12/07/2022 cjargnel Ritorno su queste cime dopo un paio d'anni. La temperatura gi� al Pian dei Spadovai � pi� godibile (13 gradi) e in cima il venticello decisamente insistente e molto fresco mi fa indossare, caso per me raro, il giubbotto. Il percorso non presenta degrado in nessun punto. Le attrezzature lungo la bella cengia e nel tratto precedente sono a posto. Panorami lontanissimi seppur con qualche nuvoletta. Fioriture del periodo apprezzabili e in particolare la Campanula di Zoys sulla cengia. Dopo la puntata alla Cima Alta ho fatto la breve deviazione alla Vildiver. Qualche incrocio con altri escursionisti un paio dei quali mi da l'idea di pernottare al Ric. Bernardinis. La sensazione � comunque quella di una minor frequentazione rispetto agli anni scorsi. Posti che offrono sempre tanto e sotto diversi aspetti non ultimo quello storico. Buine mont e mandi. (09/07/22)
01/08/2020 annalu97 Effettuato oggi escursione come da relazione SN, personalmente l’ho trovata molto faticosa, causa soprattutto del terreno friabile su lunghi tratti di sentiero. Detto ciò è un percorso spettacolare! Di buon mattino sotto il Piper tanti camosci correvano giù per i pendii scoscesi, tornati al trivio abbiamo proseguito verso le altre cime, il tratto per arrivare alla forca di Cjanalot è parecchio franoso e per gran parte privo di cavo. Dopo la galleria le attrezzature sono continue e seppur l’esposizione sia notevole il terreno è più stabile. Per la discesa dal Gosadon non ci sono problemi se si seguono attentamente i bolli rossi, confermo che il cavo sopra il vecchio edificio è lasco ma aiuta molto nel passaggio un delicato. Mandi a ducj
15/09/2019 JFuart Percorso oggi 15/09/2019il cavo subito sotto la cima del Gosadon nei pressi della teleferica e' interrotto nell'ultimo tratto. Sconsigliabile.
18/07/2018 davide.capraro Effettuota questa escursione in data 13/07/18. Salito per il sentiero 605, poi deviato sul 649 per il Piper (sentiero messo recentemente in sicurezza dopo una frana). Successivamente ripercorso a ritroso il 649 e proseguito per i Due Pizzi (sentiero in ottimo stato). Ho conluso l'escursione sul Gosadon ma segnalo che il sentiero è di difficile individuazione e pesantemente invaso dai mughi che rendono la passeggiata poco piacevole; stessa cosa vale per la discesa dal Gosadon verso Pian degli Spadovai, dove in alcuni punti un escursionista poco esperto potrebbe perdere la traccia; il cavo metallico in prossimità delle caserme diroccate c'è ancora, un po' lasco e il passaggio non è dei più simpatici. Il sentiero meriterebbe davvero una ripulita dai mughi!
05/09/2017 sandra.sentierinatura Saliti alla cima Vildiver (ovvero il Pizzo orientale) da Plan dei Spadovai, dove in una fresca e soleggiata mattinata il gallo dell'agriturismo canta a squarciagola. Sul prato fioriscono i colchici, è un segno dell'autunno alle porte (ma non c'erano quaranta gradi solo pochi giorni fa?). Bella pendenza lungo la mulattiera militare, poi sotto la forchia Cjanalot il sentiero si impenna tra i noti detriti valdognesi. Il ricovero Bernardinis è tirato a lucido e ordinatissimo, dalla cima Vildiver il panorama è ampio ma il cielo ormai si chiude e ci regala qualche gocciolina, mentre un camoscio si aggira sullo spuntone della cima Occidentale. Una visita alle postazioni e cavità mentre si girano immagini destinate a un futuro televisivo. Incrociato solo un veloce escursionista di Graz; si rientra (ovviamente) col sole al Pian dei Spadovai puntati da alcune oche (le disneyane Guendalina e Adelina blabla?), tra caprette e mucche al pascolo.
