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    Anello della Busa del Tiarfin da Forni di Sopra
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello della Busa del Tiarfin da Forni di Sopra

Avvicinamento

L'escursione ha inizio da Forni di Sopra, una delle più conosciute località turistiche della montagna friulana. Vi si giunge da Tolmezzo risalendo il corso del fiume Tagliamento lungo la statale n.52. Giunti a Forni di Sopra si oltrepassano le case di Andrazza e Cella e quindi il ponte sul torrente Tolina deviando poi a destra al successivo incrocio. La strada raggiunge in breve la piazzetta del Comune dove si può lasciare l'auto (m 901).

Descrizione

Individuata via Novri si risale lungo questa seguendo le segnalazioni del sentiero CAI n.208. Esaurite le ultime abitazioni ha inizio la pista forestale che risale lungamente sulla destra orografica il vallone del rio Tolina. In breve si attraversa un tributario lungo il cui greto si possono osservare alcune opere di contenimento. Si sale con pendenza costante all’interno di un bel bosco di faggio e abete rosso percorrendo una serie di tornanti che possono talora essere abbreviati da scorciatoie. Gradualmente ci si addentra nel vallone del rio Tolina rimanendo ancora molto alti sul fondovalle. Con un traverso leggermente esposto si può evitare un tornante ricongiungendosi poi con la pista principale. Alla successiva schiarita il panorama si apre finalmente verso la parte alta del vallone che il promontorio del Pic di Siela divide in due rami distinti. Poco dopo si giunge in località Puonsas (m 1300) dove si tralascia la pista e ci si tiene a destra per attraversare il rio Tartoiana e salire con una svolta agli stavoli Duvies (m 1326). Pochi metri sopra questi si è al bivio principale della nostra escursione. Lasciato a destra il CAI 223a dal quale torneremo, proseguiamo diritti intersecando un paio di volte la pista. Con una lunga diagonale, alti sopra il greto del rio Tartoiana, ci reinnestiamo definitivamente sulla sterrata nei pressi del bivio con il sentiero che, a destra, sale a casera Tragonia. Ancora una serie di ampie svolte nel bosco ed infine si esce alla base del pascolo di malga Tartoi (m 1711), ora gestita nel periodo estivo. La prosecuzione del CAI n.208 si trova sulla sinistra dell'edificio dove sale trasformandosi presto in larga mulattiera. Tralasciato il segnavia 243 per forcella Tartoi, il sentiero si riporta sopra il ciglio della parete rocciosa in bella visuale sulla sottostante conca di pascolo. Piegando ora in direzione nord si attraversa un bel ripiano erboso giungendo alla base di un pendio boscato. Con pendenza più decisa il sentiero rimonta tra larici e abeti rossi per poi orientarsi in direzione est verso quella che è la nostra vera meta: la Busa di Tiarfin. E' questa una conca alpestre compresa tra la cresta del Tudaio di Razzo e il monte Tiarfin, un particolare ed esteso giardino roccioso di grande bellezza e integrità. A settembre le genzianelle sfrangiate ravvivano il terreno assieme ai rossi accesi degli arbusti mentre le ultime stelle alpine si confondono inevitabilmente tra le rocce. Raggiunta una piccola costa erbosa, affacciata sui ghiaioni che scendono dal Tudaio, il sentiero asseconda alcune ondulazioni del terreno, ricoperte da mughi e bassi ginepri. Con qualche piccolo saliscendi ci si noltra nella valle attraversando lentamente il passaggio tra la prateria discontinua e le pietraie. La pendenza diminuisce e la salita continua piacevole, non distante dagli estesi ghiaioni che scendono dalla cresta del Tudaio. Ometti e qualche segnavia ci portano al punto in cui il sentiero piega verso sinistra portandosi alla forca Rossa (m 2205), il valico che mette in comunicazione la Busa del Tiarfin con la sella di Razzo. Qui si lascia il CAI 208 che scende ripido nel versante opposto per seguire invece a