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    Anello delle vette da Ravascletto
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaV21

Anello delle vette da Ravascletto

Avvicinamento

Lungo la strada statale n.465 che collega Cercivento a Comeglians, giunti a sella Valcalda poco prima di Ravascletto si imbocca a destra la Panoramica delle Vette. La strada, percorribile anche con normali automezzi, consente di raggiungere dopo innumerevoli tornanti i ruderi di casera Valsecca (m 1871, parcheggio sul tornante), punto di partenza di questa lunghissima escursione.

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Vento
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Agosto
Carta Tabacco
09
Dislivello
900
Lunghezza Km
16,5
Altitudine min
1813
Altitudine max
2250
Tempi
Dati aggiornati al
2007
I vostri commenti
  • 27/08/2021 Dalla casera Valsecca non ha molto senso prendere il breve tratto di sentiero non segnalato e poco marcato che sale verso l'alto; conviene invece seguire la strada sterrata, in cui il sentiero comunque poi confluisce. Da qui in poi il sentiero e' in ottimo stato e si arriva senza pensieri al Cimone di Crasulina; rispetto all'anno scorso, la cima e' stata ripulita dagli escrementi e adesso e' piu' godibile. Tornati indietro per lo stesso sentiero, quando si prende il sentiero 154 ci si accorge della differenza: molto inerbito, scarsamente segnalato, si fa un po' di fatica a seguirlo. Il pezzo piu' difficoltoso e' la salita al Pezzacul, che si svolge su diverse tracce poco marcate (e non segnate), ma questa non fa parte del 154. Ancora qualche imbarazzo fino a raggiungere la cima del Crostis; da qui in poi e' una piacevole gita di rientro lungo la panoramica strada sterrata per nulla faticosa. Splendidi panorami, marmotte che fischiano, un gallo cedrone in planata sulle pendici erbose. Magia.
  • 14/09/2020 La strada che sale da Ravascletto è interdetta al traffico (e dal cartello posto sulle griglie anche ai pedoni) a quota 1270 mt., poco dopo l' incrocio con il sentiero che porta a Maina di Mont, fino a tutto l'inverno, per lavori di consolidamento.Credo che anche quella che sale da Lateis sia chiusa ma non posso indicare dove.
  • 02/01/2019 01/01/19-La camminata da Ravascletto verso l’alto, lungo la panoramica delle Vette, nella bella giornata di Capodanno, finisce presto.Ci siamo alzati un poco con l’auto lasciandola alla prima frana. Successivamente un lato della carreggiata ha ceduto (foto) ma è superabile a piedi. A quota sopra 1400 metri invece l’impluvio si è portato via un tratto di strada creando un salto profondo e ripido che ci ha fatto desistere dal continuare (foto).
  • 12/07/2017 Attenzione venerdì 7 luglio 2017 la strada da Ravascletto era chiusa per varie frane. Io sono salito da Tualis con la macchina fino al rifugio Chiadinas. Ho iniziato l'anello percorrendolo al contrario andando subito sul Crostis. Non ho completato il giro per maltempo. Un bel giudizio anche per il Rifugio Chiadinas e ai suoi nuovi gestori dove ho mangiato a fine giro molto bene ad un prezzo onesto.
  • 09/08/2016 Saliti oggi al Crostis (Comeglians). Contrariamente alle previsioni del tempo, già alle 7 a Ovaro, in Carnia e in genere sulle alpi sono presenti annuvolamenti seri.Inizia a gocciolare... Dopo un rapido consulto commutiamo l'escursione prevista, ben più lunga, con una in zona: la semplice salita al Crostis da Chiadinas.Tra i fischi di marmotte si sale lungo la mulattiera militare e fioriture di agosto arrivando in cima prestissimo, non c'è ancora nessuno ma diversi escursionisti stanno salendo lungo i vari itinerari. Il cielo si fa coperto, il Coglians dopo poco ovviamente viene avvolto dalle nubi. Proseguiamo un tratto in cresta chiudendo poi alla malga Chiadinas questa piacevole escursione su pendii erbosi. Ancora asciutti.
