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    Alpi Marittime - Colle di Fenestrelle
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domenica 15 luglio 2012

Traversata del Colle di Fenestrelle

Per rendere possibile questa classica traversata è necessario disporre di due automezzi. La vacanza ci vede in compagnia di una coppia di amici e questo ci ha fornito, per alcune escursioni, l'opportunità di utilizzare due automezzi.
Da Entracque, nostra sede per questa serie di giornate, si imbocca la strada che lungo la Valle della Rovina porta al lago omonimo (m 1535, parcheggio a pagamento di 3 euro).
01-Il lago della Rovina01-Il lago della Rovina
Il luogo, panoramico e piacevolmente fresco come può esserlo un lago al mattino presto di luglio, risulta sede di molti campeggiatori e camperisti. Subito a sinistra del piccolo posto di ristoro parte il sentiero che porta al rif. Genova Figari. E' possibile scegliere se percorrere il vecchio tracciato della strada di servizio dell’Enel che fa una larga ansa verso sinistra con poca pendenza oppure salire per il sentiero più diretto che è quello che abbiamo fatto noi.
02-La diga che da' origine al bacino artificiale del Chiotas02-La diga che da' origine al bacino artificiale del Chiotas
A conti fatti è stata la scelta giusta, in quanto il percorso già in discesa obbligatoriamente percorre lunghe mulattiere e piste dalla pendenza poco marcata; almeno ora si sale subito. Ci si innalza con piccole svolte dalla pendenza sostenuta, traversando un ambiente dove si alternano radure con alte erbe e balze a rocce montonate dove non è raro scorgere gli stambecchi. Il sentiero è dotato di gradini, cavi di protezione e cavi passamano che proteggono i pochi punti esposti. Si incontrano anche un paio di sorgenti, mentre più in alto si attraversa un pendio ricoperto da cicerbita fiorita: chissà se anche da queste parti la conoscono come specialità mangereccia...
Poco più in alto ci si raccorda col comodo sentiero che viene da sinistra, quello di cui si diceva sopra, quasi una larga pista. Siamo a più di 1900 m di quota e ci si innesta subito alla stradina di servizio alla diga.
Sia dal parcheggio che durante la salita si nota l’imponenza opprimente della diga che trattiene le acque del lago di Chiotas. L’invaso ha ricoperto il vecchio rif. Genova Figari, il più antico rifugio delle alpi Marittime, ricostruito poi dall’Enel nella sede attuale, accanto al lago Brocan.
03-Le acque del Chiotas dalla mulattiera che le contorna03-Le acque del Chiotas dalla mulattiera che le contorna
Si dice che la salita al rif. Genova Figari sia una delle più frequentate delle marittime, ed è un fatto che verifichiamo subito: una processione continua di turisti. Ben presto si tralascia la strada asfaltata per seguire a sinistra le indicazioni per il rifugio e con un breve raccordo su una pista sassosa arriviamo alla quota del bacino e della diga del Chiotas (m 1978).
04-Riflessi nelle acque del lago del Chiotas04-Riflessi nelle acque del lago del Chiotas
Il Bacino del Chiotas serve la centrale idroelettrica Luigi Einaudi, il maggior impianto idroelettrico italiano. Si procede lungo la pista alti sul lago con bellissima visuale sull’enorme invaso. Ci troviamo alla stessa quota del rifugio che volendo si può raggiungere sempre per comoda mulattiera (c’è qui un’altra fonte). Sotto il rifugio è visibile una bella cascatella originata dai nevai soprastanti.
05-Il rifugio Genova Figari tra il lago del Chiotas e il lago Brocan05-Il rifugio Genova Figari tra il lago del Chiotas e il lago Brocan
In ogni caso, dal rifugio si torna sui propri passi per imboccare (a destra per chi torna dal rifugio) il sentiero per il colle di Fenestrelle (colle da queste parti sta a significare sella, forcella). Con un paio di ampie svolte si arriva ad un ripiano solcato da ruscellamenti, lo si attraversa e si riprende a salire a tornanti sulle pendici soprastanti aggirando alcune coste. Belle le fioriture rosa intenso dei garofanini che ci accompagneranno per tutta l'escursione. Da questa quota ormai si può ammirare dall'alto anche il lago Brocan posto subito dietro al rifugio Genova Figari.