destra il CAI 224. Sempre su terreno roccioso percorriamo così il tratto di valle che ci separa dalla testata di questo grande circo detritico. In ultimo, inaspettatamente per verdi, si raggiunge il punto più alto dell'escursione presso la sella (m 2280) che si affaccia sul passo della Croce di Tragonia. Si cala ora nel versante opposto su terreno malagevole, tagliando un esteso ghiaione. Più in basso la pendenza si attenua mentre il sentiero si porta su terreno più verde e comodo. Seguendo i paletti segnavia si divalla per prati verso la conca che ospitava il laghetto di Tragonia ora in fase di avanzato interramento. Passando alti sopra lo stagno, in breve ci si innesta a destra sul CAI n.209, a poca distanza dalla forcella della Croce di Tragonia (m 1973). Raggiunto il ciglio della conca si inizia a scendere in diagonale attraversando pendii erbosi alternati a macchie di bosco. Più in basso il sentiero si allarga uscendo al limitare del grande pascolo di casera Tragonia (m 1760), anch'essa gestita nel periodo estivo. Si scende per un breve tratto lungo la pista, ma la si abbandona quasi subito per deviare a sinistra sul CAI 223. Tenendosi a poca distanza dalle acque del Tolina, il sentiero cala piacevolmente tra i giovani larici. A Cuol Fonton (m 1617), nell'abetaia, lasciamo a sinistra il 223 a favore del 223a per Puonsas. Ci aspetta ora una lunga serie di rientranze da assecondare in un continuo susseguirsi di bosco, radure e rivoli acquitrinosi che si esaurisce solo al bivio presso Duvies di cui si è già detto. La discesa verso Forni di Sopra è la stessa che abbiamo già percorso in salita.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Settembre
Carta Tabacco
02
Dislivello
1300
Lunghezza Km
18,9
Altitudine min
901
Altitudine max
2280
Tempi
Dati aggiornati al
2014
I vostri commenti
  • 22/09/2021 Escursione lunga ma non difficile; effettivamente il primo tratto su strada asfaltata e' tedioso, e purtroppo non si puo' accorciare, visto il divieto di transito. Ma ho voluto tenere fede al percorso descritto. I sentieri sono in ordine e ben segnalati, anche nella conca del Tiarfin, dove il sentiero si perde nelle rocce, ma c'e' abbondanza di segnavia. La busa del Tiarfin e' un ambiente magico, sorvegliato da giganti di roccia, e deliziosamente silenzioso. Arrivati a Forca Rossa, c'e' l'unico tratto difficoltoso dell'escursione, la ripida discesa su fondo detritico, che per fortuna dura poco e poi il sentiero riprende piacevolmente.
  • 06/07/2021 Ero solito salirci per comodità dal versante di Casera Razzo, oggi ho deciso per l'anello da Forni percorrendolo precisamente come indicato da SN salvo la veloce puntata alla F.lla Tragonia e il rientro con il 223 consigliato sia da Luciano Regattin che da Giuseppe Venica. Ho accettato a ragione il consiglio tanto che ritengo che al momento sia la soluzione migliore. Unico neo il fatto che oggi, proprio in ingresso del 223/609 a Forni, ho trovato il segnale di non percorribilità che ho necessariamente ignorato non avendo sul posto e a quel punto alternativa. Di fatto ho trovato solo una giusta restrizione per cedimento del fondo e l'impressione di lavori in corso. Escursione splendida e ampiamente remunerativa per la varietà degli ambienti, l'aspetto floristico e i panorami specie dalla forcella sommitale. La Malga Tartoi ha nuovi gestori e la Malga Tragonia è monticata. Mandi a duç. (06/07/2021)
  • 20/06/2020 Pecorso oggi ma in senso antiorario e con una variante nella prima parte. Per percorrere il tratto asfaltato una volta sola oltre che per rendere più vario l'anello, è consigliabile percorrere in discesa (seguendo il senso di percorrenza descritto) il sentiero 223 e non il 223a, scendendo, al bivio in località Cuol di Fonton, a sinistra anzichè a destra. Il sentiero si ricongiunge in seguito con il 209 e si conclude sul ponte in località Vico.
