La Val d'Ultimo, per la sua posizione defilata, costituisce una meta ideale per l'escursionista in cerca di tranquillità grazie anche alle centinaia di km di sentieri a disposizione. Il paesaggio è quello classico delle valli tirolesi punteggiate da piccoli centri abitati circondati da prati, boschi e alte montagne. Oltre a questo la Val d'Ultimo è nota anche per ospitare masi molto antichi e soprattutto alcuni maestosi esemplari di larice che la tradizione vuole ultra millenari.
01-San Nicolò
02-Cascatelle lungo la via dei Masi
03-Masi in val d'Ultimo
Un itinerario, lungo ma dal dislivello contenuto, offre la possibilità di visitare tutto questo in un'unica giornata: è la Via dei Masi della Val d'Ultimo (Ultner hofeweg), un classico percorso di fondovalle che ha inizio poco dopo Pracupola e arriva fino a Santa Gertrude. Visto che si tratta di quasi 18 km, si possono studiare varie interruzioni e c'è anche la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per il rientro. Noi, complice anche il tempo incerto che ci ha impedito di salire in quota, abbiamo deciso di percorrerlo tutto salendo dal lato in ombra e scendendo dall'altro versante. La partenza si trova poco dopo Pracupola (Kuppelwies) intorno ai 1150 m di quota, dove le acque del rio Valsura (Falschauer Bach) si immettono nel lago di Zoccolo (Zoggler Stausee). Dalla partenza seguiremo sempre il segnavia Ultner Hofeweg che, tra piste e tratti di sentiero, risale la destra orografica della valle, ricoperto di estesi boschi. Poco prima di arrivare a Santa Gertrude, la segnaletica ci porta a visitare gli antichissimi larici della valle.
04-Cascata presso i larici millenari
05-I larici millenari della val d'Ultimo
06-Le sofferenze del legno
07-Larice millenario
Gli esemplari sopravvissuti al tempo e alle intemperie, prime fra tutte le slavine, sono in numero di tre, si trovano a 1430 m di quota e sono probabilmente tra le più antiche conifere d'Europa. Sofferti e tormentati dai fulmini, sono ancora vivi e ogni anno continuano a germogliare nonostante la linfa ormai scorra solo in una ridotta parte del tronco. Il loro diametro è notevole ma ciò che più impressiona è il pensiero di quante storie si siano avvicendate sotto le loro chiome! A Santa Getrude il percorso inverte la direzione e ora ci attende il lungo rientro sul lato soleggiato (non oggi...) della valle. Da questa parte si possono osservare alcuni masi molto antichi con la loro classica architettura, i tetti di scandole e gli steccati. Oltrepassato San Nicolò (St. Nikolaus), il percorso taglia ancora lungamente in quota ed infine scende a destra riportandosi esattamente al punto di partenza.
08-Lungo il sentiero dei masi in sinistra orografica
09-Orologio del campanile di San Nicolò
10-I masi di San Nicolò