23/07/2017 fabrizio.plesnizer Ho percorso ieri 22/07/17 il sentiero battaglione alpini Gemona partendo dalla sella Sompdogna per passare dal ricovero btg alpini Gemona, monte Piper, ricovero Bernardis e sentiero attrezzato per il monte Due Pizzi. Ho effettuato la discesa per il sentiero 208 raggiungendo la casera Plan dei Spadovai. Il sentiero � un tuffo nella storia, molto bello e avvincente, un ringraziamento va ai volontari che hanno realizzato quest' opera.
04/06/2017 luca.borin In data 02/06/2017 abbiamo seguito il percorso come da relazione, tralasciando la salita al Piper. Persiste il segnale di inagibilità all'inizio del sentiero, ma i volontari ci assicurano che sarà rimosso a breve. Sono in sei oggi a ripristinare i balconi del Ricovero. Rimarranno su per tre giorni ad attendere le guide e la Commissione Giulio Carnica per il nulla osta sul sentiero. Invece, rispetto a quanto scritto nella relazione, non abbiamo notato il paletto che indica la via di salita alla cima del Gosadon, tuttavia, tra i mughi, si nota un segno di passaggio. La conferma di essere giusti la dà un cartello appeso ad un ramo pochi metri dopo aver lasciato il 649. La discesa sul versante meridionale del Gosadon si imbocca pochi metri sotto la cima e, fino alla base del citato colletto roccioso da aggirare, l'abbraccio con i mughi è piuttosto intimo...
30/12/2016 renatospa 29-12-2016 Stimolato dalla vostra recente puntata su Telefriuli e dalle buone condizioni climatiche mi sono deciso a percorrere il sentiero Btg.Gemona.Dal sentiero 648(c'è ancora un cartello che lo dichiara inagibile)ho raggiunto forca Cjanalot e il ricovero Bernardinis.Dopo la breve salita a Cima Vildiver e aver attraversato la galleria ho percorso il sentiero perfettamente e recentemente attrezzato dai volontari che vanno ringraziati per il magnifico lavoro svolto.Dopo la salita alla Cima Alta occidentale ho ripercoso la via in senso inverso deviando poi per il sentiero 649 per il Piper.Escursione molto bella, varia e appagante.
26/12/2016 loredana.bergagna Approfittiamo della giornata che promette temperature di altra stagione e saliamo nuovamente la Val Dogna dormiente, lungo il sentiero 648 i primi raggi fanno arrossire il Montasio. Tira su il sentiero, ci si spoglia subito ed al bivio siamo al sole. Una coppia di escursionisti prosegue con meta Gosadon, qualche scambio di informazioni e noi si prosegue verso il monte Piper, raggiunta la quota contrassegnata con un omettone ed un palo di legno. Prudente discesa lungo il frastagliato fianco e via via verso le altre cime mentre vediamo una corposa fila che sale alla forca del Cjanalot, arriviamo lì mentre è in corso la sosta pranzo; si tira dritti, neanche un sorso, tutto dopo, a cima raggiunta, come premio tappa. Aggiramento, postazioni, fuori il caschetto e la frontale, si entra in galleria...su misura per me, mi spiace per i lunghi...e poi la cengia. Perfettamente attrezzata, i volontari hanno fatto un gran lavoro, ma ho sentito anche: “i podevi meter un de più...”poi i caldi mughi ci abbracciano lungo lo strappo fnale. Cima affollata, croce occupata, libro di vetta..cassetta contenente solo una penna ed un involucro di plastica. Dopo aver reintegrato sali e lasciato un nuovo notes nella cassetta discesa veloce incrociando la coppia Gosadoniana che ha traffincato un po' ma alla fine obiettivo raggiunto. Per noi una breve risalita ci porta alla cima Vildiver, passaggio dal ricovero Bernardinis e poi via, si torna giù, in auto torta e caffè stanno aspettando..
