21/02/2020 cjargnel Il mio ritorno di oggi su questo cimotto è avvenuto lungo il CAI 619. Le note esposte da Francesca e, in altra parte del sito, da laura.molinari, fotografano esattamente la situazione attuale. Aggiungerei solo che a inizio sentiero non si vede più l'indicazione di sentiero "dismesso" citata a suo tempo. Buona e interessante percorribilità priva di incertezze degne di nota. A inizio, buona fioritura di elleboro nero. Qualche bella farfalla gialla svolazza. Vegetazione per ora contenutissima. Panorami molto buoni. Molti gli spunti storici. Tre escursionisti solitari, me compreso, lungo il percorso. Assolutamente meritevole. Mandi a duç.
04/02/2020 francesca CUEL DE LA BARETA (1522) da Cadramazzo, 02/02/2020.Dalla Pontebbana mt 412 dopo Chiusaforte (spiazzo dove parcheggiare), ci incamminiamo lungo la rotabile verso Dogna per 200 mt ca fino al ponte pedonale sul Fella a dx, che attraversiamo verso Cadramazzo, da qui continuiamo per il sentiero segnalato CAI 619, costeggiando un tratto l'autostrada e salendo poi a sx transitando sotto il ponte della ex ferrovia, quindi più ripidamente in dx orografica del Rio Cadramazzo, tramite tornantini che permettono una percorrenza mai troppo ripida. Arriviamo ad un'ancona e continuiamo a sx (a dx possibile breve deviazione per le cascate del Rio Cadramazzo), transitiamo presso una postazione militare, raggiungendo sucessivamante il bivio col sentiero 620 proveniente dalla Forca Galandin (Patoc) che lasciamo a dx, proseguendo a sx sempre sul 619. Il sentiero a monte si addolcisce ed il panorama incomincia ad aprirsi con il maredinubi sotto di noi, transitiamo per la imponente ex teleferica e oramai si ...
09/12/2015 claudio.65 Il toponimo Cuel de la Bareta deriva dal friulano “bareta di predi”, nome locale della tintinella o fusaggine, frequente a queste quote.L'accesso alla vetta avviene tramite un sentiero segnalato dal bivio sottostante la Sella de la Bareta (1380 metri), dove il dismesso CAI 619 scende in Val Dogna.Le informazioni reperibili in rete, sulle guide escursionistiche e la cartografia Tabacco, fanno erroneamente partire tale sentiero a poca distanza dal tornante di quota 1326, dove si trova la Vasca ormai fagocitata dalla vegetazione, mentre in realtà bisogna proseguire ancora con alcune svolte, seguendo sempre il CAI 619 ( la numerazione 620 presente sulla Tabacco 018 ed. 2011 risulta errata ) fino all'evidente nuovo cartello con la precisa indicazione. I resti lignei presenti sotto un antro nei pressi del Rio Fontanis lungo la mulattiera proveniente da Patoc , appartengono al Clapuz dal Aneit, antico ricovero per pastori che frequentavano con le loro greggi l'omonimo colle.