bach
23-Il sentiero lungo il corso del Ferner Bach23-Il sentiero lungo il corso del Ferner Bach
24-Verso la Sennerbodenalm24-Verso la Sennerbodenalm
25-La piana della Sennerbodenalm25-La piana della Sennerbodenalm
Questo scende lungamente sul fianco sinistro della valle sfiorando alcune cascate fino al ripiano della Sennerboden Alm (m 1717). A valle di questa il segnavia attraversa il Ferner Bach per portarsi sul lato destro dove la discesa prosegue, sempre varia e interessante, fino al parcheggio delle miniere.
26Lungo il corso del del Ferner Bach poco prima delle miniere26Lungo il corso del del Ferner Bach poco prima delle miniere
Commenti
  • 28/08/2016 Partiti dal parcheggio di fondovalle mentre le navette caricavano e caricavano, ci siamo si goduti il paesaggio bucolico ma il dislivello poi si è fatto sentire anche perchè avevamo ancora da smaltire gli oltre 1700 m. del giorno precedente. Evitata la Poschalm per raccordarci al sentiero soprastante lungo la verticale discesa dei carrelli della miniera, le pietre luccicano, qua si estraeva argento ed altri metalli preziosi, la più alta miniera d'Europa. Si sale mentre il paesaggio cambia al primo lago, blu luccicante, contornato da cime bianche di ghiaia e sabbia che scivola, e poi il passo, il valico Egetjoch già a quota m.2693, vento di forcella che ristora, oltre il passo si apre un altro mondo, una vasta spianata glacialepercorsa da innumerevoli rigagnoli e torrentelli impetuosi (guado a piedi nudi: rinascita...) alimentati da innumerevoli cascate, ovunque spettacolari distese di eriofori ondeggianti. Si cerca di seguire abbastanza fedelmente ometti e segnavia del sentiero 33a che conducono agli altri laghi dal caratteristico colore ceruleo, qualche incertezza sulla via da seguire quando i sentieri 33 e 33a si congiungono, non ci è ben chiara la prosecuzione verso il rifugio Vedretta Piana lassù davanti, abbiamo temuto di dover salire fino al soprastante rifugio Vedretta Pendente, un nido d'aquila. Attraversato uno alla volta il ponte sulla forra dove un torrente scorre violento, con un cavo si aggira uno sperone che porta finalmente a rifugio Vedretta Piana, la discesa lungo il ripido sentiero 9 è ancora lunga e accompagnata dalla violenza del torrente che scorre nella forra a destra. Capre ci precedono lungo il sentiero, non si scostano ed è meglio seguirle con calma perchè il sentiero oltre che ripido è anche stretto e poi finalmente ricompare il color verde dei pascoli e le strutture della miniera. (24.08.2016)
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