  • 11/07/2016 Escursione effettuata ieri 10/07/2016. In 3 con 2 cani. Siamo partiti, tardi, verso le 12.15 dai ruderi di Casera Valsecca. Il meteo era incerto ma le previsioni qui sul sito davano scarsa probabilità di precipitazioni, quindi nonostante i nuvoloni ci siamo incamminati. Lasciate le pigre mucche sui pascoli erbosi ben presto siamo giunti alla staccionata dove abbiamo imboccato il sentiero 152 che per la verità inizialmente non è indicato quindi eravamo in dubbio se la strada fosse corretta. In breve siamo arrivati al bivio con il 154 sopra Casera Crasulina. Qui abbiamo deciso di saltare il Cimone di Crasulina per abbreviare il percorso. Passato il primo Laghetto abbiamo proseguito. finche dopo più di un'ora di camminata ci siamo resi conto di aver sbagliato sentiero. Infatti abbiamo preso la traccia che ci ha portato prima sulla vetta del Piz di Mede e poi sul Monte Valsecca. Qui leggendo il libro di vetta abbiamo capito l'errore.Quindi siamo tornati indietro fino all'incrocio al quale non avevamo prestato molta attenzione, ma che comunque potrebbe avere dei cartelli. Ripreso il 154 abbiamo proseguito ed alla fine abbiamo raggiunto sia il Monte Pezzacul che la vetta del Crostis.Alle 19 eravamo al Rifugio Chiadinas dove ci siamo dissetati con una buona birra. A quel punto vista l'ora abbiamo deciso di rientrare all'auto con la strada carrabile che sembrava non finire mai. Finalmente alle 21 abbiamo raggiunto l'auto!! Stanchi ma soddisfatti percorso bellissimo e molto panoramico e non ha mai piovuto!
  • 19/06/2016 Sabato 18 giugno il tempo era decisamente capriccioso dalle parti del M. Crostis, molti nuvoloni neri coprivano tutti i versanti lasciando abbastanza sgombro solo la zona sud verso la pianura. Decidiamo quindi di partire da C.ra Chiadinis per il sentiero 151. Il sentiero molto facile ci porta in pochi minuti alla cima del M. Crostis. Dopo aver scattato alcune foto decidiamo di percorrere la cresta verso il M. Pezzacul con un meteo davvero imprevedibile, a tratti piovigginava a tratti splendeva il sole, mentre un grosso acquazzone imperversava nella zona del M. Tuglia. Precorriamo la splendida cresta fino a quota 2072 dove, inizia a piovere, decidiamo a malincuore di calarci giù verso la strada. Ritornati al punto di partenza, non piove più, facciamo sosta alla C.ra Chiadinis invasa da un numeroso gruppo di ciclisti MTB austriaci, non ci fermiamo perché l’ambiente piccolo e decisamente spoglio non ci attira troppo. Saliti in auto decidiamo di fare rientro per la strada che dalla C.ra Chiadinis scende verso Ravascletto. Percorriamo senza problemi la strada fino nei pressi della C.ra Tarondon alta, dove una grossa slavina di neve ci impedisce di proseguire, così con la coda in mezzo alle gambe, non ci resta che tornare indietro.
  • 10/12/2014 Salito oggi. La strada delle vette è interrotta dopo circa 3 km da ravascletto, a quota 1200 là dove il sent.152 attraversa la strada e sale a Maina di mont. Dice l'ordinanza del comune che a seguito smottamenti del terreno e conseguenti frane, il tragitto è VIETATO a auto e pedoni....Il sentiero è ottimamente segnalato però i 600 e rotti metri per arrivare ai resti della casera valsecca, mi hanno limitato la salita fino al monte valsecca. Neve da quota 1650 circa. 15 cm. circa . Compatta all'ombra, farinosa al sole, per cui ho dovuto usare le cjaspe . Giornata soleggiata e non particolarmente fredda. Panorami da urlo ! Casera Giaretz, pur essendo di proprietà privata, è aperta e offre un buon punto di riparo e ristoro. Munita di tavoli, sedie,stufa a legna ( con annessa legna da ardere). E' d'obbligo , come recita il cartello appeso all'ingresso, rispettare la proprietà e lasciare pulito e in ordineBuona vita a tutti
  • 07/07/2014 Anello percorso parzialmente ieri 6 luglio (da Casera Valsecca, al Cimon di Crasulina e ritorno sino al Lago Tarond). La panoramica delle vette è percorribile con auto sino al tornante di Casera Valsecca,oltre inizia ad essere ricoperta da detriti e lingue di neve. Il sentiero è completamente sgombro da neve, ma in diversi tratti dimostra segnali di cedimento e piccoli franamenti, comunque superabili con un minimo di esperienza ed attenzione. In particolare segnalo la presenza di un tratto franato verso il Cimon di Crasulina e di un altro sulla selletta sopra il laghetto di Crasulina (attraversare la frana in orizzontale e non seguire la traccia che porta verso valle). Fare attenzione al bivio tra il sent. 152 e 154: il cartello è rotto e alcuni pezzi sono a terra. Bellissimo giro in ambiente molto aperto e panoramico, peccato per le condizioni meteo che localmente non erano favorevoli (niente panorama sul Coglians!) ... stupendi i prati fioriti ed incantevoli i vari laghetti che si possono ammirare durante il cammino (Zoufplan dall'alto, Crasulina, Tarond); termineremo senz'altro l'anello una prossima volta!
