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    Alpi Marittime - Rocca dell'Abisso
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lunedì 16 luglio 2012

Rocca dell'Abisso dal Colle di Tenda

Oggi puntiamo ad una cima. L'itinerario ci farà conoscere da vicino anche alcuni Forti sul confine italo francese.
Da Borgo San Dalmazzo si risale la val Vermenagna fino a Limone Piemonte. Proseguiamo sulla statale che porta all’imbocco del tunnel del Colle di Tenda, valico per la Francia. Prima dell’ingresso del tunnel si prende a destra (cartelli) la strada che sale a Panice Soprana. Oltrepassato anche il centro sciistico, ha inizio una lunga serie di svolte su strada asfaltata che ci porta dapprima al rifugio Le Marmotte poi con un breve tratto sterrato al valico del colle di Tenda sul confine con la Francia. A sinistra, poco sopra, è visibile e visitabile il forte di Colle Alto o forte Centrale. Volendo qui si può lasciare l’auto.
01-Il forte di Colle Alto01-Il forte di Colle Alto
Oggi il vento è fortissimo e ci incamminiamo pensando di non avere grandi speranze di raggiungere la Rocca dell'Abisso. Dopo poco si tralascia la prosecuzione della pista in territorio francese e si prende la sterrata che continua a salire a destra, aggira un dosso dove si trova una fortificazione del vallo e arriva ad un bivio. Si tralascia il ramo di sinistra che scende in Valmasque e si prende a destra la stradina con sbarra (qui si può arrivare anche in auto).
Ha inizio ora la strada militare che sale al forte Pernante con una serie di ampi tornanti. La si può utilizzare direttamente oppure si può prendere una scorciatoia sui tornanti di destra, traccia che sale tra erba, arbusti ed ontani e si raccorda con la strada militare poco sotto il forte.
A questo punto è consigliabile salire sul ripiano che ospita il forte evitando di proseguire lungo la strada principale che lo taglierebbe fuori. Ci si tiene quindi a sinistra lungo la strada di accesso, fino a guadagnare la piccola altura che ospita il forte Pernante (m 2117), facente parte assieme agli altri di un sistema difensivo eretto alla fine dell'800 per la difesa del confini italiani.
02-Il fossato del forte Pernante con la Rocca dell'Abisso02-Il fossato del forte Pernante con la Rocca dell'Abisso
03-Il forte Marguerie visto dal forte Pernante03-Il forte Marguerie visto dal forte Pernante
04-Il ponte crollato che traversa il fossato del forte Pernante04-Il ponte crollato che traversa il fossato del forte Pernante
Dopo aver compiuto il periplo del forte Pernante per osservare la sua pianta pentagonale, si perde brevemente quota lungo il crinale andando a raggiungere la larga insellatura erbosa sottostante. A questo punto il percorso si sdoppia: la strada militare prosegue a destra e con percorso un pochino più lungo ma molto comodo tra gli ontani oltrepassa una insellatura già visibile da qui, e poi piega a sinistra aggirando la cima soprastante (di cui è visibile la croce). Volendo invece abbreviare leggermente questa ansa ci si può tenere a sinistra sul marcatissimo sentiero che taglia le pendici sud della cima. Si passa, in questo caso, accanto ad alcune linee di trincee interrate che si notano poco più in basso rispetto alla sede del sentiero.
05-Verso la Bassa Sovrana di Margheria05-Verso la Bassa Sovrana di Margheria
In ogni caso ci si raccorda con la strada militare e su questa in leggero falsopiano, avendo a destra la bella visuale sul vallone che sale da Limone, si passa per l'insellatura Bassa Sovrana di Margherìa (m 2079), caratterizzata da affioramenti rocciosi rossastri.
Il vento è calato quasi del tutto e decidiamo di proseguire per la cima.
Si segue ancora il tracciato della strada militare che dopo essere stata a lungo pianeggiante si accosta ora ad uno scosceso versante.
06-La bella mulattiera militare che sale al forte Giaura06-La bella mulattiera militare che sale al forte Giaura
In corrispondenza del primo tornante (indicazioni) si abbandona la strada militare per seguire il corso del vecchio acquedotto ed evitare in questo modo un punto franato. Lasciata quindi la pista si attraversano pietraie e poi un tratto malagevole tra macchie di erba e rocce montonate per arrivare infine al laghetto dell’Abisso (m 2201).
