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    Corsica - Monte San Petrone da Col de Prato
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BlogSentieriNatura
domenica 28 giugno 2015
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Monte San Petrone da Col de Prato

Oggi ci aspetta una piacevole escursione alla vetta del monte San Petrone, la cima più alta della Castagniccia. E’ l’occasione per conoscere più da vicino i boschi della Corsica. Punto di partenza è la località Col de Prato (m 985) a cui si giunge da Ponte Leccia dopo essere passati per Morosaglia, paese famoso per avere dato i natali a Pasquale Paoli, eroe nazionale corso. Al parcheggio parecchi cavalieri si stanno organizzando per una escursione con i bellissimi animali che vengono fatti scendere dai mezzi di trasporto. Li lasciamo ai loro preparativi e cerchiamo l’inizio del nostro percorso, che si trova sulla destra rispetto alla direzione di arrivo (qualche bollo arancio). Una pista polverosa dalla pendenza moderata ci accompagna per un primo tratto nel rado bosco, ma dopo circa una ventina di minuti il paesaggio si trasforma improvvisamente in una bellissima faggeta. Esemplari di grandi dimensioni invitano a brevi divagazioni per apprezzare meglio strutture e forme.
01-Faggi nel bosco del San Petrone01-Faggi nel bosco del San Petrone
02-Faggi nel bosco del San Petrone02-Faggi nel bosco del San Petrone
03-Faggi nel bosco del San Petrone03-Faggi nel bosco del San Petrone
Tra le piante da scoprire e la gradevole ombra, il tempo passa in fretta mentre ci alziamo di quota. Si oltrepassa una prima schiarita sorvegliata da alcuni grandi castagni che qui in Corsica sono piuttosto comuni. I frutti vengono usati in alcune tipiche preparazioni corse quali torte e gelati, degustazioni da non perdere assolutamente. In moderata salita arriviamo ad una costa dove il bosco si arricchisce di pino: qui incrociamo alcuni escursionisti e veniamo raggiunti anche da un gruppo di persone a cavallo. In breve il nostro percorso assume le caratteristiche di un comodo sentiero, sempre immerso nella faggeta. Grandi ceppaie oltre che esemplari contorti, rovinati o caduti sono i segni distintivi di un bosco evidentemente lasciato allo stato naturale. Presso un rivolo ci raggiungono e ci superano altri cavalieri: gli zoccoli scivolano sulle pietre umide, ma è un inconveniente presto superato. La salita prosegue fino ad un grande macigno cariato che precede l’arrivo ad una ampia schiarita inondata dal sole. Si tratta di un bellissimo ripiano (m 1536) coperto da una bassa cotica verde e punteggiato da “isolotti” di ginepri e ginestre.
04-La cresta del monte San Petrone dal ripiano di m 153604-La cresta del monte San Petrone dal ripiano di m 1536
05-Maestosi faggi sotto la vetta del San Petrone05-Maestosi faggi sotto la vetta del San Petrone
06-Il bosco sotto le pareti sommitali06-Il bosco sotto le pareti sommitali
Qui arriva anche il sentiero che sale da Campodonico e con esso giriamo bruscamente a sinistra, tra maestosi faggi, verso la parte finale dell’escursione. Con pendenza più decisa si arriva al ripiano che precede le rocce sommitali. Purtroppo il tempo sta cambiando rapidamente e alcuni escursionisti stanno già tornando indietro. Rasentando le pareti si arriva in cresta dove occorre superare un piccolo gradino per guadagnare il punto più elevato del monte San Petrone (m 1767, croce). Su un cocuzzolo secondario invece è stata collocata una rosa dei venti con le cime segnate a 360 gradi. Sarebbe di grande utilità per riconoscere i panorami e i rilievi corsi, ma ormai siamo circondati da umide nubi. Per oggi niente visuale e niente Italia, come ci dicono in corso un paio di persone che scendevano al ripiano. Pazienza, sarà l’unica giornata con scarsa visibilità durante il nostro soggiorno: non male direi!
07-Le roccette sommitali del San Petrone si elevano sopra la faggeta07-Le roccette sommitali del San Petrone si elevano sopra la faggeta
08-Sulle rocce di cresta del monte San Petrone08-Sulle rocce di cresta del monte San Petrone
09-Faggeta tra massi sotto la cima del San Petrone09-Faggeta tra massi sotto la cima del San Petrone
10-Maestoso esemplare di faggio10-Maestoso esemplare di faggio
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