06-Il rifugio Genova Figari e i due laghi06-Il rifugio Genova Figari e i due laghi
Man mano che ci si alza il terreno si fa sempre più pietroso con la mulattiera che si destreggia tra regolari tornanti a pendenza costante. Dopo aver superato una fascia di banconate rocciose si arriva in vista della forcella; qui il sentiero, prima dell'ultima risalita, scende per un tratto, perdita evitabile tenendosi a sinistra. Con una serie di piccole svolte tra massi, si rimonta ora portandosi sull'orlo di una piccola valletta ingombra di massi. Qui a metà luglio si trovano ancora due specchi d’acqua originati dai nevai. Piccole viole fioriscono tra i sassi.
07-Il piccolo specchio d'acqua che precede il Colle di Fenestrelle07-Il piccolo specchio d'acqua che precede il Colle di Fenestrelle
Quasi in falsopiano si raggiunge il colle delle Fenestrelle, punto più alto della nostra traversata odierna. La sella, contrassegnata da un cippo e da un ometto in sassi (m 2463) è popolata da stambecchi confidenti che si abbeverano e cercano il sale grattando con la zampa tra i detriti.
08-Stambecco presso il Colle di Fenestrelle08-Stambecco presso il Colle di Fenestrelle
Dalla forcella si scende nell’opposto versante in una valletta pietrosa, piegando subito a sinistra per passare vicino ai resti del ricovero Fenestrelle, una vecchia casermetta militare. Oltre il rudere ci si affaccia su un esteso pendio erboso lungo il quale la mulattiera comincia a calare ad ampie svolte.
09-Sulla mulattiera in discesa dal Colle di Fenestrelle09-Sulla mulattiera in discesa dal Colle di Fenestrelle
Mentre il versante che sale al rifugio Genova, soprattutto nella parte alta, è pietroso e detritico, qui invece prevalgono le praterie fiorite. Si oltrepassa il luogo dove si raccolgono ad inizio stagione le acque di un laghetto (noi lo troviamo in secca), e oltre questo ci si affaccia nella parte sottostante del vallone. In basso si inizia a delineare l'edificio del rifugio Soria Ellena la cui vista ci accompagnerà fino alla fine della discesa, unitamente alla visuale del vallone che discende dalle cime di Finestra, segnato dai zig zag del sentiero e del monte Gelas.
10-La conca del rifugio Soria Ellena10-La conca del rifugio Soria Ellena
Lungo la discesa scambio due parole con due escursionisti genovesi che hanno cercato di raggiungere la punta di Fenestrelle, posta sopra il colle, ma si sono ritrovati su una antecima. Dicono di essere venuti da noi in Friuli e di avere salito il Coglians. Tenendosi sul versante di sinistra orografica del vallone il sentiero perde quota con una serie di tornanti che si fanno via via più ampi. Tre persone salite fin qui a cavallo sono sdraiate accanto ai loro destrieri a riposare.
11-L'acceso colore dei garofanini11-L'acceso colore dei garofanini
Si aggira la base di un grande dosso erboso poi con un ultimo ampio tornante si va a confluire sulla pista che porta al rifugio Soria Ellena, raggiungibile con deviazione facoltativa. Noi invece pieghiamo a sinistra e lungo una pista sassosa e scomoda iniziamo a scendere lungamente la valle Gesso della Barra. Si oltrepassa una strettoia della valle dopo la quale ci si affaccia al ripiano sottostante dove si ammira il corso d’acqua che porta lo stesso nome.
12-La valle Gesso della Barra12-La valle Gesso della Barra
La pista continua sul lato di sinistra orografica perdendo quota con alcuni tornanti evitabili con scorciatoie. Sulle balze rocciose di sinistra vediamo volteggiare una coppia di aquile. Dopo una serie di svolte si raggiunge il punto dove possono arrivare le auto con permesso (piazzola dei Cannoni). Da qui la strada diventa più agevole anche per i camminatori.
Un cartello racconta del tentativo di fuga nella valle Gesso di 800 ebrei tra l'8 e il 13 settembre 1943.
Si prosegue ancora su fondo migliore, si passa una casera allungata, poi la pista entra in una macchia di bosco che ci rinfresca con la sua ombra. Un ultima serie di svolte ci fa raggiungere le case di San Giacomo dove troviamo il secondo automezzo predisposto prima della partenza.
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