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    Alpi Retiche - Seeber Kopf
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giovedì 18 luglio 2013

Anello del Seeber Kopf da malga Curon

Oggi la partenza ci vede ancora a Curon presso il lago di Resia. Il lago è frequentato in queste belle giornate estive dagli amanti del windsurf con aquilone (sembra si chiami kite surf): sull'acqua con la tavola ai piedi si fanno trainare dalla forza del vento. La particolarità che però ha reso celebre il lago è la presenza del campanile che emerge dalle acque. Il lago di Curon era in origine naturale; si unificò con il lago di Resia grazie alla diga ultimata alla fine degli anni 40 del secolo scorso. L'innalzamento delle acque portò al sacrificio di 163 case di Curon Venosta, compreso il campanile, la cui parte superiore svetta ancora al di fuori dello specchio d'acqua.
01-Il campanile di Curon immerso nel lago01-Il campanile di Curon immerso nel lago
02-Il lago di Resia al tramonto02-Il lago di Resia al tramonto
03-Notturna al lago di Resia03-Notturna al lago di Resia
Per alzarci di quota approfittiamo del bus navetta che ogni giovedì porta fino alla malga Curon (Grauner Alm, m 2202) da dove poi percorreremo l’anello della cresta immediatamente a monte della malga stessa. Dallo stesso punto di partenza, invero, sono possibili molte varianti in quanto i crinali circostanti sono tutti facilmente percorribili. Scendiamo dal mezzo assieme a numerosi turisti, tutti di lingua tedesca, presso la malga di Resia, subito a contatto con gli alti pascoli della val Venosta. Tralasciamo il sentiero diretto all'Endkopf, che percorreremo in discesa, e saliamo lungo la pista inerbita che attraversa il pascolo della malga portandosi verso il fondo di una bellissima valletta erbosa. Una piccola volpe si accorge della nostra presenza e scappa trotterellando verso il pendio di destra: c'è solo il tempo di estrarre la fotocamera e provare uno scatto al volo. Poco dopo, sulla sinistra, troviamo le indicazioni del sentiero che risale verso la cima degli Sparvieri. Lo imbocchiamo rimontando in diagonale fino a raggiungere l'ampio solco di una larga valletta alpestre (abbeveratoio) disseminata di primula vischiosa, genziane e achillee.
04-I pascoli della malga di Resia04-I pascoli della malga di Resia
05-Rododendri in fiore con gli ultimi larici05-Rododendri in fiore con gli ultimi larici
06-Verso il passo dei Buoi06-Verso il passo dei Buoi
07-Soldanelle al passo dei Buoi07-Soldanelle al passo dei Buoi
Più in alto, il sentiero si dissolve tra i prati ma è sufficiente seguire i segnavia e mantenersi nel solco principale. Il percorso è obbligato poiché conduce, dopo un piccolo risalto, alla testata della valletta presso il Passo dei Buoi (m 2708, Ochsenbergscharte). Qui l’erba lascia il posto alla pietraia ed ai nevai residui, attorniati da estesi tappeti di soldanelle come raramente capita di vedere. Lasciamo per un'altra occasione la salita su cresta alla cima degli Sparvieri (m 2901) ed al GrossHorn (m 2630) per continuare sul crestone terroso di sinistra. In breve questo ci porta sulla antecima ed infine sul punto più alto della facile cresta del Seeber Kopf (m 2815), punto ideale per la sosta odierna.
08-La cresta del Seeber Kopf08-La cresta del Seeber Kopf
09-Cuscinetti di silene acaule 09-Cuscinetti di silene acaule
10-Cuscinetti di silene acaule10-Cuscinetti di silene acaule
Dalla vetta la vista si apre sulla prosecuzione della cresta verso l'EndKopf. Si scende quindi per avvallamenti e dossi erbosi molto ampi, intervallati da pietraie fittamente ricoperte dal lichene geografico. Ma ci sono anche bellissimi tappeti di silene acaule e ranuncolo glaciale. Più in basso la cresta si assottiglia per arrivare infine su un larghissimo spallone erboso (Hengst, m 2624) dal quale si cala in diagonale alla sella Schartl (m 2536). Il terreno è divenuto calcareo, ce ne accorgiamo dalla flora che è cambiata radicalmente e dai torrioni che sorreggono l'Endkopf, dall’aspetto vagamente dolomitico.
11-Pietraie lungo il percorso di cresta11-Pietraie lungo il percorso di cresta
12-Lichene geografico sulle rocce della cresta12-Lichene geografico sulle rocce della cresta
13-La forcella Schartl e l'Endkopf13-La forcella Schartl e l'Endkopf
14-Genziane alla forcella Schartl14-Genziane alla forcella Schartl
Dalla forcella in circa 20 minuti è possibile salire alla cima dell’Endkopf. Confortata da queste indicazioni decido di andarci. Si inizia su sentiero ben marcato e sassoso e si continua poi a camminare tra prati dove fanno la loro comparsa i camedri, la vulneraria alpina e tantissime stelle alpine. Giunti presso la cimetta il sentiero scarta leggermente a sinistra e in falsopiano si porta alla croce protesa su un aereo spallone.
15-Camedri alla forcella Schartl15-Camedri alla forcella Schartl
16-Lingue di neve residue alle pendici dell'Endkopf16-Lingue di neve residue alle pendici dell'Endkopf
Si mette a gocciolare sottile, scendo alla forcella a raggiungere Ivo che si è fermato a fotografare ed assieme imbocchiamo il sentiero che scende nella valletta sottostante. Solo sul pendio affacciato verso la malga la pendenza aumenta, ma smette anche di piovigginare e, visto che siamo in anticipo sul'orario di rientro, ci fermiamo un poco in quota per una sosta. Poi con calma, scendiamo alla malga dove attendiamo il bus navetta per le 16. Che sono precise come un orologio: dopotutto siamo sul doppio confine svizzero-austriaco...
17-Stelle alpine sulle pendici dell'Endkopf17-Stelle alpine sulle pendici dell'Endkopf
18-In discesa verso il pascolo della malga di Resia18-In discesa verso il pascolo della malga di Resia
19-I torrioni dell'Endkopf19-I torrioni dell'Endkopf
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