02/12/2016 roberto.fabbro 30/11/2016 In senso antiorario ,rispetto alla relazione di S/N la partenza dai Plan dei Spadovari sent. 605,per la cima del Mt. Gosadon,risultando alla fine una scelta azzeccata,e più sicura per salita per i passaggi "delicati"e franosi. Dal Mt. Gosadon poi, al Pizzo Alto, e...finalmente l'emozionante passaggio sulla cengia attrezzata,bellissima e sicura, con i cavi nuovi di zecca.Dopo l'uscita dalla buia galleria, la doverosa risalita alla Cima Vildiver....una breve sosta al Ric.Bernardinis,la discesa alla Forchia di Cjanalot, e con i sent.648/649 l'ultima cima in programma, il Mt. Piper. E'stata un'escursione fantastica, con quattro cime panoramiche e importanti. Mandi
31/10/2016 sandra.sentierinatura Saliti in quattro al ricovero Bernardinis, sistemato, base per i volontari che lavorano al sentiero Battaglione Gemona. Proseguito poi alla cima Vildiver; percorsa la galleria (torcia) e la emozionante cengia intagliata nella roccia, dotata di cavi nuovi e posizionati perfettamente (caschetto e imbrago, attenzione all'esposizione). Sul sentiero tra i mughi raggiunta poi la cima Due Pizzi, tanto più panoramica, oggi, per l'aria tersa. Mare di nubi in Valcanale e in val Saisera in dissolvimento. Incrociati alcuni escursionisti, tra i quali evidentemente anche Paolorock che mi precede nei commenti; un saluto! (31 ottobre 2016)
31/10/2016 paolorock Salito oggi alla Cima Alta del Due Pizzi.Il tratto di sentiero dal bivio con il 648 al bivio per la cima è perfettamente attrezzato e liberato dai mughi.Giornata favolosa, dove l'inversione termica ha generato i "Monti naviganti", sul mare di nuvole.Buone montagne
26/09/2016 sandra.sentierinatura 25/09/2016-Saliti al Piper dalla val Dogna, CAI 648 e 649 (leggi anche commento precedente). Il solco ghiaioso ha rosicchiato il sentiero ma comunque si passa. Mughi tagliati, grazie al lavoro di chi sta risistemando il Sentiero Battaglione Gemona. Visita ai resti di postazioni in una giornata sorprendentemente tersa. Ripido ripido, se si dispone di fiato si sale in fretta (oggi ne disponevamo). PS-qualche escursionista pronuncia il nome del monte all'inglese: "paiper". Ma in fondo, basta capirsi.
26/08/2016 cheidoi 26/08/2016. Escursione del 24/08/2016 con partenza da sella Somdogna e attraveso il sentiero 609 raggiunto il ricovero Btg. Alpini Gemona (lavori in corso). Da qui proseguito verso il Piper per il sentiero 649 dichiarato ancora inagibile, in effetti sussistono ancora un paio di punti critici che richiedono attenzione (vedi commenti precedenti). Dalla cima il panorama è impareggiabile e la splendida giornata ha permesso di coglierlo nel migliore dei suoi aspetti. Chiuso l’anello scendendo per il sentiero che si innesta al 648 per rientrare alla sella. Per chi volesse salire direttamente alla cima del Piper, senza fare il più impegnativo traverso dal ricovero Btg. Gemona, si consiglia di salire dal sentiero 648, deviare a sinistra per il 649 e raggiungere la cima, rientrando per il medesimo percorso. Alla deviazione troverete il cartello che indica il 649 come dismesso, ma si riferisce al tracciato che prosegue sull’altro lato dopo la cima. Trovo inoltre eccessivo che Il suddetto tratto del sentiero 649 dal bivio alla cima, sia segnato punteggiato sulla carta Tabacco.
25/07/2016 loredana.bergagna Per completezza d'informazione, preciso che quanto ho scritto in precedenza, si riferisce unicamente alla salita al monte Piper dalla Sella di Somdogna, fermo restando che le attrezzature incontrate sono in ordine (cavi nuovi e staffe) e che comunque gli attraversamenti su ghiaietta e sabbia sono da farsi con molta attenzione.
