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    Monte Postoucicco e Cuel di Lanis dal Plan di Tapou
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaV35

Monte Postoucicco e Cuel di Lanis dal Plan di Tapou

Avvicinamento

Dal Ristorante alle Sorgenti, situato nella alta Val Torre poco dopo la galleria, prendere la rotabile che porta all'abitato di Musi. Al bivio poco dopo il ponte prendere a sinistra per Plan di Tapou e risalire per circa tre km fino ad incontrare il cartello del segnavia CAI n.729 (m 832, possibilità di parcheggio in corrispondenza dell'ampia curva).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Vento
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
026
Dislivello
1000
Lunghezza Km
8,5
Altitudine min
830
Altitudine max
1629
Tempi
Dati aggiornati al
2009
I vostri commenti
  • 09/05/2021 Salito oggi direttamente al Cuel di Lanis. Tanta tanta neve. Salito il ripido pendio terminale con una certa inquietudine, gradinando il pi� possibile il pendio nevoso e pensando di dover scendere schiena a valle. Cos� poi non � stato e, piantando bene i talloni nella neve, piuttosto molle data l'elevata temperatura, tutto � filato liscio. Consiglio di bypassare il primo tratto del sentiero 729 con la carrareccia che si prende poco pi� a valle sulla sinistra, evitando i numerosi alberi caduti sul tratto iniziale del sentiero.
  • 02/11/2020 Percorso ieri, in senso inverso.Fino al Cuel di Lanis sentiero in ottime condizioni. Invece il percorso di cresta verso il Postouncicco non è banale. La discesa dal Cuel di Lanis alla prima forcella si svolge su ripide pale erbose dove occorre prestare attenzione, poi il percorso sino a poco prima del Postouncicco è abbastanza chiuso dai mughi e occorre intuizione per trovare i passaggi migliori, anche con l'aiuto di qualche freccia, rari e stinti bolli rossi e ometti. Alcuni passaggi sono in esposizione sul ripido versante meridionale, ma i mughi in questo caso aiutano parecchio. Dal Postouncicco recenti bolli rossi e traccia evidente sino a f.lla Dolina, poi sentiero normale.
  • 14/09/2020 Fatto in data 6 settembre: salita al Cuel di Lanis e discesa per la stessa alla ricerca degli ultimi lamponi...il sentiero è perfettamente segnato e l'ambiente è selvaggio e stupendo...fino alla fonte il sentiero è inerbito con schianti facilmente superabili poi prosegue evidente fino alla casera...erba alta nella piana Tasaoro e ultimo strappo ripido finale...cima avvolta dalla nebbia...panorama zero...torneremo facendo l'alta via dal Chiampon...volevamo proseguire per il Postoucicco ma dopo essere scesi per la cresta cento metri abbiamo lasciato perdere perché non si vedeva nulla...scesi direttamente nella piana sottostante siamo rientrati per la stessa...presso la fonte preso il sentiero di sinistra che sale verso forcella Tacia e scesi verso Plan di Tapou e quindi alla macchina
  • 19/05/2020 Lunedì 18 maggio, dopo parecchi anni si è risaliti alla cima del Cuel di Lanis, da plan di Tapou sul CAI 729.Superate le casere Noacco (chiuse) e la successiva riposante piana, la traccia si impenna. Il tempo ci ha fatto dimenticare- in parte- la ripidezza del sentiero verso la cresta, dove il percorso si fa alquanto erto (esplicativo è il grafico del tracciato gps, visto al ritorno!).La cima del Cuel di Lanis è panoramica sulle creste delle Prealpi giulie, riesco a vedere anche parte di Tolmezzo. Un grifone volteggia alto ma la peculiarità di oggi è la quantità di rondini che sfrecciano sopra la cima: Centinaia di uccelli fanno sibilare l'aria col loro volo.In cima è stato apposto un contenitore metallico per il libro firme e sempre metallica è la grande stella alpina a segnare la vetta.Segnavia: nel bosco (nel pieno della sua floridezza si seguono i segnavia CAI dipinti, mentre più in alto, all'aperto, sono stati apposti recenti paletti con il segnavia. Attenzione all'esposizione della cresta e della cima.Qual'è il significato di Lanis? Trascrivo da Oronimi del Friuli (Cinausero Hofer, Dentesano, Soc.Filologica Friulana): "(...) deriva probabilmente dal ted. Lane "Lavina, valanga di neve" in quanto si tratta di zona particolarmente franosa(...)".Scesi lungo lo stesso percorso.
