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    Col di Lana - Col di Lana
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BlogSentieriNatura
domenica 21 luglio 2013

Col di Lana dal passo di Valparola

Tra i tanti monti della Val Badia e delle zone immediatamente confinanti è indubbiamente la candida pietra dolomitica a farla da padrone nello scenario di colori. Il Sella, il Puez, il gruppo di Fanes, tanto per citare solo alcuni dei grandi massicci bianchi, hanno un paesaggio inconfondibile: al particolare tipo di roccia e di terreno è legata anche la flora, e l'escursionista sa che particolare è anche il fondo su cui si cammina (ghiaioni e sfasciumi su cui testare suole e ginocchia). Con un brusco cambio di colore, però, dal calcare a volte affiorano anche monti "scuri", di origine vulcanica, dove si cammina su grandi lastroni e suoli terrosi. Il Col di Lana è uno di questi.
01-L'ambiente alpino sotto le pale di Gerda01-L'ambiente alpino sotto le pale di Gerda
02-Le pale di Gerda02-Le pale di Gerda
03-In traverso sotto le pale di Gerda03-In traverso sotto le pale di Gerda
04-I torrioni del piccolo Setsas04-I torrioni del piccolo Setsas
Dal parcheggio presso il rifugio Valparola, posto poco prima dell’omonimo passo, gruppi di escursionisti, e noi con loro, partono verso una delle tante mete della zona. Cercando di mantenersi sul segnavia 23, evitiamo di imboccare le tracce che piegano a destra verso il Setsass e in leggera discesa percorriamo la conca erbosa sottostante, passando poco sopra il piccolo lago. Su terreno acquitrinoso andiamo a raggiungere un canalino roccioso scavato da un rio lungo sul quale caliamo con l’aiuto di passamani e qualche staffa. E' questa una di quelle escursioni che iniziano in discesa e allora perdiamo ancora quota per assecondare alla base alcune lame rocciose. Poi finalmente si riprende a risalire in moderata pendenza, traversando il detrito di falda che si origina dalle soprastanti Pale di Gerda. A luglio ci troviamo veramente in un giardino fiorito, tra ormini, rododendri, biscutelle e vulnerarie.
05-Il bivacco Sief05-Il bivacco Sief
06-Passo Sief06-Passo Sief
07-Passo Sief e il Setsas07-Passo Sief e il Setsas
08-Trincea sul costone di Cima Sief08-Trincea sul costone di Cima Sief
Tralasciamo a destra la scorciatoia alla selletta del piccolo Setsass per proseguire sul nostro 23, su terreno tormentato e ingombro di macigni originati probabilmente da una antica frana. Aggirato un costone erboso si prosegue in quota attraverso le pendici del piccolo Setsass interessate da qualche smottamento. Il nuovo bivacco Sief, una recente costruzione in legno, attrezzata con tavole e relative panche, ci accoglie a pochi metri dalla cresta che raggiungiamo in breve nei pressi di un crocifisso. Dal largo dosso erboso divalliamo dolcemente in pochi minuti al Passo Sief, compreso tra il Setsass e il Sief (m 2209).
09-Fioriture sul bordo della trincea09-Fioriture sul bordo della trincea
10-Attrezzature lungo la cresta di cima Sief10-Attrezzature lungo la cresta di cima Sief
11-Trincea coperta alle pendici del Col di Lana11-Trincea coperta alle pendici del Col di Lana
12-La chiesetta sul Col di Lana12-La chiesetta sul Col di Lana
Seguendo fedelmente la linea dell'ampio crestone nord occidentale del monte rimontiamo a strette svolte tra le emergenze storiche legate alla Grande Guerra che iniziano ad affiorare dal terreno scuro. Una linea trincerata è stata ben ripristinata e può essere percorsa al suo interno oppure tenendosi sui bordi. Si giunge così sotto la prima elevazione e quindi in breve sulla prima vetta odierna: il monte Sief (m 2424, croce).
13-La vetta del Col di Lana13-La vetta del Col di Lana
14-La cresta tra il Col di Lana e il Sief14-La cresta tra il Col di Lana e il Sief
15-Il camminamento in trincea coperta sotto il Col di Lana15-Il camminamento in trincea coperta sotto il Col di Lana
16-Ranuncoli glaciali a Cima Sief16-Ranuncoli glaciali a Cima Sief
Dalla cima inizia la parte più articolata ed interessante del percorso: un sentierino assicurato dal cavo passamano scende tra i lastroni fino ad una insellatura originata dallo scoppio di una mina austriaca nel 1917. Da qui i segnavia rimontano sul successivo dente superando una facile paretina verticale attrezzata con staffe e cavo. Il sentiero traversa ora sul versante destro con qualche piccolo saliscendi a poca distanza dalla linea del crinale che ora si fa sottile. Diversi ingressi di gallerie di guerra si notano ai lati del sentiero inducendo a qualche divagazione anche se per gran parte risultano difficilmente accessibili. Infine, dopo aver superato un'altra piccola depressione, percorriamo un tratto in trincea coperta, ricostruita di recente. Ci attendono ora un centinaio di gradini da salire per arrivare direttamente alla cima del Col di Lana (m 2452) sulla quale troviamo una grande croce, la chiesetta commemorativa e il bivacco poco più sotto. Sul versante opposto a quello di salita è possibile notare il grande cratere originato dallo scoppio della mina italiana che ha reso tristemente celebre questo luogo. Il ritorno è per la stessa via di salita.
17-Panorama e fioriture dalla cresta di Cima Sief17-Panorama e fioriture dalla cresta di Cima Sief
18-Attrezzature sulla cresta del Sief18-Attrezzature sulla cresta del Sief
19-Papaveri gialli sulla cresta di Cima Sief19-Papaveri gialli sulla cresta di Cima Sief
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