24/07/2016 loredana.bergagna Sebbene una parte del sentiero Battaglione Gemona sia stata messa in sicurezza con cavi nuovi, arrivare per me al monte Piper non è stata una passeggiata, in un passaggio su canalone ho molto gradito l'aiutino della corda di Pietro, pochi metri in salita, ma se non sali.....scivoli giù....Le attrezzature ove presenti sono in ordine, fiori e postazioni di guerra, resti di proiettili. Anche la discesa dalla cima è prudente fino ad arrivare sui verdi (prati interi di giglio martagone) e poi finalmente l'innesto con il sentiero 648 e sotto, molto più sotto, la strada e gli scarponi lì van via lesti
19/01/2016 askatasuna Ma ti pare che sia periodo da bivaccare sudando nel sacco a pelo? A sorpresa mi ritrovo in val Dogna a seguir l’ombra degli scarponi del sior Mario. Non sono le Poligale a farmi strabuzzare gli occhi, ormai ci si fa l’abitudine (?!), ma i rami dei piccoli faiârs, da cui spuntan le nuove gemme! Giunti alla prima forcella, si spalanca il sipario sui Due Pizzi. Le mie zampe scalpitano e mi separo dal compagno per dirigermi al Piper, figurina mancante nella mia dognevole collezione. La bivacchevole meta è stata decisa durante la fuga dalla piana e mi ritrovo senza mappa. Niente di grave, finché, salendo alla successiva forcella, le cimotte si fan tre. Mi trovo pochi metri sotto quella giusta, coi piedi puntati nella neve. Se avessi tirato l’orecchio, probabilmente avrei captato lo sghignazzamento minerale. Lo stesso risolino di quando sente che lo chiamano Paiper. Mi volto ad osservare il panorama e spunta quella croce. Ma alore? Alc a no torne, mò! E’ ovvio che il cocuzzolino che mi sta a due passi non può essere il Piper (le risate si fan soffocate per non farsi sgamare) Ritorno sui miei passi e mi sforzo d’interpretare un troi di salita. Senza risposte, ripiego verso i ruderi bellici più alti, nella convinzione che da lì, la via d’assalto alla croce risulti evidente. Invece il terreno si fa sempre più malagevole, ingombro di detriti e i passaggi ove poggiar le dita si fan delicati. Ogni appiglio su cui metto le mani mi rimane come ricordo da metter in tasca. Val Dogne po’! Mollo la preda, mica son qui a conquistar vette! Ma a scippar ricordi! A banchettare con immagini ed aneddoti altrui! Raggiungo la cimotta che sovrasta la forchia di Cjanalot e poi via verso il Bernardinis, mangiando con gli occhi quei lacrimatoi e quella parete che la luce trasfigura, trasformandola in legno intagliato. Mario ha già iniziato a coccolare l’alcova prescelta. Le coperte finalmente respirano aria buona, appoggiate sulla ringhiera. Il bivacco par vestito a festa! Una volta riuniti osservo perplesso la strapiombante parete del cocuzzolo raggiunto. Parete che poco prima, con la naturalezza di chi sa ascoltare i sussurrii della montagna, m'era stata consigliata come via d’ascesa. -L’ho fatta a suo tempo, vedi quella cengia?- Continua dettagliando la “facile via”, come se fosse salito ieri. Come se la stesse ripercorrendo di nuovo. Poi la vediamo prender fuoco, quella parete, prima di rintanarci scoprendo i dettagli dell’operazione “Su pei monti” atta a ripristinare la via del Battaglione Gemona e poi i racconti da Sherlock Holmes delle tenebre. Perché oltre alle terre alte, il sior Mario è rapito da quelle sommerse. Neanche ventenne iniziò ad esplorare i budelli infiniti del Canin, errando in abissi ancora sconosciuti. Ignotum per ignotius . La mattina dopo, o meglio alla fine della notte, siamo sulla Cima Vildiver. Sotto una luna che acceca. inizio a sfornare i caffé. Due gracchi vengono a godersi il sole a pochi metri. La luce è talmente potente che ne infiamma il piumaggio. Noi bipedi, vaghiamo da un estremo all’altro della picca, ognuno perso nei versi declamati dai colori dell’alba. Carpendone ogni sillaba. Prima di scendere per il 605 vado a dare un’occhiata sulla fattibilità d’una puntata sul Pizzo grande. Neve e ghiaccio mi fermano già al piccolo ponticello oltre la galleria. Più giù siamo in maniche corte, come ogni primavera che si rispetti.(26-27.12.2015)