  • 18/05/2020 Dopo 9 anni, oggi ho rifatto questo percorso, ma limitandomi anche questa volta alla sola salita del Postoucicco. Sentiero perfettamente segnalato fino a forcella Dolina. Poi, fare molta attenzione ai bollini rossi che sono numerosi ma basta una piccola distrazione e ti trovi ad affrontare la linea di cresta, cosa che mi è oggi successa. La cima offre panorami grandiosi, ma oggi c'era troppa foschia e minacciose nubi mi hanno obbligato a scendere prima del previsto. Percorso da non prendere sotto gamba malgrado il suo relativo dislivello. Buona vita a tutti
  • 13/05/2020 10.05.2020Sentiero ben segnalato fino alla vetta del Monte Postoucicco poi molto difficoltoso trovare la via da seguire a causa della scarsa segnalazione e del sentiero non battuto (in estate probabilmente introvabile con l'erba alta). Nell'ultimo tratto di discesa che porta alla distesa erbosa abbiamo perso completamente il sentiero e siamo scesi a vista facendoci largo trai pini mughi con grosse difficoltà. Bellissimo panorama e ampia varietà di piante fiorite (eriche, rododendri, ellebori, ranuncoli, ...) ma camminata non consigliata a bambini ed escursionisti non esperti a causa dei numerosi tratti esposti e della scarsa segnaletica.
  • 08/05/2020 Fatto alcuni giorni fa. Il sentiero in questo periodo è ben percorribile se si va dritti al Postoucicco, ma in estate deve essere molto difficile passare con l'erba alta come segnalano altri. Bella vista sulla pianura, merita!
  • 31/07/2019 20/07/2019Sono salito al Cuel di Lanis da Plan di Tapou, il sentiero CAI 729 presenta subito erba alta in quanto il bosco è stato diradato, poi nel tratto centrale nella faggeta si procede bene. Arrivato alle Casere ho trovato molta erba, alta più di un metro, il sentiero da qui in poi è praticamente invisibile, nel pianoro sotto la vetta dove c'erano molti cespugli di mirtilli ora c'è una distesa verde quasi impenetrabile... stavo per girarmi e tornare indietro, poi ho scorso in lontananza la punta di un paletto segnavia... ho provato e con molta fatica ho trovato quello che rimane del sentiero e sono arrivato in vetta. Peccato che il sentiero, potenzialmente molto bello, attualmente sia completamente abbandonato a se stesso.
  • 24/05/2019 la strada per plan di tapou è ora riaperta alla circolazione veicolare
  • 20/04/2018 Fatto ieri da Cesariis a Forcella Dolina, nella prima metà il sentiero è interrotto da numerosi schianti, anche vecchi di anni, comunque aggirabili.Il tratto finale verso la forcella è impervio è faticoso. Al ritorno è facile perdere il sentiero soprattutto in corrispondenza dei tornanti. Le erbe secche emerse dal disgelo sono piuttosto scivolose anche se non vi è mai pericolo.
  • 16/05/2017 Saliti oggi da Cesariis a Forcella Dolina e poi in cima, scesi a Forcella Dolina e poi a PLan di Tapou e infine a Musi. Due auto, una in partenza e una in arrivo. L'ultimo tratto di salita a Forcella Dolina è impervio e ripidissimo, un luogo veramente selvaggio. Peccato per l'infestazione da zecche ma credo sia il periodo (ne ho contate durante la giornata ben 30 che si arrampicavano per i pantaloni o mi camminavano su braccia o mani, ma credo di essermene liberato). Molto panoramica la crestina fino in cima con qualche tratto non esposto in cui è servito l'uso delle mani. Panorama superbo, Monte Cavallo, dolomiti di sinistra Piave e dolomiti di Cortina, e poi Coglians, San Simeone, Amariana, Plauris, Grauzaria, Lavara, Cimone, Canin, Musi, Mangart, Briniza, Monte Nero, Matajur. Discesa tranquilla per il bosco fino a Plan di Tapou. La strada dal ristorante alle sorgenti a Plan di Tapou è chiusa per asfaltatura in corso. Il sentiero da Plan di Tapou a Musi sulle pendici basse del Cjadin attraversa alcune bellissime zone di roccia bianca e un piccolo guado. In qualche tratto i dirupi accanto al sentiero in costa sono più impressionanti che pericolosi, comunque serve un po' di attenzione. Da gennaio sono il quarto a scrivere sul libro di vetta, è una zona ingiustamente non frequentata.
