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    Parco d'Abruzzo - Monte Amaro dalla Val Fondillo
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BlogSentieriNatura
mercoledì 23 ottobre 2013

Monte Amaro dalla Val Fondillo

Tra le tante idee che avevamo in mente, per l'ultima giornata nel Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise, dal cilindro salta fuori la salita alla cima del monte Amaro: sarà una scelta quanto mai fortunata per gli incontri faunistici e per le riprese.
01-Cervo in val di Sangro01-Cervo in val di Sangro
02-Faggi in val Fondillo02-Faggi in val Fondillo
03-Alle pendici del monte Amaro03-Alle pendici del monte Amaro
Di buon mattino siamo sulla strada tra Villetta Barrea e Opi, ma già qui è d'obbligo una sosta in quanto, in una radura a lato della strada, pascolano alcuni cervi. Non si fanno troppi problemi se l'auto accosta, si allontanano nel bosco invece se scendiamo dal mezzo. Poco più avanti entriamo a sinistra verso l'area del centro visite della val Fondillo dove lasciamo l’auto. La pista che risale la valle costituisce già l'occasione per una gradevole passeggiata. Nei mesi estivi il luogo è molto frequentato, ma oggi, a metà ottobre, ci siamo solo noi e un paio di grossi cani fortunatamente socievoli. Tenendosi un poco discosti dal torrente, percorriamo le prime ampie radure piegando poi a sinistra verso il cartello che segnala l'inizio del segnavia F1 per il monte Amaro. Una piccola passerella ci porta sull’altro lato del torrente dove ritorniamo praticamente sui nostri passi per un buon tratto, in un ambiente caratterizzato da ampie schiarite contornate dalla faggeta.
04-Praterie sul crinale del monte Amaro04-Praterie sul crinale del monte Amaro
05-Camosci appenninici sulle balze del monte Amaro05-Camosci appenninici sulle balze del monte Amaro
06-Limite del bosco sul monte Amaro06-Limite del bosco sul monte Amaro
Arriva così anche il punto dove si inizia finalmente a salire. Il sentiero disegna qualche svolta nel bosco portandosi progressivamente verso destra per uscire sulla costa occidentale del monte Amaro. Lungo questa si risale ora a strette svolte su terreno più aperto, rientrando più in alto nuovamente nella faggeta. Si prosegue a salire con pendenza decisa fino al punto dove il sentiero inizia a traversare marcatamente verso destra. Tagliando un ripido pendio boscato e rasentando alcune bancate rocciose, si aggira progressivamente la quota 1716. Con una ultima risalita, su terreno più aperto, si guadagna l’insellatura a quota 1690 (loc. Lo Stazzo) dove per la prima volta il panorama si apre anche sul versante opposto ed in particolare sul monte Marsicano.
07-Antecima del monte Amaro (quota 1850)07-Antecima del monte Amaro (quota 1850)
08-La cresta orientale del monte Amaro col lago di Barrea sullo sfondo08-La cresta orientale del monte Amaro col lago di Barrea sullo sfondo
09-Il monte Marsicano dal monte Amaro09-Il monte Marsicano dal monte Amaro
Il sentiero taglia ora in diagonale il pendio erboso riportandosi ben presto in cresta. La seguiamo, in un percorso di grande respiro, nel suo assottigliarsi fino alla quota 1850. Quella che pensavamo fosse la cima del monte Amaro, in realtà si rivela solo l’antecima. Si scende quindi alla depressione successiva rimontando la cresta, ora sottile e rocciosa, fino alla cima del monte Amaro (m 1862). Il monte è piuttosto isolato dalle altre quote e offre un panorama a 360 gradi su questo settore del Parco e già questo è motivo di grande soddisfazione. Inoltre, poco sotto le rocce della cresta, sullo scosceso versante sud, si sta riposando una numerosa colonia di camosci appenninici. Adulti e piccoli, tranquillamente sistemati sugli strapiombi meridionali, si sono lasciati osservare e fotografare lungamente: non male come giorno di commiato dal Parco!
10-Mamma e cucciolo di camoscio appenninico10-Mamma e cucciolo di camoscio appenninico
11-Le scoscese balze meridionali del monte Amaro11-Le scoscese balze meridionali del monte Amaro
12-La sommità del monte Amaro12-La sommità del monte Amaro
Il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) è una sottospecie del camoscio, presente solo sull'appennino centrale e sottoposto a tutela. Dall'originario nucleo di soli 30 individui all'inizio del 1900, la colonia è aumentata di numero tanto che alcuni individui sono stati "espatriati" per ripopolare altre aeree dell'Appennino tra cui i monti Sibillini.
13-Autunno sulle pendici del monte Amaro13-Autunno sulle pendici del monte Amaro
14-Faggio in val Fondillo14-Faggio in val Fondillo
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