Avvicinamento
Dal polo turistico di Sella Nevea, raggiungibile da Chiusaforte attraverso la
Val Raccolana oppure da Tarvisio attraverso la Val Rio del Lago, risalire la stretta e ripida strada asfaltata che porta agli alpeggi del Montasio proseguendo fino al divieto di transito (m 1502, ampio parcheggio).
Descrizione
Lasciato l’automezzo, seguire le indicazioni per il
rifugio G. Di Brazzà poi, all’altezza del primo crocevia, deviare a destra lungo la carrareccia di servizio (segnavia CAI n.624). Senza necessità di raggiungere la
casera Parte di Mezzo (m 1552) si prosegue in leggera discesa toccando il punto più basso dell’escursione in corrispondenza di
casera Larice (m 1479). La pista si inoltra ora in un boschetto di
larice ed
abete rosso guadagnando ben presto l’area pascoliva di
casera Cregnedul di Sopra (m 1515). Attraversato il piccolo complesso di costruzioni, si punta al crocifisso con panchina situato poco sopra e si imbocca finalmente un sentiero che dopo poco confluisce nel segnavia CAI n.625 che sale da Sella Nevea. Dopo poco, nei pressi dei resti di un edificio di guerra (m 1610), fare attenzione a lasciare il segnavia principale per prendere il bivio a sinistra per
forcella Cregnedul. Dopo un primo tratto quasi in falsopiano, si esce gradualmente dal rado
lariceto per iniziare la lunga serie di serpentine che la mulattiera disegna sulle ripide pendici de la Plagnota. Su queste pendici umide fioriscono numerosi il
geo, il
geranio silvano e il
giglio martagone. A quota 1971, raggiungiamo il costone che scende dal
monte Cregnedul presso un aereo spigolo vertiginosamente affacciato su Sella Nevea. Qui si trova la prima delle tante deviazioni che portano ai resti delle fortificazioni che difendevano il costone. Una galleria è ancora percorribile e conduce sul versante opposto dove si sviluppa una linera trincerata. Ripreso il tracciato principale ci si trova ora ad attraversare i bellissimi prati sospesi che si trovano poco sotto il filo della costa, luogo d'elezione per la fioritura del
botton d'oro. Altre svolte ci portano a passare nei pressi di una serie di edifici per gran parte rovinati che costituivano un autentico villaggio di guerra. Con brevi deviazioni potremo così visitare ciò che rimane delle costruzioni, disposte su più ripiani, e cercare tra i
camedri e le
genziane di Clusius la vasca con targa del battaglione Val Fella. Nel frattempo ci siamo ormai accostati alle rocce sommitali dove solitamente è facile avvistare gli
stambecchi. Con qualche svolta, in parte rovinata, la mulattiera si avvicina alle pareti superando passaggi esposti e aggirando alcuni speroni. L'ultima diagonale ci porta a passare accanto ad un ricovero protetto da una nicchia poi la mulattiera raggiunge la
forcella Cregnedul dove si incontra il tracciato del
sentiero alpinistico Ceria Merlone. Sui fazzoletti erbosi dell'intaglio fioriscono all'inizio dell'estate la
grazia delle rupi, la
linaria, il
ranuncolo ibrido e i coloratissimi cuscinetti della
silene acaule mentre le fessure delle rocce ospitano i fiori cadenti della
veronica gialla. Dalla forcella si traversa ora per ripidi verdi fino ad innestarsi nell'evidente canalino detritico che discende dalla cima del
monte Cregnedul e che va risalito fino alla piccola e aerea vetta (m 2351, ometto, resti di ricoveri). Il panorama è assai ampio e offre anche una visuale insolita sulla Cresta di Punta Plagnis. Per il ritorno seguiremo il medesimo itinerario.
Avvertenze
Escursione da intraprendere solo se le svolte superiori della mulattiera sono libere da neve. Il tracciato che correda la relazione mostra solo il tratto compreso tra le
casere Cregnedul e la vetta. Per la parte mancante si veda il tracciato del
sentiero alpinistico Ceria Merlone.