Avvicinamento
Da Ampezzo si risale la valle del Lumiei fino alla diga del
lago di Sauris, dove si prende a sinistra per il
Passo del Pura. Superata la diga e la successiva galleria, al primo tornante si lascia la rotabile principale per imboccare a destra la pista che contorna le sponde meridionali del lago. La si segue fino al divieto di transito, posto in corrispondenza dell'attraversamento del rio Scalotta (m 980)
Descrizione
L'escursione inizia lungo la pista che, con qualche lieve saliscendi, costeggia ancora il lago. Dopo un paio di svolte si lascia a destra il ramo che scende verso l'imbocco della forra del Lumiei (meritevole di una visita) per continuare a sinistra in salita (CAI 216). La pista inizia ora una lunga serie di tornanti nel classico bosco a
faggio e
abete rosso, tra notevoli fioriture di
barba di capra. Si sale con pendenza gradevole e costante con lunghe diagonali comprese tra i valloni del rio Tavanelli e del rio Storto. Qualche schiarita, punteggiata dalla
lattuga alpina e dall'
adenostile, lascia intravedere la conca del lago ma sono soprattutto le felci a ricoprire ora in modo pressoché continuo il sottobosco. Più in alto, dove le conifere hanno preso il sopravvento, troviamo il bivio segnalato per casera Tavanelli che va tralasciato per proseguire ancora lungo la pista principale in direzione di
casera Bernone (m 1600) alla quale infine si arriva dopo una lunga diagonale. L’edificio (aperto) con l'annessa stalla (chiusa) si trova al margine superiore di una estesa radura inclinata. Nei pressi della casera, un paletto ci indica l'imbocco del segnavia CAI 216a che si inoltra nel pascolo tra fioriture di
geo e
geranio. Dopo poco si supera l'impluvio che delimita il pascolo stesso e si entra nel rado bosco dove la traccia è più evidente. Più in alto ci si ritrova ad attraversare tra le
romici di un antico pascolo. I
botton d'oro a inizio luglio sono già sfioriti, ma fanno bella mostra assieme alle altre specie mentre il panorama si apre sempre più sul massiccio del
Bivera e sui caratteristici calanchi del
monte Palone. Nella compagine arbustiva fanno la loro comparsa anche gli
ontani e soprattutto i
rododendri che ci accompagneranno da qui in poi. Ancora un bel ripiano fiorito ed infine i segnavia ci portano sul crinale del Brutto Passo dove ci innestiamo a destra sul segnavia CAI 214 (m 1945). Con una serie di modesti saliscendi si prosegue seguendo fedelmente la linea della dorsale fino a raggiungere la piccola elevazione erbosa del
monte Priva (m 2024, ampio panorama). Dopo poco, laddove il crinale si impenna, il sentiero taglia sulla destra raggiungendo il bivio segnalato per
casera Giaveada (CAI 234). Prima di scendere definitivamente, si può proseguire ancora per qualche minuto lungo il CAI 214 fino al panoramico
passo Zauf (m 2103, ottimo punto per la sosta). Si scende ora tra le ondulazioni erbose della conca sottostante, letteralmente ricoperte di
rododendri, fin dove il sentiero si fa pianeggiante intorno ai 1900 m di quota. Qui si piega a destra senza percorso obbligato cercando nel pascolo inclinato qualche traccia di passaggio (qualche sbiadito segnavia CAI). Più in basso, al limitare del bosco, i segnavia riappaiono sui tronchi assieme a un tracciato più marcato con il quale si scende ora a piccole svolte tra i
larici e le felci. Si attraversa un piccolo impluvio oltre il quale si scende con pendenza decisa arrivando al pascolo della casera Tavanelli. Qui il sentiero scompare del tutto e bisogna tenersi a destra (est) riattraversando l'impluvio e proseguendo poi verso i ruderi della casera (m 1534), poco visibili in quanto inglobati dalle alte erbe. Cercando i pochi segnavia rimasti sui tronchi, poco più in basso rispetto al ripiano dove sorgeva la casera, si ritrova la vecchia mulattiera di accesso che in breve scende a intersecare un rio. Non resta ora che risalire il prato soprastante (qualche paletto segnavia) mirando alla visibile
casera Bernone. Qualche divagazione per aggirare le alte erbe e le ortiche e siamo di nuovo sul ripiano dal quale siamo partiti. La discesa avverrà poi sulla pista già utilizzata all'andata.
Avvertenze
il grado di difficoltà EE, indicato per questa escursione, si deve esclusivamente al fatto che il segnavia CAI 216, nella parte compresa tra
casera Bernone e l'innesto sul CAI 234, è praticamente scomparso tra le erbe e richiede autonomia nell'orientamento. Il tracciato allegato alla relazione può certamente aiutare. Non va sottovalutato anche il notevole sviluppo chilometrico.