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BlogSentieriNatura
martedì 17 luglio 2012

Piano del Valasco

Oggi decidiamo di fare una escursione meno impegnativa e la scelta cade sulla vista al Piano del Valasco, uno degli ambienti più caratteristici delle Alpi Marittime.
L'escursione parte dalle Terme di Valdieri. Sistemata l'auto nel parcheggio a pagamento (3 euro) si inizia a percorrere la strada che entra nel bosco lungo il vallone del Valasco, seguendo la sinistra orografica del torrente.
01-Le spumeggianti acque del torrente del Valasco01-Le spumeggianti acque del torrente del Valasco
Il percorso coincide per un tratto con la pista, poi, in corrispondenza del primo tornante, la si abbandona per seguire il sentiero, senz'altro più interessante. La salita si svolge presso i bordi del torrente, in ambiente ombreggiato dal bosco, e la cosa ci fa piacere vista la giornata assolata. La pendenza è minima e ci soffermiamo spesso ad ammirare i salti d'acqua del torrente che scende incassato in questo tratto in cui la valle è ancora abbastanza chiusa.
02-La poderosa massicciata di sostegno alla strada che porta al piano del Valasco02-La poderosa massicciata di sostegno alla strada che porta al piano del Valasco
Il clima è caldo e secco e nelle radure vola una quantità incredibile di farfalle. Tra le fioriture più estese spiccano quelle degli epilobi e di alcune vistose ombrellifere. Si sfiorano un paio di volte i tornanti della strada, poi il sentiero coincide per qualche metro con la strada stessa che però si abbandona subito al successivo tornante per proseguire ancora tra la vegetazione arborea.
03-Assembramento di Argynnis paphia 03-Assembramento di Argynnis paphia
Un'ultima rampa gradinata ci riporta definitivamente sulla sede della pista, in prossimità del piano inferiore del Valasco. Proseguiamo ancora per un breve tratto fino al cartello che indica la vicinanza a 500 m del rifugio Valasco. Senza raggiungerlo, per ora, attraversiamo sulla sinistra un ponticello che supera il torrente. In questo modo potremo compiere un piccolo anello contornando il lato sinistro del grande ripiano.
04-Il torrente sul limitare del piano del Valasco04-Il torrente sul limitare del piano del Valasco
I prati dell'ameno pianoro sono disseminati da grossi roccioni squadrati caduti dalle pareti che lo circondano e sono solcati da numerosi placidi rii che confluiscono nel corso d'acqua principale.
05-L'ampio pianoro del Valasco05-L'ampio pianoro del Valasco
Si sfiorano le postazioni di un paio di gabbie per la cattura e lo studio dei camosci da parte dell’ente Parco. Notiamo anche diversi ruderi di muri perimetrali di vecchie costruzioni. Poco più avanti, presso i bordi di un torrente, il prato si ricopre dei vistosi pennacchi degli eriofori.
06-Fioritura di erioforo sulla piana del Valasco06-Fioritura di erioforo sulla piana del Valasco
07-Il torrente al limitare del piano inferiore del Valasco07-Il torrente al limitare del piano inferiore del Valasco
La testata del Piano inferiore del Valasco è separata dal Piano superiore da un gradone roccioso dal quale scende una bella cascata. Arrivati nei pressi del salto d'acqua, merita un’occhiata anche la stretta e piccola forra che si forma alla base. A questo punto è possibile aggirare il salto sulla sinistra e visitare anche la parte alta della cascata. Dal ripiano superiore si abbraccia con lo sguardo tutto il piano del Valasco. Quassù un ponte oltrepassa il rio e consente la chiusura di questo breve anello tramite la strada principale oppure seguendo una delle tante tracce di passaggio che tagliano più in basso.
In questo secondo caso si continua a camminare liberamente sul pianoro, qui intersecato da rivoletti e abitato da una numerosa colonia di marmotte.
08-Il salto della cascata tra il piano superiore e inferiore08-Il salto della cascata tra il piano superiore e inferiore
09-La parte interna del rifugio Valasco, già Palazzina Reale di Caccia09-La parte interna del rifugio Valasco, già Palazzina Reale di Caccia
In ogni caso si arriva nei pressi del rifugio Valasco. L'edificio è la ex Palazzina Reale di Caccia, costruita tra il 1880 e la fine dell'800 da Vittorio Emanuele II. Le sue mura videro alterne vicende: fu utilizzata dal re per le battute di caccia, fu requisita e utilizzata durante le guerre mondiali dall'esercito, subì tre incendi in diversi momenti storici. Ora, ristrutturata, è stata trasformata in rifugio gestito per gli escursionisti, mantenendo l'architettura tipica. Possono ben dire gli escursionisti che soggiornano qui, di aver dormito e pranzato "da re"!
10-Il regale accesso al rifugio Valasco10-Il regale accesso al rifugio Valasco
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