il portale dell'escursionismo montano
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • Traduci questa pagina con Google Traduttore
  • IMG_0504
    Fanes Sennes Braies - Sasso della Croce
  • IMG_0487
    Fanes Sennes Braies - Sasso della Croce
  • IMG_0449
    Fanes Sennes Braies - Sasso della Croce
  • IMG_0414
    Fanes Sennes Braies - Sasso della Croce
  • IMG_0408
    Fanes Sennes Braies - Sasso della Croce
BlogSentieriNatura
sabato 27 luglio 2013

Sasso della Croce

Una classica cartolina della Val Badia è il Sasso della Croce al tramonto quando le verticali pareti si colorano dei caldi colori del sole che è alla fine della corsa: un'immagine che non si scorda. Osservando le pareti dal fondovalle sembra difficile salire alla forcella rossastra che si nota sulla destra rispetto alla vetta. In realtà il sentiero c'è anche se è riservato ad escursionisti abituati al friabile terreno dolomitico.
01-Le bastionate del Sasso della Croce ancora in ombra01-Le bastionate del Sasso della Croce ancora in ombra
02-Il sentiero alla base del Sasso della Croce02-Il sentiero alla base del Sasso della Croce
03-Sulla prima rampa rocciosa03-Sulla prima rampa rocciosa
04-Traverso alla base delle pareti del Sasso della Croce04-Traverso alla base delle pareti del Sasso della Croce
L'escursione inizia da Badia presso Pedraces da dove sale la seggiovia che porta all’Ospizio della Croce. Dei due tronconi, il secondo ha una velocità davvero ridotta, ma ha comunque il pregio di portarci in quota abbastanza presto. Giunti all’Ospizio (m 2045), ci troviamo davanti ad un reticolo di direzioni: la nostra è quella del segnavia 7 che sale nella rada boscaglia di mugo per raggiungere in breve i ghiaioni basali. Si sale in diagonale su ghiaie raggiungendo la base di un marcato canalino compreso tra la montagna e un avancorpo. Senza entrare nel solco principale ci si alza sulla sinistra per poi traversare in alto su un esile sentierino dove iniziano le prime attrezzature fisse (cavi). Si arriva così facilmente ad un pulpito dove inizia la lunga diagonale che ci porterà sull'altopiano. Per un buon tratto il sentiero segue una serie di fasce detritiche intervallate da brevi tratti di collegamento su roccette. Seguendo le puntuali indicazioni si procede alternando queste brevi risalite, alcune delle quali anche attrezzate, con altrettanti traversi, a volte anche esposti, sopra grandi cengioni spioventi.
05-Verso il Ju de la Crusc05-Verso il Ju de la Crusc
06-Le grandi placche del Sasso delle Nove06-Le grandi placche del Sasso delle Nove
07-Il Sasso delle Dieci07-Il Sasso delle Dieci
08-Le verticali pareti del Sasso della Croce08-Le verticali pareti del Sasso della Croce
Si arriva così alla base di un tratto attrezzato più continuo che ha lo scopo di portarci alla cengia superiore. Il passaggio è più ripido, ma ben attrezzato e termina poco sotto le grandi pareti verticali che si contornano alla base fino ad un pulpito dove solitamente compare il sole. Dal ballatoio la vista si apre sull’ultimo traverso, più facile dei precedenti, che termina alla base del ghiaione rossastro che scende dal Ju dla Crusc. Ancora qualche passaggio attrezzato rasentando le pareti di sinistra ed eccoci al termine delle difficoltà.