  • 14/04/2017 12/04/2017 Con la variante da Cesaris la salita al Mt.Postoucicco, cima rinviata(per sicurezza) un mese fà trovando neve ghiacciata nel versante Nord oltre la Forcella.La buona giornata,invoglia una decisa salita confidando che con le temperature dei giorni scorsi la neve si sarebbe "ridotta", ciò è avvenuto, lasciando solamente qualche spessa chiazza. Con i numerosi e vistosi bolli rossi la sicura salita per la panoramica cima del Mt.Postoucicco,una breve sosta, la firma sull'agenda per poi proseguire per il Cuel di Lanis.Con delusione i bolli rossi ora terminano,e la traccia mi "scompare"in prossimità del lastrone inclinato verso il Laschiplas, coperta da una residua lunga e spessa lingua di neve,obbligandomi a baipassarla scendendo fra i grossi massi e pietraie risalendo tra i mughi,ritrovandola poi sulla cresta per il Mt.Laschiplas. Da lì con un attento e panoramico zizzagare tra folti mughi e roccette cercando il passaggio migliore fino alla base del Cuel di Lanis,e in breve sulla sua cima...bellissimo, vengo raggiunto poi da un'escursionista , salito dal Plan di Tapou,con lui le confidenziali opinioni montane e la veloce discesa nel brullo vallone verso il bivio,riprendendo il sent.729 per la risalita a Forc. Dolina superando senza grossi problemi,i lunghi tratti in ombra ancora invasi da spessa neve. Mandiiii
  • 06/05/2016 04/05/2016 Purtroppo c'è ancora il segnale di divieto(strada chiusa a 500 M) ma in assenza di transenne sulla strada,la percorriamo ,lasciando l'auto a SX all'inizio della stradina (divieto),e con essa fino a confluire con il sent.729. sentiero segnatissimo (anche troppo)fino al bivio dopo le casere Noacco Tamaruz, per Forc. Dolina il sent. è ancora ben innevato ,e optiamo a destra per il 736 confidando nel maggiore "soleggiamento";molta neve nella vallata ...pesante e compatta,ma facilmente calpestabile.Il percorso si fà poi impegnativo alla ricerca dei radi e sbiaditi segnavia,e della traccia per la salita alla panoramica forcelletta,esposto traguardo a pochi metri dalla cima,"sopra"ci fà compagnia la piccola croce di legno ,circondati da una meravigliosa visuale.Rientriamo per lo stesso percorso rinunciando a malincuore per sicurezza al completamento dell'anello....ci ritorneremo...promesso !!!! Mandi
  • 11/11/2015 Nonostante il divieto e l'avviso di relativa chiusura, trovo la strada percorribile fino all'imbocco del sentiero. Son solo un paio le buche da affrontare con lentezza. Le rovine son circondate da una selva di stuzzicadenti che ha ripopolato la radura con prepotenza. I fusti son talmente esili ed alti da sembrare di poter essere divelti con la semplice pressione di un dito. Paion quasi una tenda di canniccio a testa al contrario! Il suolo è ricoperto da foglie d'acero e frassino. Il troi è manutenuto a regola d'arte, addirittura troppo raso. La forcella ha la dimensione d'una “cassamatta”, manca solo una porticina. Poi, finalmente, è cresta. Solitaria e selvatica, mi fischia dalle pendici meridionali. Solita, camoscievole fuga. Il Matajur è un isolotto galleggiante tra i densi vapori del mattino. La prima cima si raggiunge tanto facilmente quanto risulta arduo lo staccarsi da essa. Il Triglav è una candida scintilla che acceca. Alla successiva risalita seguo delle tracce sul versante meridionale. Camosci e piogge han reso estremamente eroso e friabile quel brandello di cengia. Capisco subito che son sul lato sbagliato. Ma mi va bene così. L'esposizione è notevole ed alla successiva piega del monte capisco che è ora di risalire. La parete precipita verso Cesariis mentre sopra di me è tutto un succedersi di pietre che ti rimangono in mano e ciuffoni tanto aurei quanto poco solidi. Questa volta però l'impulsività è premiata oltre ogni aspettativa. Nuove e morbide orecchiette d'orso, si fan largo tra le foglie rinsecchite e licheni sgargianti. Mi fermo poco in vetta, l'ometto