  • 03/07/2019 30 giugno. Partenza tarda e giornata torrida, così questa volta facciamo i furbi e, per abbreviare il dislivello+ di questa lunga escursione, decidiamo di utilizzare la comoda seggiovia che, in due tronconi, ci deposita freschi come rose a Casera Varmost. Ci incamminiamo quindi lungo la pista da sci (CAI 243) che risale il solco tra i cimotti del Monte Simone e del Crusicalas. Arrivati quasi al termine della pista, in corrispondenza di un tornante, risaliamo brevemente su traccia il pendio sovrastante per raggiungere la cresta del Simone e, tenendoci sempre sull’erboso versante meridionale, guadagniamo facilmente la cima, con croce di legno e stupendo balcone su tutte le Dolomiti Friulane e oltre … ridiscesi fino alla pista e scavalcata la Forcella di Tarondon, con bella veduta sul Tiarfin e sul percorso che ancora ci aspetta, traversiamo e poi ci caliamo (tratto ripido e friabile, ma breve) sino a Forcella Tartoi; scendiamo ancora sul versante orientale sino al bivio sopra Casera Tartoi per ricongiungerci con il CAI 208 e con l’itinerario della guida SN, che da qui in poi percorriamo integralmente, trovandolo fedele alla descrizione. Faticosa, soprattutto a causa del sole cocente, la risalita del vallone. La Busa del Tiarfin è un mondo incantato, serrato tra le armoniose pareti rocciose e i ghiaioni del Tudaio e del Tiarfin, impossibile descriverlo, bisogna proprio andare lì! Nessun incontro, ne’ umani ne’ animali in vista, solo tanto silenzio e l’impressione di essere su un altro pianeta! Nella parte alta della conca permane qualche lingua di neve e l’erba è ancora bassa, troviamo ancora ricche e varie fioriture primaverili. Dopo una lunga sosta all’ombra di uno sparuto larice, si riprende a salire verso la Forca Rosa (o Rosada) di quota 2.280, dove finalmente incrociamo altri due escursionisti. Discesa sul versante di Tragonia su terreno inizialmente sconnesso, ma che si fa via via più comodo ed erboso, con il sentiero che fende prima distese di botton d’oro e poi, sopra Risumiela, piantagioni di magnifici rododendri pronti a sbocciare. Lungo rientro a Forni di Sopra per sentiero (CAI 223a) e, dopo Puonsas, per noiosa carrareccia. Tirando le somme, il gpx ci ha fornito un dislivello di circa 950 metri in salita e 1750 in discesa per poco meno di 17 km; tempo di percorrenza 6.45, soste per foto incluse. Escursione meravigliosa ma abbastanza impegnativa. Tutta la sentieristica utilizzata è in buone condizioni, a parte qualche piccola erosione e qualche sporadico schianto, facilmente aggirabile seguendo le tracce che si sono create col passaggio. La salita del solo Monte Simone da Casera Varmost è breve (50 minuti), facile e superpanoramica, adatta anche a famiglie (attenzione solo a tenere i bambini alla larga dal dirupato versante Nord-Ovest). Allego la traccia gpx. Un caro saluto a tutti!