15/08/2014 cesfnc 15/08/2014 il 648 risulta inagile, c'è un cartello del CAI all'attacco del sentiero. Si può salire lo stesso (solo escursionisti esperti), ma fare attenzione durante i passaggi nei canaloni, ci sono tratti esposti molto stretti. Anche il 649 risulta inagile, al bivio con il 648 a quota 1749 c'è lo stesso cartello sopra descritto. La salita la Piper è fattibile, ma la traversata verso il Biv. Btg. Gemona è da evitare in quanto una parte del sentiero è franata.
15/09/2013 askatasuna Si va sul Malvueric! Ma a Dogna gli amici di monte metton la freccia. Sei mai stato sul Due Pizzi? Prima di rispondere saliamo già il bosco. Il sentiero che porta al Cjanalot è a tratti eroso. In alcuni punti incavati la roccia sembra gesso. La si stacca con le mani, sembra rompersi con lo sguardo. Come se la montagna avesse deciso di abbandonarsi agli elementi, di diventare cibo per aria e acqua. Quasi a cancellar gli orrori che l’han percorsa. Il Bernardinis non lo facevo così grande. Un breve sosta e si riparte per il Pizzo Alto. Una famiglia friulana, fiduciosa, ci segue nonostante i segnali sulla chiusura del troi. La galleria sembra fatta per gli hobbit. Dall’altra parte la scenografia cambia colore e forme. Il ponticino rotto inizia a complicar le cose ma si passa. In discesa verso l’arco tutto si fa irreale. Inizia a soffiare il vento di Mordor e i pinnacoli sembran vivi. Saggiamente la famiglia abdica (da solo avrei fatto lo stesso). Il terreno è divorato e i cavi divelti ne sono impotenti testimoni. In diversi punti il passaggio è delicato, passo sicuro e attenzione sono quanto mai necessari vista l’esposizione. La possibilità di far affidamento su attrezzature o pareti è minima ma a volte indispensabile. Nonostante ciò il percorso è “fattibile” (ognuno è ovviamente metro di sé stesso). Dopo l’arco la bellissima e risicata cengia si anima: alcuni vecchi attacchi militari escono dalle rocce come serpenti di ferro, altri han occhi puntati verso papà Montasio. La successiva immersione nei mughi stranisce, sembra di vivere un’altra giornata, tanta la roccia che mi è entrata dentro. Il paesaggio dalla cima non si può descrivere. Arrivano due coppie austriache. Restiam tutti senza parole. Scendiamo per ultimi ripercorrendo i nostri passi salutando il Piper da sotto. Oggi i salti emozionali han già superato il dislivello massimo. Ps: In questo itinerario immaginavo di poter trovare qualsiasi cimelio bellico ma non il tappo di una fotocamera Nikon, argomento di conversazione con tutti gli escursionisti incontrati. Nessuna persona interpellata si è rivelata Cenerentola. Il tappo comunque sta bene ed è disponibile a tornare dal suo proprietario.(14.09.2013)
20/07/2013 MauroGo Sono salito oggi sul Piper e sulla cima Vildiver. Per quanto riguarda il Piper, ci si arriva facilmente, c'è solo qualche piccolo problema di orientamento alla fine della mugheta, all'inizio del pendio erboso, dove il sentiero è stato mangiato dall'erosione, ma lo si ritrova facilemnte puntando verso l'alto e tenendosi sulla destra. Per quanto riguarda la zona erosa, fra il bivio fra i sentieri 648 e 649 e la forca di Cjanalot, effettivamente si ha qualche patema per l'esposizione di qualche tratto e per il terreno estremamente friabile ma, con un po' di attenzione si passa. La vista sulla parete nord del Montasio che si gode dalla cima del Piper è forse la più bella fra tutte qualle possibili dalle cime circostanti. Mauro.