è assente, posto erroneamente sulla successiva cimotta, più bassa. Dal Laschiplas al Cuel di Lanis la musica cambia. La traccia è celata con prepotenza dai mughi. Non ci sono passaggi migliori. Solo uno. Inghiottito e ben digerito da madre Natura. Per la terza volta in cima non riesco ancora a saziarmi, a calmare il gironzolar degli occhi. Dal Triglav all'Antelao. Tutto lì, in infiniti ricami che via via si fan contorni, accenni, ombre. Che ti fan intuire quanto è vasto il mondo, quanto non basterebbero le vite di tutti per sfiorarne solo uno spicchio. Il Gran Monte pare la scia di una talpa che non s'è decisa dove uscire. La muraglia del Plauris e dei Musi, con quelle pendici sanguigne, è l'immancabile protagonista. Poi viene ora di farsi cullare da queste meraviglie e mi stendo a lungo. Gli occhi chiusi, Finché un sospiro di vento me li fa aprire. Qualche metro sopra di me un grifone torna verso il suo laghetto dopo il pattugliamento giornaliero. Più tardi quel suono si fa soffio. Riapro gli occhi, questa volta sono dei bipedi a veleggiar nell'aere. Uno tenta il dialogo avvicinandosi "Ce panorama!", immerso nel silenzio mi pare d'esser salito sul palco del teatro dell'assurdo. Poi la discesa lenta, nuotando tra le alte erbe d'una vallecola paralizzata dalla brina.(27.10.2015)
  • 31/10/2014 Percorso il 27/09/2014. La strada è interdetta ai veicoli 500 metri dopo il bivio per Musi (piccolo spiazzo per parcheggiare). Non rimane che risalire a piedi lungo la dissestata rotabile asfaltata, fino ad un bivio, dove si prende a sx una rotabile ancora più stretta (divieto di transito permanente). Dove questa si esaurisce (divenuta nel frattempo una trattorabile inerbita) s’incontra il SV CAI che proviene da dx e che va preso proseguendo a sx (fare attenzione a non proseguire dritti, ma svoltare decisamente a sx: c’è l’indicazione 729 su un sasso. Raggiunte le C.re Noacco-Tamaruc si prosegue fino al bivio 729 (F.lla Dolina) -763 (Cuel di Lanis) dove si prosegue a dx. Il sentiero è alquanto trascurato e spesso si cammina nell’erba alta. Raggiunta un’ampia valletta si prosegue seguendo la profonda traccia seminascosta dall’erba alta. Radi segnavia guidano fino ai piedi del Cuel di Lanis, dove inizia una ripida ascesa. Tralasciare le varie tracce che portano a dx, fuori dal percorso CAI; nel dubbio puntare ad un macereto che s’intravvede in alto sulla sx. Non rimane che un ultimo tratto in cresta prima di raggiungere la cima (piccola croce, libro di vetta). Buone camminate a tutti. Bepi – Cividale.
  • 08/05/2014 questa mattina volevo effettuare l'escursione, ma niente da fare, non si può risalire la strada sino all'attacco del sentiero, infatti risulta chiusa e non si può percorrere. in corrispondenza dal bivio per Musi, dove si dovrebbe svoltare a sinistra, vi è un cartello con divieto di accesso causa strada interrotta.
  • 25/07/2012 Percorso il giorno 22/07/2012 percorso molto bello ben segnato fino alla cima Postoucicco ... dopo la cima Laschiplas seguendo la cresta attenzione a non seguire un'evidente traccia che porta a sinistra su impervi pendii erbosi ,ma cercare un'ometto poco visibile che indica la percorrenza a DESTRA del sentiero ,traccia non molto visibile ,che porta a scendere in mezzo ai mughi e poi risalire in cresta attraverso i mughi ...al'interno dei mughi si nota il sentiero ed anche segnato in rosso oramai sbiadito ...
  • 17/05/2012 Rifatto oggi, questa volta partendo da Plan di Tapou, ma visto il solito problema del poco tempo a disposizione (di giovedì mattina lavoro) ho dovuto limitarmi ad arrivare solo sul Postoucicco, Almeno questa volta sono arrivato in cima (l'altra volta mi ero limitato all'antecima). La giornata è stata bellissima e il panorama grandioso, anche la temperatura era ideale con una leggera brezza a tratti. Trovata solo un po' di neve molle da un po' sopra casera Noacco a forcella Dolina. Mauro.