07-Le acque immobili del laghetto dell'Abisso07-Le acque immobili del laghetto dell'Abisso
08-Il lago dell'Abisso08-Il lago dell'Abisso
Si sfiora il bordo del lago e con piccola rimonta ci si raccorda nuovamente alla strada militare in corrispondenza dell’ultimo tornante.
09-La strada militare verso il forte Giaura09-La strada militare verso il forte Giaura
Imboccata quindi la pista, se ne percorre l' ultimo tratto quasi orizzontale superando aluni tratti dissestati. E' un buon momento per soffermarsi ad ammirare da vicino questa ardita opera militare che supera un versante particolarmente impervio con una serie di svolte sorrette da alti muretti a secco, per esaurirsi infine sul pianoro che ospita il forte Giaura, punteggiato dalla fioritura di stelle alpine (m 2253). E' circondato da un profondo fossato, come l'altro forte, e, al momento della nostra visita, dà riparo al suo interno ad un gruppo di stambecchi.
10-L'ingresso principale del forte Giaura con alcuni ospiti10-L'ingresso principale del forte Giaura con alcuni ospiti
11-Lungo il fossato del forte Giaura11-Lungo il fossato del forte Giaura
Dal forte si punta ora al cartello in legno che indica la prosecuzione vero la Rocca dell'Abisso; poco più sopra si notano i muretti di sostegno di una vecchia mulattiera militare.
12-Stelle alpine sulle pendici di Pra Giordano12-Stelle alpine sulle pendici di Pra Giordano
Tramite questa, salendo a regolari tornanti, si arriva ad un ripiano dove ci sono altri ruderi.
13-La caratteristica pianta pentagonale del forte Giaura13-La caratteristica pianta pentagonale del forte Giaura
La salita prosegue su un marcato sentiero lungo le praterie di Pra Giordano, disseminate dalla fioritura degli onnipresenti garofanini rosa. Man mano che si prende quota il pietrame aumenta fino ad arrivare al punto in cui le praterie scompaiono definitivamente.
14-Pietraie sulle pendici della Rocca dell'Abisso14-Pietraie sulle pendici della Rocca dell'Abisso
L’ambiente comincia a farsi più roccioso mentre il segnavia giallo del CAF ed alcuni ometti ci indicano la direzione. Si attraversa una zona pietrosa per arrivare ai piedi del pendio sommitale, sotto le rocce nere e verdi della Rocca dell'Abisso.
15-La grande distesa pietrosa sulle pendici della Rocca15-La grande distesa pietrosa sulle pendici della Rocca
Dopo avere attraversato gli ultimi fazzoletti erbosi si raggiunge la base di un pendio pietroso che si comincia a risalire a larghe svolte. Fioriscono tra le pietraie l’achillea, il senecione canuto, l'adenostile, lo spillone e addirittura qualche veratro.
16-Veratri sotto la cresta della Rocca16-Veratri sotto la cresta della Rocca
Si raggiunge così uno spallone detritico dal quale in diagonale ci si riporta verso sinistra sotto la vetta. Con un ultima serie di svolte si raggiunge la piccola cima della Rocca dell'Abisso (croce metallica, rilevatore meteo e libro di vetta).
17-L'ometto in vetta alla Rocca dell'Abisso17-L'ometto in vetta alla Rocca dell'Abisso
18-I due laghi de Peyrefique  dalla vetta18-I due laghi de Peyrefique dalla vetta
La vetta vera e propria si trova poco più avanti, separata dalla nostra da una breve crestina rocciosa. Volendo arrivare anche su questa ci si tiene a sinistra traversando una cengetta esposta a cui segue il superamento di un aereo gradino roccioso. Passati dall’altra parte della cresta, il terreno ritorna agevole e consente di raggiungere facilmente la cima, contrassegnata da numerosi ometti.
19-In vetta alla Rocca dell'Abisso19-In vetta alla Rocca dell'Abisso
Per il ritorno abbiamo seguito quanto fatto in precedenza, con l'unica variante di aggirare la quota verde di cui si è detto sopra.
20-Il forte di Colle Alto nella luce pomeridiana20-Il forte di Colle Alto nella luce pomeridiana
Commenti
  • 28/01/2016 Very nice pictures and a good post. Thank you. Mille grazie. Gerd
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