02/08/2012 brunomik Percorso ieri 01/08/2012 evitando la salita verso il Piper ma percorrendo il resto dell'itinerario proposto nella scheda. Tutto sommato grosse difficoltà non ce ne sono, purtroppo le attrezzature della cengia sulla parete della Cima Alta del Due Pizzi non sono tutte in ordine e l'impressione data dai cavi disancorati non è delle migliori e secondo me sarebbe meglio eliminarli. C'è però da dire che i pochissimi punti in cui sono veramente utili le attrezzature sono in ordine. Passando invece al percorso per salire e scendere dalla poco nota (e immagino frequentata) cima del Gosadon anche qui ci sono solamente un paio di punti dove si deve fare attenzione e che la relazione già segnala ma che per completezza rimarco anche io.Innanzitutto la salita non è granchè impegnativa e anzi se si volessero evitare "rogne" consiglio di salire e scendere per lo stesso itinerario ripercorrendo poi la cengia del Due Pizzi. Continuando invece in discesa per il versante sud del Gosadon le difficoltà sono principalmente concentrate sull'attraversamento sopra la grande baracca militare (comunque il cavo arruginito aiuta non poco) e l'aggiramento sulla destra del roccione che è un po' esposto, si passa ma con qualche patema dovuto soprattutto al terreno friabile. Segnalo la presenza di diversi raponzoli di roccia proprio dopo questo passaggio, subito dopo la deviazione per il Pian dei Spadovai, sulle rocce a sinistra. Finora non li avevo mai visti nelle Giulie ed è stata una gran bella sorpresa. Ancora una cosa sull'attraversamento del dirupato versante ovest del Piper che immette sul ghiaione sotto la forca di Cjanalot, è tutto sommato piuttosto semplice anche se pure qui l'impressione dovuta alle condizioni del ponticello non è delle migliori ma è comunque sufficiente a procedere, con la dovuta attenzione, e superare questa modesta difficoltà.
07/09/2010 loredana.bergagna Segnalo che alla data del 05 /09/2010 lo stato delle attrezzature all'uscita della galleria verso la Cima Alta è tuttora pessimo, divelte in diversi punti, un gradino del ponticello di legno è rotto ed un altro sta scivolando, il sentiero è molto friabile e richiede molta attenzione vista l'esposizione. Loredana
09/08/2010 cesare.ellero@gmail.com Al 07/08/2010 il sentiero 649 è ancora inagibile nel tratto sotto il Piper, nella zona franata (ghiaione) è sconsigliato avventurarsi.
29/09/2009 nino Sentiero CAI: 648-649-605. dalla val Dogna a f.lla Cianalot-Due Pizzi. il 648 è di difficile percorribilità a causa delle piogge di sett 2009 e quasi certamente scomparirà dopo il prossimo inverno, sarebbe bene chiuderlo alla partenza con un avviso e suggerire il 605 .il 649 dal bivio di q. 1749 fino quasi alla Cianalot farà la stessa fine se non si provvede.il 605 alla partenza è difficile da individuare a causa delle ghiaie che lo hanno invaso.. ninoalpino@vodafone.it
23/07/2009 ectorus attenzione! avviso riferito alla data del 23 luglio 2009-il sent.649 è chiuso per inagibilità, nel tratto che dalla cima del monte piper va verso il ric.batt.Gemona,sotto lo jof di miezegnot.