  • 18/08/2018 Escursione effettuata il 17/08/2018 come da relazione di SN in una giornata non eccessivamente calda che ha permesso di coprire i 1380 metri da Forni di Sopra alla Forca Rossa in 4 ore comprese le soste per ammirare il giardino roccioso di rara bellezza che s’incontra nella Busa di Tiarfin. Fino alla località Puonsas (circa 1 ora) il percorso ricalca una noiosa rotabile asfaltata. Più in alto, tralasciata a dx la deviazione per C.ra Tragonia, vi è la possibilità di abbandonare la strada sterrata seguendo le indicazioni del “Trial delle Malghe”, sbucando infine alla base del pascolo di malga Tartoi. Risalita la Busa di Tiarfin, giunti al valico che scende a C.ra Razzo (m 2205; Sella Tiarfin secondo il Catasto Sentieri FVG), si progue a dx sul CAI 224. Con un percorso tra rocce, ben guidati dai segnavia si giunge infine al punto più alto dell’escursione rappresentato dalla loc. Forca Rossa (Forcia Rosada – m 2280). Il laghetto di Tragonia attualmente appare completamente privo di acqua in superficie. Dopo C.ra Tragonia, tralasciato il primo bivio a sx, si procede lungo la pista fino a trovare l’indicazione per deviare a sx sul SV CAI 223. Giunti alla loc. Cuol Fonton, per evitare la strada asfaltata del rientro, ho intrapreso a sx il SV CAI 223. Questi scende ripidamente in un’abetaia, che poi si trasforma in faggeta, per concludersi lungo una vecchia mulattiera, conducendo infine al ponte sul T. Tolina a poche decine di metri dalla piazzetta del Comune. Le C.re Tartoi e Tragonia sono gestite come punto di ristoro, ma le malghe non sono monticate è non vi è produzione di prodotti caseari. Escursione impegnativa per la lunghezza ed il dislivello, ma non presenta punti pericolosamente esposti. Merita fatta. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 14/08/2018 Anello percorso il 24 luglio 2018. Giro bellissimo, posti magici e silenziosi, panorama splendido alla forca Rossa. Abbiamo visto solo 3 persone un po’ più in giù di noi. Un saluto a Mirko della casera Tartoi e a Daniele della casera Tragonia.
  • 24/06/2017 24/06/2017-Rivisitata la Busa del Tiarfin da casera Tartoi a f. Rossa(A/R). Un posto magico e appartato, chiuso tra i ghiaioni dei due versanti. Camosci si aggirano sulle pendici detritiche, qualche nuvoletta qua e là in un cielo terso, contrariamente a quanto si vedeva più a est. Anche all'altezza di forcella Rossa c'è caldo.Un saluto a Mirko il gestore di Malga Tartoi e poi giù verso il "forno" di Forni dove si sta preparando la festa medievale.
  • 23/07/2015 E' possibile realizzare un anello con meno dislivello ma altrettanto remunerativo partendo da Casera Razzo seguendo in parte la relazione presente sul sito per la salita a Cima Est del Tiarfin fino alla Forca Rossa e poi seguire il sentiero 224 in direzione est fino alla forcella alta della Busa di Tiarfin ( credo si chiami Forcella Palon) e scendere come da relazione sul versante di Tragonia fino alla forcella della Croce di Tragonia ( località Risumiela) e fare rientro a Casera Razzo seguendo il sentiero 209 fino alla pista forestale di Casera Mediana. Il dislivello totale è attorno ai 600( 800 circa compresa la salita alla cima Est) e la lunghezza si riduce a circa 10-11 Km. Per la salita alla forca Rossa nel tratto dalla sella sotto il Col Marende c'è da affrontare un ghiaione che precede un ripido canalino un pò fastidioso ma non difficile. La Busa di Tiarfin è un posto davvero spettacolare
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  • La Busa, il percorso effettuato
    18/09/2019 La Busa, il percorso effettuato
  • Le Tre Cime (due) viste dalla Forca Rossa
    18/09/2019 Le Tre Cime (due) viste dalla Forca Rossa
  • Il monte Tiarfin
    18/09/2019 Il monte Tiarfin
  • Monte Piova e Tudaio di Razzo dalla Busa del Tiarfin
    03/07/2019 Monte Piova e Tudaio di Razzo dalla Busa del Tiarfin
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    03/07/2019 Tiarfin est ed ovest dal fondo del vallone
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