09--Le verticali pareti del Sasso della Croce09--Le verticali pareti del Sasso della Croce
10-Il sentiero poco sotto la cima del Sasso della Croce10-Il sentiero poco sotto la cima del Sasso della Croce
11-Il bordo dell'altopiano della vetta del Sasso della Croce11-Il bordo dell'altopiano della vetta del Sasso della Croce
12-Sulla vetta del Sasso della Croce12-Sulla vetta del Sasso della Croce
Al Ju dla Crusc (m 2612) ci si apre improvvisamente il panorama sul particolare mondo di Fanes e sulle vette che lo contornano. Qui il sentiero inverte bruscamente la direzione e prende a salire dolcemente verso nord sulle praterie frammiste a pietraie. Accostandosi ad un vertiginoso intaglio possiamo apprezzare la verticalità delle pareti che sorreggono il Sasso della Croce. Infine per ghiaie e roccette sbrecciate si guadagna la frequentata vetta (l'Ciaval, m 2907). Tra i tanti salitori c'è una nutrita comitiva di sloveni e un paio di inglesi che faranno il nostro anello. La maggior parte mangia o guarda il panorama, nessuno si sofferma sui bellissimi tappeti di silene acaule, linaria alpina e cerastio che crescono numerosi qui intorno.
13-Il Sasso delle Dieci dal Sasso della Croce13-Il Sasso delle Dieci dal Sasso della Croce
14-Cuscinetto di silene acaule sulla cima del Sasso della Croce14-Cuscinetto di silene acaule sulla cima del Sasso della Croce
15-Le contorte pareti de La Varella15-Le contorte pareti de La Varella
16-Verso forcella de Medesc16-Verso forcella de Medesc
Tornati al Ju dla Crusc, proseguiamo per la forcella Medesc (segnavia 12b e poi 12), per un primo tratto in comune col 7. Lasciato quasi subito il sentiero che scende lungamente verso Fanes, si piega a sinistra per traversare una caratteristica zona di placche. Il sentiero scende poi bruscamente per arrivare alla base della inaspettata conca prativa che si trova sotto il Piz Medesc. Il tratto successivo è un poco malagevole e tortuoso in quanto si tratta di traversare una zona di bancate rocciose perpendicolari alla direzione di marcia. Ci si innesta così sul segnavia 12 e su questo si risale brevemente, quasi in falsopiano, alla ampia e dolomitica forcella de Medesc (m 2533) affacciata su un grande catino ghiaioso e racchiusa verso sud dalle stratificate pareti della Varella.
17-Il Piz de Medesc dalla forcella17-Il Piz de Medesc dalla forcella
18-In discesa nel catino ghiaioso di forcella de Medesc18-In discesa nel catino ghiaioso di forcella de Medesc
19-Le ghiaie della Val Medesc19-Le ghiaie della Val Medesc
Dalla forcella si cala in diagonale, dapprima sulla destra per ghiaie sottili e dure che rendono malagevole la discesa. Più in basso il sentiero con qualche svolta si porta sul fianco sinistro del vallone e qui finalmente inizia a scendere su terreno più consolidato. Alla base del canalone si confluisce nella fiumana ghiaiosa che poi si attraversa per ritrovare sul lato opposto un cartello segnaletico. Tralasciato il 12 che scende a la Villa, si imbocca a destra il 12a, bretella di raccordo col 15 per l’Ospizio. A questo punto inizia il lungo rientro che ci condurrà a contornare le pendici del Sasso della Croce ripercorrendo in senso inverso tutto quanto fatto in precedenza. Una volta confluiti nel 15, ci troviamo su un sentiero frequentato e ampio, tanto è vero che incontriamo subito la prima delle 14 ancone di una delle tante vie Crucis che salgono all’Ospizio. Il giro è lungo, occhio all’orario di chiusura della seggiovia!
20-La Varella dal Pra de Medesc20-La Varella dal Pra de Medesc
21-L'Ospizio della Croce e il Sasso21-L'Ospizio della Croce e il Sasso
Commenti
A cura di
Scegli una zona
Mappa Scarica il tracciato kml Scarica il tracciato gpx Visualizza mappa dettagliata - Apertura su nuova finestra
Profilo altimetrico
Ricerche
In evidenza
Nella stessa zona
Ultimi post
Le guide di SentieriNatura
© Redazione di SentieriNatura - Udine, - Ivo Pecile & Sandra Tubaro - Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 - Privacy & Cookies - Powered by EasyDoc - Webdesign by Creactiva