  • 14/01/2012 Vista la bellissima giornata e dopo aver "volato basso" nelle ultime escursione mi sono deciso oggi di tentare qualcosa di più sostanzioso e ho preso come obiettivo il Postoucicco, risalento il versante sud da Cesariis di sopra. Ho impiegato 2 ore e venti minuti per arrivare alla Forcella Dolina. Quasi tutto il percorso era in battuta di sole e con calma di vento, le condizioni ideali per camminare con passo spedito. La musica è cambiata però dopo aver cambiato versante, nel tratto che porta da forcella Dolina alla cima del Postoucicco. C'era neve, in qualche punto anche abbastanza dura, e tirava vento. Con un po' di fatica ho impiegato buoni 40 minuti per arrivare fino all'antecima (è quelle con una piccola croce di metallo, giusto?). A quel punto ho rinunciato a proseguire fino alla cima perché ero ormai un po' stanco e più che soddisfatto dallo stupendo panaroma che si vedeva anche dall'antecima. La visita alle cime del Postoucicco, del Laschiplas e del Cuel di Lanis sono solo rinviate a una stagione più propizia. Mauro.
  • 12/10/2011 m.postoucicco.Ho percorso l'itinerario solo fino alla cima del postoucicco e quindi riferisco solo per questo tratto. Sentiero ottimamente segnalato (complimenti a chi di dovere) che, con normale passo montano, mi ha portato in cima in h.2,1/2. Nessun pericolo o difficoltà. Solo la parte finale, da forcella dolina alla cima, va affrontata con attenzione visti alcuni punti esposti. Sconsiglio con neve, ghiaccio o abbondante fangosità. Per il resto,..UNO SPETTACOLO ! Ho visto tutti i monti, dal mare e fino a Piancavallo ed inoltre, Antelao, Pelmo e 3 cime di Lavaredo (ora 2 e mezzo).Salire per credere.Buona vita a tutti
  • 20/09/2011 Il meteo promette bene, si può fare, Mentre in auto risalgo la stradina che porta a Plan di Tapou vedo che gli alberi si piegano sotto il vento, ramaglie e sassi sulla strada, pazienza. Attacco il 729, salgo veloce nel bosco, rumore d'acqua: è il rio Vodizza che scende. Il vento sferza gli alberi, cade qualche ramo, il sottobosco ondeggia, quel suono forte che va e viene mi accompagna fino a casera Noacco. Adesso cammino a tratti allo scoperto, il sole illumina dietro me la catena dei Musi, fatico a risalire, il sentiero adesso è un sentierino, aggiro uno sperone di roccia, attenta all'esposizione. Dall'intaglio di forcella Dolina mi soffermo a guardare Pradielis là sotto, il vento aumenta, adesso sembra il suono delle onde che rabbiosamente si infrangono sugli scogli. Che faccio? Continuo? Continuo; salgo i ripidi gradoni erbosi, a tratti fatico a mantenermi eretta, qualche roccia e mugo aiutano; ecco la piccola croce dell'antecima. Continuo fino al Postoucicco, una firma, uno sguardo intorno, sole e aria tersa permettono di vedere lontano, là un puntino rosso: il Brollo. Continuo, a tratti fatico a camminare a causa delle raffiche sempre ben presenti e dei mughi che hanno totalmente invaso la traccia. Scendo verso il lastrone, al coccige torna improvvisamente memoria di un'antica scivolata proprio qui; il sentiero scompare, ricerca fra i mughi, rieccolo; lo seguo, la risalita è davvero avventurosa, servirebbe un machete...e arrivo sulla cima del Laschiplas (l'ometto è scomparso) in compenso parecchie stelle alpine. La prosecuzione è lenta perchè devo cercare i passaggi migliori e più sicuri vista l'esposizione, a volte devo inventarmeli; affronto i tratti esposti con calma perchè il vento non molla; finalmente individuo i paletti dell'A.V. CAI di Gemona: un miraggio! La risalita al Cuel di Lanis mi sembra una passeggiata rispetto a quanto percorso finora, ecco la cima, il libro di vetta. Mi guardo intorno, mille orizzonti, in lontananza il Canin sembra imbiancato, ai miei piedi la pianura friulana, mai visto il mare così vicino, chiudo gli occhi , allungo le mani e.... lo tocco...Ogni fatica è dimenticata.Uno spettacolo! Scendo dall'A.V. CAI di Gemona, sentiero ripido, nel vallone sottostante il sentiero corre fra ortiche e piante di lamponi alte quanto e più di me, ben presto arrivo al bivio con il 729 (cartello scomparso ma a terra numerazione sentiero 764), da lì riprendo il percorso dell'andata.Anche questa meta da non dimenticare.Loredana
  • 05/09/2011 il 4/9/11 avvistati 3 camosci nei pressi della vetta del postoucicco.
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