23/07/2009 meleagri ettore Sentiero CAI: sent.649. dalla cima del monte piper al ricovero battaglione Gemona, sotto lo jof di miezegnot. inagibile causa frana- Avviso CAI sulla cima del monte Piper. Non so se l'avviso di inagibilità è stato posto anche a sella sompdogna.Intreressa chi intende fare l'anello che dalla sella,sale al pipero, ai 2 pizzi e scende con il sent.648 o 605. meleet@alice.it
21/08/2008 ivo.sentierinatura Da tempo ci sono pervenute segnalazioni di difficoltà di percorrenza del Sentiero Battaglione Gemona nel tratto compreso tra il Piper e i Due Pizzi. Abbiamo così ripercorso l'anello descritto qui sul sito per poter fornire informazioni aggiornate a coloro che desiderano freqentare la zona. Le nvità non sono tutte negative, ma vediamole con ordine. Il Sentiero Battaglione Gemona è effettivamente interrotto nel tratto attrezzato che saliva da est alla vetta del monte Piper. Una frana rende decisamente pericoloso avventurarsi su quel tratto. Si sconsiglia quindi vivamente di intraprendere tale salita in attesa che il sentiero venga ripristinato o che si individui un nuovo percorso. Le attrezzature tra l'uscita della galleria e la cengia dei Due Pizzi sono risultate in cattivo stato, spesso disancorate e arrugginite. La cengia è comunque percorribile ma occorre piede sicuro data la notevole esposizione. Un paio di punti dove la cengia è interrotta richiedono attenzione. La buona notizia è che la salita al monte Gosadon dalla selletta tra questo e i Due Pizzi è stata liberata dai mughi e qualche bollo rosso ora ci guida con maggiore sicurezza verso la cima. Non solo, la pulizia è stata effettuata anche sul versante sud ed ora è possibile scendere al Pian dei Spadovai oppure chiudere a sinistra ritornando verso la forca di Chianalot. E' comunque un sentiero impegnativo per la presenza di alcuni punti franati.
31/08/2007 mitja@tip95.si poglej si to stran to je gora dve špici
12/05/2007 andrea.pelizon@libero.it La mulattiera di guerra che scende dal Gosadon è stata ripulita nel 2003-2004 e segnata con bolli rossi. Scendere direttamente sul macereto sotto i ruderi delle costruzioni belliche situate sul versante meridionale poco sotto la vetta. La traccia si inoltra nei mughi verso destra. Si aggira dapprima sulla destra un torrione (un tratto di sentiero esposto e rovinato) e dopo una lunga serie di serpentine nei mughi, si attraversa la parte terminale del ghiaione sotto il Due Pizzi e ci si innesta nel sentiero 605 nel vallone sotto forca Chjanalot.
17/08/2006 Paolo Vatri Sentiero CAI: 649. Dal bivio con il sentiero n.648 al Monte Piper - ricovero Battaglione Alpini Gemona. Divieto di accesso a causa di una frana che ha travolto il sentiero. vatripaolo@virgilio.it
17/08/2006 Paolo Vatri Sentiero CAI: 649. Dal ricovero Bernardinis alla cima del monte Due Pizzi - forcella tra i Due Pizzi. Sentiero franoso, distaccamento in alcuni punti dei chiodi e della corda che formano la ferrata. vatripaolo@virgilio.it
31/07/2005 montasio Sentiero CAI: 649. Da BTG Gemona a Monte Piper (inizio sentiero attrezzato). In data 31-07-05 una frana di modeste dimensioni ha ostruito parte dell'inizio del sentiero attrezzato verso il monte Piper. Prestare attenzione visto che a monte c'è ancora materiale che rischia di distaccarsi
06/09/2004 Cestaro Antonio Sentiero CAI: CAI n.649 "Sentiero attrezzato Battaglione Gemona". Dalla sella Somdogna alla fine della cengia che porta alla cima alta dei Due Pizzi. Alcuni sostegni metallici sono divelti e, in alcuni punti, in particolare sulla cengia che porta alla cima alta, la corda metallica e' "volante". alessiacestaro@libero.it