  • 09/06/2014 Escursione effettuata in data 08.06.2014.Ad oggi, la strada che da Ravascletto sale a Casera Valsecca risulta interdetta al traffico (divieto di transito); si riesce comunque ad arrivare (a proprio rischio e pericolo) fino a quota 1625 m, dove una slavina ne impedisce la percorribilità. Da qui è possibile imboccare il sentiero 152 che, sul versante ovest del Monte Runch, sale nei pressi di Casera Valsecca passando per Casera Glaretz.Ora l'uscita ricalca la relazione di Sentieri Natura.Si aggira il Monte Valsecca e subito dopo la staccionata posta a 1847 m, fino al bivio con il sentiero 154, il selciato a tratti è coperto da neve slavinata, che in 15 giorni sarà sparita, mentre in altri è franato. Verso il Cimone di Crasulina si incontra un tratto franato, ma la neve è assente. Belle fioriture di primule minime, primule orecchia d'orso, anemoni e genziane.Dall'incrocio e fino alla forcella di quota 2003 il sentiero sembra in ordine, ma è coperto dalla neve. Numerose marmotte. Subito dopo la forcella, per 50/100 metri, la traccia è assente perchè spazzata da una slavina. Si prosegue con attenzione e, superato questo tratto, si raggiunge, come descritto da Sandra e Ivo, prima il Monte Pezzacul (latrina di un gruppo di pecore) e poi il Monte Crostis. Panorama strepitoso. Il quaderno di vetta c'è, ma non consente più di lasciare la testimonianza del proprio passaggio.Il ritorno lungo la Panoramica delle Vette non è consigliato; nei pressi della Casera Tarondon alta incombe la slavina sopra menzionata che ricopre completamente, e per parecchi metri, il manto stradale.Come chiosa a quanto scritto, ritengo che il percorso non sia più adatto a semplici escursionisti, ma riservato a camminatori con un pò più di esperienza. I numerosi tratti franati, seppur brevi, implicano la capacità di camminare su terreni malagevoli.Buone montagne.
  • 07/07/2013 Fatto questa mattina di buon ora in solitaria, il sentiero è in buone condizioni e ben segnalato, non ci sono problemi da segnalare buone camminate a tutti
  • 16/03/2012 ANELLO DELLE VETTE DEL CROSTIS - Niente da fare ! E' la terza volta che faccio questo anello, fatto anche in periodi diversi (escluso piena estate e pieno inverno con forte innevamento)e ogni volta torno a casa stanco si, ma fortemente appagato per lo spettacolare panorama che accompagna tutto il percorso, per il fascino del percorso che con il suo continuo sali e scendi mette a dura prova la propria fermezza e la determinazione. Facile sarebbe, dopo aver salito 2 o 3 cime, dirsi " Basta " - E invece mi trovo sempre come un pò drogato,drogato di montagna,drogato di andare avanti. Questa volta poi anche dimenticandomi del tempo a disposizione (sono partito troppo tardi questa mattina) e così sono arrivato all'auto che incominciava ad ombreggiare.Ritengo che sia il più bel percorso che abbiamo in Friuli, per fascino, panorami e anche lunghezza che però è regolabile alle proprie condizioni.Buona vita a tutti
  • 03/07/2011 L'ho fatto questa mattina questo giro(a parte il cimon di Crasulina).C'è poco da dire bello e basta soprattutto la vista del Coglians dalla vetta del cROSTIS.
  • 03/07/2010 Bellissimo percorso con vista appagante a 360°da Piz de Mede e in particolare su Coglians, Volaja, Peralba, etc...da Pezzacul e Crostis.Lo consiglio a tutti coloro che, non avezzi a grandi dislivelli, hanno comunque voglia di perticare (per la lunghezza del percorso) e di ambiente montano. Claudia
  • 22/06/2010 percorso molto panoramico ed interessante! da consigliare a chi non è solito andare in montagna per il contenuto dislivello che permette comunque l'arrivo a quote importanti, senza difficoltà e con panorami decisamente interessanti
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